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Comune di Firenze
Musei, Concia: “Sconcertata dalla sentenza, smettiamo di essere un paese refrattario alle innovazioni”
L’assessora: “All’estero dirigono musei decine di italiani”
“Sono sconcertata dalla decisione del Tar del Lazio e capisco lo sconcerto del ministro Franceschini”. L’assessora al turismo, fiere, congressi, marketing territoriale e attrazione di investimenti Paola Concia commenta così la sentenza sulle nomine di cinque direttori dei musei. “Nel giorno in cui una italiana, la mia collega Claudia Ferrazzi, è stata chiamata da Macron all’Eliseo – ha aggiunto Concia – l’Italia si mostra rinchiusa in se stessa, impaurita di fronte a qualsiasi contaminazione culturale e professionale.

Proprio ieri ho avuto in incontro molto proficuo con tutti i direttori dei musei, compresi quelli ‘stranieri’, con i quali abbiamo avviato un importante percorso di collaborazione. Aspettiamo l’esito del ricorso annunciato dal ministro, ma smettiamo di essere un paese refrattario all’innovazione, ai cambiamenti, alla creatività, alle scelte coraggiose, ai cambi di stili e di metodo come già accade nel resto del mondo, dove ci sono decine di direttori italiani nei musei”. (sp)

Ecco perchè Tar ha bocciato direttori stranieri musei
Nel mirino giudizi poco motivate e prove orali a porte chiuse
ROMA
(di Paolo Montalto) (ANSA) - ROMA, 25 MAG - Il bando non poteva ammettere candidati stranieri e lo scarto minimo dei punteggi tra i concorrenti avrebbe meritato da parte della commissione un giudizio più incisivo "piuttosto che motivazioni criptiche ed involute". Questi i punti cardine della sentenza del Tar del Lazio che ha di fatto annullato la nomina dei vertici di alcune strutture museali (Palazzo Ducale di Mantova, Galleria Estense di Modena, Musei Archeologici Nazionali di Napoli, Reggio Calabria e Taranto) accogliendo i ricorsi di due partecipanti alla procedura esclusi dalle nomine per la direzione. Una sentenza che boccia di fatto la riforma voluta dal ministro Franceschini minandola proprio nella sua parte significativa, ovvero la possibilità di aprire i ruoli dirigenziali anche a personalità non italiane. Per i giudici amministrativi infatti il bando "non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna deroga consentiva al MIBACT di reclutare dirigenti pubblici al di fuori delle indicazioni, tassative, espresse" dall'attuale normativa. In aggiunta, per il Tar "se il legislatore avesse voluto estendere la platea degli aspiranti ricomprendendo anche cittadini non italiani lo avrebbe detto chiaramente". C'è un altro punto importante nella sentenza, quello relativo allo svolgimento della prova orale del concorso 'a porte chiuse'. Per il Tar ciò configura una situazione illegittima in quanto, per assicurare il rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento tra candidati, deve essere assicurato il libero ingresso al locale dove le prove si svolgono "a chiunque voglia assistervi" e soprattutto ai candidati, ognuno dei quali "è titolare di un interesse qualificato a presenziare alle prove degli altri candidati, al fine di verificare di persona il corretto operare della commissione". Salvi invece i ruoli dirigenziali di Eike Schmidt alla direzione della Galleria degli Uffizi di Firenze e di Cecile Holberg a quella della Galleria dell'Accademia di Firenze: il ricorso che li riguardava infatti è stato dichiarato inammissibile perché la ricorrente non ha potuto dimostrare "l'illegittimità della estromissione dalla 'decina' dei candidati idonei a concorrere".

25/05/2017 12.39
Comune di Firenze


 
 


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