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Anci Toscana
AnciToscana. Intesa su toponomastica femminile
"Intitoliamo a figure femminili strade e piazze delle città toscane": intesa tra Anci e Commissione Pari opportunità. Il rapporto con gli uomini è 100 a 8
"Mi avevano detto che nella mia città, a Prato, su 695 nomi di strade e piazze solo 50 erano intitolate a donne. Non ci volevo credere: ma è proprio così. E dunque credo che questa intesa sia veramente necessaria, perchè la disparità di genere è netta e la società è ormai profondamente cambiata". Lo ha detto stamani il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, in occasione della firma del protocollo tra l'Associazione dei Comuni e la Commissione regionale per le Pari opportunità, perché strade e piazze di città grandi e piccole della nostra regione vengano intitolate a figure femminili. L'accordo è stato siglato nella sede del Consiglio regionale da Biffoni e dalla presidente della Commissione Rosanna Pugnalini.

In Italia, in media per 100 strade intitolate a uomini, ce ne sono solo otto intitolate a donne. La situazione toscana non si discosta: a Firenze mille strade sono intitolate ad uomini, contro 71 a donne (l’ultima nel 2016 con piazzale Oriana Fallaci); ad Arezzo140 contro 8; a Grosseto 372 contro 16; a Livorno 465 contro 29; a Lucca 248 contro 25; a Carrara 152 contro 8; a Massa 150 contro 25; a Pisa 579 contro 28; a Pistoia 294 contro 28; (a breve prevista una nuova intitolazione); a Prato 645 contro 50; a Siena 272 contro 21 (di cui 4 intitolazioni nel 2017). E c’è da sottolineare che la maggior parte delle intitolazioni a donne sono riferite a Madonne, a sante o benefattrici, e che esistono anche in Toscana Comuni dove non c’è alcuna intitolazione a figure femminili.

"Nel tempo, il protagonismo femminile è diventato parte integrante della società e dell'attività politica, sopciale, scientifica, insomma di tutti i campi - ha detto ancora Biffoni - L'idea è che dalla Toscana parta una sorta di riequilibrio, che riconosca l'impegno e l'attività della donna. La toponomastica ha delle regole molto precise, ma questo non impedirà a tutti i Comuni di aderire alla nostra intesa".

“La odonomastica (ovvero l’insieme dei nomi di strade, piazze e di tutte le aree di circolazione di un centro abitato) rappresenta un importante strumento di conoscenza e di valorizzazione di paesi e città dal punto di vista culturale, storico e turistico – si legge nel protocollo - I nomi assegnati a vie, piazze, larghi, giardini, piste ciclabili, rotatorie, sono specchio della società e riflettono le scelte di una comunità in un dato momento storico; i nomi di donne e di uomini rappresentano modelli di vita, simboli, ricordi tangibili che sono di ammonimento e di spinta ad agire negli ambiti più vari. Le intitolazioni femminili costituiscono un efficace strumento di lotta agli stereotipi di genere e un mezzo per avviare il superamento dell'enorme divario esistente nella attuale odonomastica”. Il protocollo precisa che “le nuove intitolazioni non devono creare disagi ai cittadini né cambiare la numerazione civica esistente, ma dare vita e identità a spazi prima anonimi (vie traverse, parcheggi, larghi, giardini, aiuole, cavalcavia pedonali, rotatorie) che ogni amministrazione saprà individuare sul proprio territorio”.

Da parte sua, Anci Toscana si impegna perché i Comuni “si attivino per una più equa rappresentanza delle donne nei processi decisionali e adottino una politica di genere anche attraverso la odonomastica locale, prevedendo nei regolamenti comunali sulla toponomastica, in caso di nuove intitolazioni, di intestazioni al 'femminile'; prevedendo anche l’inserimento nelle commissioni di esperte nei vari ambiti che possano fornire utili spunti e suggerimenti”.”Inoltre i Comuni dovranno “favorire la partecipazione dei cittadini nelle scelte attraverso referendum, concorsi, processi partecipativi, incontri pubblici eccetera, al fine di valorizzare, insieme a figure di spicco nazionali e internazionali, anche figure di singole donne o di gruppi (balie, trecciaiole, tabacchine, impagliatrici, ricamatrici, ecc.) importanti a livello locale, degne di essere ricordate e valorizzate”.

Da parte sua la Commissione Pari Opportunità si impegna a sollecitare che “nella realizzazione della apposita cartellonistica venga tenuto conto della recente normativa (legge 221 del 2012-decreto attuativo luglio 2016) per cui è necessario che non ci siano abbreviazioni né sigle né numeri, il nome preceda il cognome, siano presenti le date di nascita e di morte della persona in questione, siano chiaramente indicate la qualifica e il titolo (attrice, scrittrice, avvocata, scienziata, architetta,ecc.), nel caso di donne declinate correttamente in modo rispettoso del linguaggio di genere, come raccomandano ormai da anni l'Accademia della Crusca e le massime autorità italiane in campo linguistico. In tal modo i Consigli comunali evidenzino l'impegno delle donne, in Toscana e in ogni parte d''Italia, e riconoscano, anche attraverso le nuove intitolazioni “al femminile”, la propria consapevole lotta contro i soprusi, le discriminazioni, ogni forma di violenza, per garantire la piena parità e partecipazione di tutti i cittadini e di tutte le cittadine alla vita civile e sociale”.

03/07/2017 15.01
Anci Toscana


 
 


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