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Per la serie “Incontriamoci al MMAB” domani è previsto l’appuntamento con Giorgio Bernard, autore del libro "Benedetta e Niccolò. Una storia d'amore e autismo".

Bernard dialogherà con la dottoressa Cinzia Pieraccini, Neuropsichiatra infantile, responsabile della Casa di Ventignano e con l'assessore alle politiche sociali Marinella Chiti.

"Una giovane madre e il suo bambino, le aspettative e i progetti di una vita, fino a che la serenità della famiglia non viene cancellata da una diagnosi terribile: autismo.

Lo smarrimento che diventa paura, la ricerca di spiegazioni e speranze in un mondo sconfinato, quello medico e accademico, che sembra incapace di offrire risposte univoche. La frustrazione si trasforma a poco a poco in desiderio di isolamento e finisce con il generare una rabbia irrazionale e prepotente. Eppure una via d'uscita esiste ed è a portata di mano: la possibilità di intervenire, la dedizione amorevole di un'equipe di medici e operatori, che si stringono attorno al bambino e i suoi familiari per aiutarli a ritornare alla vita, tutti insieme".

Benedetta e Niccolò. Una storia d'amore e autismo è prima di tutto la storia di un percorso di riabilitazione di un bambino in un periodo fondamentale per lo sviluppo: quello che va da 2 a 8 anni.
«Il libro nasce da un’idea che ho condiviso con lo scrittore Giorgio Bernard – racconta la dottoressa Pieraccini – Mi piaceva la possibilità di raccontare in modo semplice l’autismo alle persone, attraverso una storia. Credo che sia il miglior modo per sfatare tanti luoghi comuni che ruotano attorno a questa patologia. Raccontiamo, di fatto, un percorso terapeutico che ha dato risultati importanti. Il bambino protagonista di questa storia riesce a dare il meglio di sé quando è in relazione con i coetanei. Un dato di fatto che sfata uno dei principali stereotipi sull’autismo».

La presentazione del libro avviene a distanza di poche settimane da un altro appuntamento, tenutosi a Montelupo in occasione della giornata Mondiale sull’autismo: lo spettacolo “Circus Aut Out”, promosso dall’associazione “Circo Libera Tutti”, assieme alla casa di Ventignano.

Un evento che ha visto una grande partecipazione di pubblico, con una sala del Cinema Mignon gremita e che soprattutto, in modo poetico ha dimostrato come sia possibile lavorare persone affette da disturbi dello spettro autistico attraverso il Circo.

«Circus Aut Out è uno spettacolo che arriva alla fine di un lungo percorso che ha dimostrato come il “circo sociale” abbia enormi potenzialità negli autistici. Tale attività, infatti, interviene sulle disfunzioni tipiche come la motorietà sociale, il coordinamento, la costruzione di relazioni.
Quella presentata a Montelupo rappresenta un’esperienza unica che avvalora le enormi potenzialità riabilitative del circo. Esso, inoltre, diviene terreno di incontro fra bambini», conclude la dottoressa Pieraccini.