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Prefettura di Firenze
Otto arresti per la bomba di Capodanno e l'attentato contro la caserma dei carabinieri a Rovezzano
Soddisfazione del prefetto Giuffrida per l’operazione di Procura della Repubblica, polizia e carabinieri
“Eccellente operazione!” è stato il commento del prefetto Alessio Giuffrida appena venuto a conoscenza dell’esito dell’intervento effettuato oggi dalle forze dell’ordine, che ha portato al fermo di alcune persone indagate dalla Procura di Firenze nell’ambito delle indagini sull'attentato di Capodanno a Firenze, in cui rimase gravemente ferito l'artificiere della polizia Mario Vece investito dall'esplosione di una bomba artigianale. Sempre nella stessa azione di oggi altri soggetti sono stati arrestati per l'attentato del 21 aprile scorso contro una caserma dei carabinieri a Rovezzano, colpita dal lancio di una molotov.

“Procura della Repubblica, polizia e carabinieri, ha dichiarato Giuffrida, hanno lavorato con grandissimo impegno per individuare i responsabili di questi attentati, conducendo con notevole perizia investigativa un’indagine delicata e complessa. Ringrazio le forze dell’ordine anche per come hanno saputo intervenire oggi”.

(ANSA) - FIRENZE, 3 AGO - Hanno un nome i responsabili dell'attentato di Capodanno a Firenze quando un ordigno rudimentale davanti alla sede di una libreria legata all'estrema destra esplose ferendo gravemente l'artificiere della polizia Mario Vece. Polizia e carabinieri hanno arrestato oggi cinque militanti di area anarchica. Le accuse sono tentato omicidio, costruzione, detenzione e porto in luogo pubblico di ordigni esplosivi e danneggiamento aggravato. Nell'ambito della stessa operazione sono stati arrestati altri tre anarchici, presunti autori di un lancio di molotov contro la caserma dei carabinieri di Rovezzano il 21 aprile 2016. Due degli indagati, un uomo e una donna, sono rimasti molte ore sul tetto di un edificio occupato alle porte di Firenze, a Galluzzo, dove gli investigatori li avevano raggiunti stamani per arrestarli; sono poi scesi nel pomeriggio e sono stati fermati anche loro. Le indagini che hanno portato all'arresto degli anarchici sono scattate un attimo dopo l'esplosione della bomba: l'attento sopralluogo della polizia scientifica, durato per quasi 24 ore, ha permesso di estrapolare un campione Dna, rivelatosi poi l'elemento essenziale che ha permesso agli investigatori della digos di chiudere il cerchio. Il Dna, trovato su un frammento di scotch sul luogo dell'esplosione, appartiene a Salvatore Vespertino, 30 anni, nato a Nuoro ma gravitante a Firenze, considerato colui che ha materialmente costruito l'ordigno. Avrebbe agito insieme a Pierloreto Fallanica, 30 anni, presunto ispiratore dell'azione, Roberto Cropo, anche lui 30enne, Giovanni Ghezzi, 30 anni, e Nicola Almerigogna, 34 anni. Tutti sono stati bloccati questa mattina, anche per scongiurare il forte pericolo di fuga, visto che vanterebbero contatti con ambienti anarchici sia in Italia che all'estero. L'idea dell'attentato sarebbe maturata nel tempo diventando concreta nel corso di una "cena intima", come viene definita dagli stessi indagati in un'intercettazione, avvenuta alcune settimane prima di Capodanno, il 7 dicembre scorso, a villa Panico, un edificio occupato dagli anarchici a Firenze. Scopo dell'incontro, ipotizzano gli investigatori, sarebbe stato proprio il trasferimento di competenze nella costruzione di bombe, grazie alla consulenza di un anarchico torinese, Roberto Cropo, tra gli arrestati di questa mattina. Nelle perquisizioni eseguite a villa Panico subito dopo l'attentato, la polizia sequestrò alcuni oggetti, alcuni dei quali di uso comune, analoghi a quelli usati per confezionare l'ordigno di Capodanno. La bomba è stata confezionata con una bomboletta di vernice spray riempita di polvere pirica e collegata a un timer da cucina attraverso fili elettrici. Poteva uccidere, colpendo chiunque, nell'affollata notte di San Silvestro. A farne le spese fu l'artificiere Mario Vece che nella deflagrazione ha perso un occhio e una mano. "Questa operazione - ha affermato il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo - è dedicata all'artificiere Mario Vece". Le indagini, intrecciate con quelle aperte sul lancio di molotov contro la caserma dei carabinieri, sono partite da accertamenti sugli anarchici fatti prima di Capodanno in un'altra inchiesta sul mondo insurrezionalista fiorentino che di lì a poco, il 31 gennaio scorso, avrebbe portato all'emissione di misure cautelari. Essenziali anche le intercettazioni telefoniche e ambientali anche se gli indagati si muovevano con la massima prudenza, senza parlare delle loro 'azioni antifasciste' neppure coi compagni di militanza. Di rado parlavano al telefono e gli incontri più importanti avvenivano sempre in pub e locali affollati difficilmente intercettabili. (ANSA).

03/08/2017 17.14
Prefettura di Firenze


 
 


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