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Redazione di Met
Diocesi di Firenze, nomine e trasferimenti
Il Card. Betori li ha comunicati all'assemblea del clero a Monte Senario
Si è tenuta stamani l'assemblea del clero fiorentino a Monte Senario, durante la quale il Cardinale Giuseppe Betori ha tra l'altro indicato trasferimenti e nomine di parroci e vicari parrocchiali. Di seguito il testo integrale dell'intervento del Card. Betori.

"Il mio intervento, come nello scorso anno, si concentrerà su nomine e trasferimenti che andranno in vigore nel prossimo mese di settembre.

A. - Prima, però, qualche parola su alcuni eventi recenti e prossimi.
1. La visita di Papa Francesco a Barbiana.
Con grande gioia fra cinque giorni accoglieremo Papa Francesco a Barbiana, in visita privata per pregare sulla tomba di don Lorenzo Milani. Quando proposi al Papa di venire a Barbiana per il 50° anniversario della morte di don Milani temetti di aver osato troppo, ma rimasi subito sorpreso dalla disponibilità di Papa Francesco a prendere in considerazione l’invito e grande fu la felicità quando il Segretario di Stato mi confermò che il Papa aveva deciso di venire. Ancor più lieto fui poi nell’apprendere, dalla lettera che ufficialmente mi dava notizia della visita, che il Papa aveva pensato di unire nella stessa giornata l’omaggio a un’altra rilevante figura di sacerdote italiano del secolo scorso, andando a pregare sulla tomba di don Primo Mazzolari nella parrocchia di Bozzolo. Diventava così evidente con questo duplice gesto, l’intento di Papa Francesco di richiamare l’attenzione sull’identità e la missione del prete e sul legame di questi con la gente affidatagli nel ministero parrocchiale.
Come clero fiorentino ci sentiamo particolarmente onorati dalla decisione del Papa e dobbiamo sentire rafforzata la nostra responsabilità nel custodire in modo fedele e creativo l’eredità che don Milani e, con lui, tutti i protagonisti del cattolicesimo fiorentino della metà del Novecento ci hanno lasciato. È un’eredità che chiama a un serio radicamento nella fede e nella vita spirituale, a una comprensione sempre più profonda del legame del Vangelo con la storia, a una compromissione senza riserve per i fratelli, specialmente per quanti soffrono.
Di tutto questo vogliamo fare memoria non solo il prossimo 20 giugno con il Papa, ma poi anche il 26 giugno, giorno anniversario della morte di don Lorenzo, nella Messa che celebrerò a Barbiana. Alla visita del Papa, che sarà visita privata e quindi si svolgerà – come recita la lettera della Prefettura della Casa Pontificia – «in una forma riservata e non ufficiale, senza la presenza di Autorità civili e militari», secondo quanto voluto dal Papa, potranno partecipare solo «i discepoli di Don Milani ancora viventi», «un gruppo di sacerdoti della Diocesi» e «alcuni ragazzi ospiti di case-famiglia». Preso atto che gli spazi a Barbiana sono molto ristretti e quindi non è possibile portare lì più di una trentina di sacerdoti, d’intesa con i collaboratori del Papa ho invitato per il giorno 20 i sacerdoti che sono stati nel nostro Seminario insieme a don Milani (ne saranno presenti una decina), i preti ordinati negli ultimi cinque anni (altri quindici circa) e due seminaristi, i parroci delle parrocchie in cui don Milani ha esercitato il suo ministero e un sacerdote attivo pastoralmente nel territorio vicino a Barbiana negli anni sessanta. Insomma, davanti al Papa ho voluto fosse rappresentato il clero del tempo di don Milani e il futuro del nostro presbiterio, perché la sua parola possa illuminare la memoria e la speranza.
Tutti i sacerdoti sono invece caldamente invitati a concelebrare con me l’Eucaristia il 26 giugno alle ore 16.00 sul piazzale antistante la chiesa di Barbiana. Sarà un segno di come i preti di oggi si sentono vicini all’esperienza di don Lorenzo Milani e lo considerano una delle figure più significative della storia del nostro presbiterio.
2. Il venerabile cardinale Elia Dalla Costa.
Lo scorso 4 maggio il Santo Padre ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui la Chiesa riconosce che il cardinale Elia Dalla Costa, arcivescovo di Firenze dal 1931 al 1961, ha vissuto in modo eroico le virtù cristiane. Si conclude così l’esame della Positio che ha riassunto la documentazione sulla vita del cardinale raccolta nella fase diocesana della Causa di beatificazione e canonizzazione. La Positio è stata esaminata dai consultori teologi e poi dai cardinali e vescovi della Congregazione per le Cause dei Santi, che hanno dato parere favorevole. Con questo decreto il cardinale Elia Dalla Costa viene riconosciuto come “venerabile”. Quando il Signore vorrà concedere per sua intercessione un miracolo, si potrà procedere verso la sua proclamazione come beato.
La figura umana, spirituale e pastorale del cardinale Elia Dalla Costa viene così riproposta alla venerazione del nostro popolo e a noi viene chiesto di rimeditarne la lezione ecclesiale, soprattutto nella capacità di tessere attorno a sé una ricca varietà di esperienze cristiane, con un influsso significativo nella vita della comunità fiorentina anche civile, con presenze di preti, religiosi e laici che hanno segnato la storia del cattolicesimo nel nostro Paese. Ci è anche chiesto di renderci sempre più consapevoli che tale fioritura di vite cristiane esemplari è stata possibile in virtù dello stretto legame tra dimensione spirituale e attenzione alle condizioni storiche e in una radicata appartenenza ecclesiale, caratteri che contraddistinguono la persona e l’azione pastorale di cui colui che ora la Chiesa ci invita a riconoscere venerabile.
3. La nomina del Card. Gualtiero Bassetti a Presidente della CEI.
La Chiesa fiorentina si rallegra in questi giorni anche per la nomina a presidente della Conferenza Episcopale Italiana del cardinale Gualtiero Bassetti, un vescovo che è stato prete di questo presbiterio e che ha sempre mantenuto vivi i suoi legami con la nostra arcidiocesi e che tanto spesso rivendica come un onore e un dono le sue radici fiorentine.
In questa occasione, nel felicitarci con lui, vogliamo anche ribadirgli la nostra gratitudine per il molteplice e prezioso servizio da lui svolto a Firenze. Lo accompagni nel nuovo impegno ecclesiale la certezza della nostra preghiera e la mia fraterna collaborazione.

B. - Ora alcune indicazioni di carattere pastorale e amministrativo.
4. Il Cammino sinodale in diocesi.
Rispondendo all’invito di Papa Francesco in occasione del Convegno Ecclesiale Nazionale del novembre 2015, abbiamo avviato in diocesi un “Cammino sinodale sulla Evangelii gaudium”. Aveva detto il Papa: «Cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni» (Discorso al V Convegno nazionale della Chiesa Italiana, Firenze, 10 novembre 2015).
Ribadisco che il nostro Cammino non è un vero e proprio Sinodo, in quanto non si ripromette di giungere a indicazioni normative o a decisioni da applicare, ma più semplicemente vuole essere un confronto che permetta di affrontare le nuove prospettive pastorali aperte da Papa Francesco. Ciò con cui dobbiamo confrontarci è infatti un radicale cambiamento non tanto nelle cose da fare bensì nell’atteggiamento da assumere di fronte al compito di incarnare il Vangelo nel tempo presente. La formula riassuntiva di questo atteggiamento è la nota espressione “Chiesa in uscita”, a cui il Papa fa spesso riferimento. Una sola citazione: «L’evangelizzazione obbedisce al mandato missionario di Gesù: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, […]” (Mt 28,19-20). […] Oggi, in questo “andate” di Gesù, sono presenti gli scenari e le sfide sempre nuovi della missione evangelizzatrice della Chiesa, e tutti siamo chiamati a questa nuova “uscita” missionaria. Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo » (Evangelii gaudium, 19-20). È questa nuova prospettiva che dobbiamo assumere e su di essa dobbiamo confrontarci, per comprendere come a partire da essa vanno ripensate le nostre pratiche pastorali.
Oltre quanto ho avuto modo di proporre in diverse occasioni – in specie nell’omelia della Messa Crismale (cattedrale di Santa Maria del Fiore, 13 aprile 2017) e in quella della Veglia per l’apertura del Cammino sinodale (chiesa di San Giovanni Batt. all’Autostrada, 22 aprile 2017), alla cui lettura rimando –, offro qui un’ulteriore indicazione circa ciò che dobbiamo attenderci dal nostro Cammino sinodale. Ritengo che al centro di esso dovremo porre tra l’altro quelli che Papa Francesco nella Evangelii gaudium definisce «quattro principi che orientano specificamente lo sviluppo della convivenza sociale e la costruzione di un popolo in cui le differenze si armonizzino all’interno di un progetto comune», ma che sono anche quattro principi che assumono per lo stesso Papa un ruolo decisivo anche in prospettiva pastorale: «il tempo è superiore allo spazio», «l’unità prevale sul conflitto», «la realtà è più importante dell’idea», «il tutto è superiore alla parte» (cfr. EG, 221-237). Il nostro Cammino sinodale può essere pensato come una verifica della situazione sociale e pastorale a partire da questi quattro principi. Al termine del percorso potremo comunicarci linee di lettura della realtà da condividere e priorità di azione pastorale da riconoscere, come pure ambiti privilegiati di presenza come cattolici nella società. Insomma, si tratta di confrontarci per capire come vivere tra noi la “Chiesa in uscita” che Papa Francesco ci propone.
Vi chiedo il massimo impegno. Nessuna parrocchia, nessun vicariato si esoneri da questo Cammino. Non ci sono schemi preconfezionati. Ciascuno potrà trovare le modalità di attuare il Cammino più appropriate per la propria situazione al fine di contribuire alla comune riflessione. Il prossimo appuntamento è alla celebrazione con cui avvieremo il Cammino sinodale all’inizio di ottobre, in occasione dell’apertura in cattedrale del nuovo anno pastorale, in cui affideremo anche il mandato agli animatori pastorali. Sono certo che esprimeremo al meglio la nostra comunione ecclesiale.
5. Il Sussidio della CEI sul rinnovamento del clero e la formazione permanente.
Abbiamo voluto dedicare questo incontro del presbiterio diocesano alla presentazione del Sussidio pubblicato dalla Conferenza Episcopale Italiana sul rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente Lievito di fraternità. Ringrazio il caro vescovo Stefano Manetti per l’introduzione che ci ha offerto a questo testo, sintesi del cammino di riflessione che i vescovi italiani hanno compiuto per oltre due anni, sotto la guida del Papa.
Ora il testo è nelle nostre mani. Dovrà diventare il punto di riferimento di un confronto tra noi a livello di vicariati foranei, con una precisa programmazione, mese dopo mese, dedicandovi un tempo adeguato nelle nostre abituali riunioni. Le domande che concludono ciascun capitolo potranno guidare tale confronto. Mi auguro che i risultati possano confluire in indicazioni da condividere a livello diocesano, in concreto nel Consiglio Presbiterale, indicazioni in base alle quali potremmo anche prendere alcune decisioni per qualificare sempre più la vita del presbiterio e la formazione permanente.
C. - Passo ora a trattare le nomine e i trasferimenti che vengono pubblicati prima dell’estate ma che, come lo scorso anno, andranno in vigore a partire da settembre, cioè all’inizio del nuovo anno pastorale. Ringrazio il Vicario generale e i Vicari episcopali che mi sono stati di grande aiuto in un compito che è assai complesso e che ci ha impegnati dalla metà del mese di gennaio a oggi. Ringrazio anche i Vicari foranei per la collaborazione data, fornendo informazioni sulla situazione dei territori. Ringrazio infine quanti hanno dato la loro disponibilità ai trasferimenti, sia proponendoli sia rispondendo positivamente all’invito che ho loro fatto, permettendo di ricomporre in modo armonico il quadro assai articolato della presenza dei preti sul territorio, dovendo far fronte ai cambiamenti imposti da diverse circostanze.
7. I nostri morti e i nuovi preti nel nostro presbiterio.
Prima di passare all’elenco delle nomine, voglio però ricordare con voi i fratelli sacerdoti che, dal giugno scorso, ci hanno lasciato per tornare alla casa del Padre: mons. Attilio Piccini, don Riccardo Grassi, don Giorgio Tarocchi, don Renzo Fanfani e don Torquato Mugnaini, soprattutto l’amato card. Silvano Piovanelli, del cui illuminato e generoso servizio la nostra diocesi ha potuto avvalersi prima come sacerdote e poi come vescovo. Ripeto alcune parole che ho pronunciato nell’omelia delle esequie: «Una vita – quella del cardinale Silvano – vissuta per il Signore e quindi orientata da sempre all’incontro con lui; una vita che, proprio perché per il Signore, è stata una vita con e per i fratelli». Manteniamo viva la memoria dei nostri defunti, ricordiamoli nella nostra preghiera, grati per il dono del loro ministero nella nostra Chiesa fiorentina.
In questo anno abbiamo avuto la gioia di ordinare solo due nuovi preti: don Elia Carrai e don Marco Galati. Li accogliamo con gioia nella fraternità del presbiterio e li accompagniamo con affetto nei primi passi del loro ministero, che per ora li vede impegnati nel perfezionare gli studi di specializzazione, rispettivamente in teologia fondamentale e in esegesi biblica.
In questo ultimo anno sono stati inoltre accolti nel nostro presbiterio, mediante l’incardinazione, alcuni sacerdoti da tempo operanti nelle nostre comunità: don Francis Batten Chooraparambil, don Hervè Mamboueni Mboumba, don Etienne Milembou, don Serge Jonas Ombomi, don Donath Rebeiro. Accogliamo anche loro con cordiale fraternità, grati per il servizio che hanno reso e che continueranno a rendere alla nostra diocesi.
Voglio anche salutare i nostri preti che, come “fidei donum”, sono al servizio di Chiese sorelle e che onorano il nostro presbiterio con la loro generosità apostolica: oggi è presente qui tra noi don Luca Niccheri, che ha appena concluso il suo ministero a Salvador Bahia dopo dieci anni; tra noi è anche per qualche settimana di sosta don Gherardo Gambelli, al momento in missione in Ciad, a n’Djamena. Il nostro affettuoso ricordo raggiunga da questa assemblea fraterna don Paolo Sbolci e don Marco Paglicci a Salvador Bahia, don Tiziano Scaccabarozzi anch’egli in Brasile ma a Tocantìns, don Leonardo Mazzei in Perù a Lima, don Antonio De Togni a Ibarra in Ecuador, mentre don Pietro Bartalesi è sempre con i nostri migranti a Frankfurt am Main. A loro il nostro fraterno saluto e la nostra comunione nella preghiera.
8. Trasferimenti e nomine di parroci e vicari parrocchiali.
Nel riferire di trasferimenti e nomine procedo secondo l’ordine alfabetico dei Vicariati.
Nel Vicariato di Antella – Ripoli – Impruneta, a San Cristoforo a Strada il parroco don Gianluca Mozzi verrà sostituito da don Riccardo Santi, che come amministratore parrocchiale curerà anche le parrocchie di San Giorgio al Ferrone e San Giuseppe Art. al Passo dei Pecorai; nella parrocchia di San Michele Arc. a Grassina viene nominato vicario parrocchiale p. Tomy Mani.
Non ci sono cambiamenti tra i parroci e i vicari parrocchiali delle parrocchie del Vicariato di Campi Bisenzio.
Nel Vicariato di Empoli – Montelupo don Andrea Menestrina prenderà il posto di don Welars Kalimaze come parroco dei Santi Simone e Giuda a Corniola; don Matteo Ambu, finora vicario parrocchiale a San Giovanni Ev. a Empoli parte in missione con il Cammino neocatecumenale per Seoul, nella Corea del Sud, e lo sostituirà don Hervé Mamboueni Mboumba; un passaggio tra i vicari parrocchiali si avrà anche a San Martino a Pontorme e Santa Maria a Cortenuova dove don Matteo Perini verrà sostituito da don Pierre Mvubu Babela.
Nessun cambiamento si registra nel Vicariato di Firenzuola.
Nel Vicariato del Mugello Est, don Stefano Pieralli sarà il nuovo parroco dell’unità pastorale di Vicchio in sostituzione di don Giuliano Landini; cambierà anche il parroco dell’unità pastorale di Borgo San Lorenzo, dove don Luciano Marchetti prenderà il posto di don Maurizio Tagliaferri; nella stessa unità pastorale il vicario parrocchiale don Pierre Mvubu Babela sarà sostituito da don Matteo Perini.
Questi i cambiamenti nel Vicariato del Mugello Ovest: a don Joseph Macus Ogan, che torna in patria, succederà come parroco di San Pietro a Vaglia don Donath Rebeiro; nell’unità pastorale che comprende le parrocchie di Santi Filippo e Giacomo a Scarperia, Sant’Agata a Sant’Agata di Mugello e Santa Maria a Fagna don Gianluca Mozzi prenderà il posto di parroco finora ricoperto da don Francesco Chilleri.
Si giunge così al Vicariato di Pontassieve, dove a sostituire don Stefano Pieralli nella guida della parrocchia di San Giovanni Batt. a Remole (Le Sieci) giungerà don Paolo Pescini.
Passiamo ai vicariati di città con il Vicariato di Porta alla Croce, in cui abbiamo i seguenti cambiamenti: don Davide Massi andrà come vicario parrocchiale nella parrocchia del Sacro Cuore a Capodimondo; don Fabio Minatti diventerà parroco di Sant’Andrea a Rovezzano, dove termina il servizio di amministratore parrocchiale il religioso Vincenziano p. Ferdinando Manzoni; a Santa Maria a Settignano, dopo la morte di don Giorgio Tarocchi, parroco sarà don Giuliano Landini.
Nel Vicariato di Porta al Prato, don Welars Kalimaze diverrà parroco di Santa Maria a Peretola, avvicendando don Paolo Pescini; nella parrocchia Beata Vergine Maria Regina della Pace sarà nominato vicario parrocchiale anche don Giovanni Emidio Palaia, del clero di Pisa.
Un cambiamento si registra anche nel Vicariato di Porta Romana, con don Francesco Chilleri che sostituirà don Luciano Marchetti nella guida pastorale di San Piero in Palco.
Siamo giunti al Vicariato di Porta San Frediano, dove don Luca Niccheri, che rientra dagli anni di missione come “fidei donum” a Salvador de Bahia in Brasile, affiancherà don Piero Sabatini alla Beata Vergine Maria Madre delle Grazie all’Isolotto nel ruolo di parroco “in solidum”, mentre in questa parrocchia cesserà il ministero di vicario parrocchiale di don Lijo Peter Kannoth; inoltre don Simone Nencioni, giudice presso il Tribunale diocesano e in quello regionale, tornerà a ricoprire anche il ruolo di vicario parrocchiale a Sant’Angelo a Legnaia, dove peraltro ha continuato a collaborare nello scorso anno.
Nel Vicariato di Rifredi, don Maurizio Tagliaferri prenderà il posto di don Massimiliano Gabbricci come parroco all’Immacolata e San Martino a Montughi; nella parrocchia di Santo Stefano in Pane a Rifredi come vicario parrocchiale don Andrea Menestrina verrà sostituito da don Lijo Peter Kannoth.
Passando al Vicariato di San Casciano – Tavarnelle – Montespertoli, nella parrocchia di San Donato a Chiesanuova, a seguito del trasferimento di don Fabio Minatti, verrà nominato amministratore parrocchiale il parroco di San Casciano, don Massimiliano Gori, che avrà la collaborazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, con p. Roberto Gallina nel ruolo di vicario parrocchiale.
Nessuna novità si ha nel Vicariato di San Giovanni.
Per quanto riguarda il Vicariato di Scandicci, don Tadeusz Antoni Stolz tornerà come vicario parrocchiale a San Salvatore e San Lorenzo a Badia a Settimo.
Nel Vicariato di Sesto Fiorentino – Calenzano i Missionari Comboniani collaboreranno nella parrocchia di San Martino a Sesto F.no, con p. Corrado Tosi quale vicario parrocchiale, in sostituzione di don Jimi Wilfrido (Gimmy) Muñoz Castillo, che viene nominato vicario parrocchiale nella parrocchia dei Santi Giovanni Batt. e Lorenzo a Signa nel Vicariato delle Signe.
Infine, il Vicariato della Valdelsa Fiorentina: don Crisostomo Crisostomo Jr. Cielo torna a San Miniato, sua diocesi di incardinazione, e la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria a Ortimino passa sotto la cura pastorale del parroco di Montespertoli don Roberto Bartolini, che ne diventa amministratore parrocchiale, coadiuvato dal vicario parrocchiale don Maurizio Pieri.
9. Altre nomine.
Queste le nuove nomine nella Curia arcivescovile e in altri compiti di carattere diocesano: Don Mario Alexis Portella assume la funzione di Cancelliere Arcivescovile, a seguito della rinuncia di mons. Stefano Jafrancesco, a cui va la gratitudine della diocesi per l’alta competenza con cui ha eseguito il suo incarico in questi anni; don Alessandro Clemenzia, oltre che tutor degli studi diventa anche Vicerettore del Seminario maggiore arcivescovile, sostituendo don Fabio Marella.
Don Francesco Vermigli, che sta per concludere il dottorato in teologia dogmatica nella Pontificia Università Gregoriana e inizierà quindi a insegnare nella nostra Facoltà Teologica, resterà vicario parrocchiale della Beata Vergine Maria Regina della Pace ma assumerà anche l’ufficio di Assistente diocesano dei Giovani di Azione Cattolica e della F.U.C.I., mentre don Giuseppe Marino resterà Assistente diocesano del M.S.A.C.; infine, don Tomasz Korszun affiancherà don Andrea Menestrina come Vice-Assistente diocesano dell’A.C.R..
Don Massimiliano Gabbricci tornerà come co-presidente alla Comunità Giovanile San Michele, sostituendo don Riccardo Santi.
Tutte le nomine verranno decretate a far data da settembre; gli interessati si accorderanno per definire la data di uscita e di ingresso nei rispettivi uffici da effettuare nel corso di quel mese o in ottobre. Fino a quel momento ciascuno continuerà nel servizio pastorale che ricopre ad oggi. Invito tutti ad aiutare le comunità a comprendere che le scelte sono state fatte solo nell’interesse pastorale generale della diocesi, a cui ogni sacerdote e ogni parrocchia devono conformarsi con generosa disponibilità.
10. Movimenti tra i sacerdoti stranieri tra noi.
Alcuni trasferimenti si avranno anche tra i sacerdoti non italiani che sono tra noi per ragioni di studio e che operano nelle nostre parrocchie come collaboratori. La maggior parte degli incarichi andranno perfezionati nei prossimi mesi, tenendo conto dei nuovi arrivi. Sono stati già definiti solo due trasferimenti: don Felix Kinnin passa dalla Beata Vergine Maria Regina della Pace a Santa Maria Coverciano; don Emmanuel Ntabomenyereye dal SS.mo Crocifisso a Monticelli a San Lorenzo a Campi.
Salutiamo ed esprimiamo gratitudine ai sacerdoti non italiani che sono rientrati, ovvero rientreranno in questi mesi o all’inizio del prossimo anno pastorale, nella loro patria al termine degli studi o del servizio pastorale a Firenze: don Crisostomo Crisostomo Jr. Cielo (dioc. San Miniato), finora vicario parrocchiale a Castelfiorentino con servizio presso il Cuore Immacolato di Maria a Ortimino; don Anthony Maria Devanesan (dioc. Madras – Mylapore, India), già collaboratore in San Giovanni Batt. a Remole (Sieci); don Shaohui (Pietro) Fan (dioc. Xintai – Shunde, Cina), in questi anni tra noi come collaboratore nella parrocchia dei Santi Giovanni Batt. e Lorenzo a Signa e assistente della comunità cattolica cinese; don Roy Kanchirathummoottil John (dioc. Kottayam, India), ultimamente collaboratore nell’unità pastorale di Borgo San Lorenzo e prima nella parrocchia di San Frediano in Cestello; don Joseph Macus Ogan (dioc. Ogoja, Nigeria), fino ad oggi amministratore parrocchiale di San Pietro a Vaglia; don Johnson Taundayil Joseph (dioc. Cochin, India), finora collaboratore presso il Sacro Cuore a Capodimondo.
11. Una nomina che ci onora
A coronamento di questi incarichi e nomine sono lieto di comunicare una nomina che non ha carattere pastorale, ma che riveste particolare significato dal punto di vista ecclesiale: in questi giorni ho nominato il card. Ernest Simoni canonico onorario del Capitolo Metropolitano. In realtà non è la nostra Cattedrale a rendere onore al cardinale, ma è lui che, eccezionale testimone della fede sotto un regime ateo e disumano, ci onora con la sua assidua presenza nella nostra città e con la generosa disponibilità con cui risponde agli inviti delle nostre comunità. Sono lieto che abbia voluto accettare questo ulteriore legame con la Chiesa fiorentina.

Termino formulando un vivo augurio a quanti hanno ricevuto una nuova nomina; il loro servizio pastorale e quello di quanti restano nel precedente incarico sia accompagnato dalla comune preghiera e dall’impegno di generosa e fattiva collaborazione. Un posto speciale nella nostra preghiera vogliamo riservarlo ai confratelli malati, giovani e anziani, tra cui sentiamo particolarmente vicino al nostro cuore don Paolo Bargigia.
A tutti voi la mia gratitudine e il mio incoraggiamento.
Veglino sul nostro ministero, con la loro intercessione, Maria Ss.ma Annunziata e tutti i nostri Santi e Beati fiorentini".

15/06/2017 17.54
Redazione di Met


 
 


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