Artisti, architetti, curatori, operatori culturali e istituzioni insieme per
creare un cantiere di ricerca intorno al fiume Arno. È questo Riva,
progetto promosso da Mus.e con la direzione artistica di Valentina
Gensini, una piattaforma artistica e interdisciplinare che coinvolge
Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, Tempo Reale Centro di
Ricerca, Produzione e Didattica Musicale, Fondazione Studio
Marangoni, collettivo artistico Studio++ e Radio Papesse, con la
collaborazione dei comuni di Pelago e Montelupo Fiorentino, la
partnership del progetto Sensi Contemporanei e il contributo di
Estate Fiorentina 2017, Publiacqua e Fondazione Cassa di
Risparmio di Firenze. Performance, residenze d'artista, incontri,
dibattiti, storytelling, Riva sfrutta tutti i linguaggi artistici per restituire
un ritratto corale e attuale delle sponde del fiume, delle sue comunità
e della sua storia nell’intento di riavvicinare in senso fisico e
metaforico la cittadinanza, soprattutto i giovani, all’Arno, e di
coinvolgere attivamente il pubblico.
Adrian Paci: la performance sull'Arno
Il palinsesto di eventi vede tra i protagonisti Adrian Paci, artista
albanese che mercoledì 20 settembre alle 20 realizzerà tra Ponte
vecchio e Ponte Santa Trinita (in collaborazione con l’Associazione
dei Renaioli) la performance inedita “Di queste luci si servirà la notte”
con una piccola imbarcazione provvista di tentacoli luminosi che,
calati nell’acqua, riveleranno la profondità del fiume attraverso
un’azione artistica ispirata alla pratica archeologica. La residenza
dell'artista produrrà un nuovo lavoro video che verrà elaborato e
restituito al pubblico in un’opera esposta nella mostra personale
che il Museo Novecento dedicherà all'artista dall'11 novembre
2017 all'11 febbraio 2018.
In bicicletta: Sound & Bike
Per percepire la città nel suo rapporto col fiume, il 30 settembre
prende vita Sound & Bike, progetto a cura di Tempo Reale che
prevede l'installazione di una serie di “punti di ascolto”,
raggiungibili in bicicletta, all’interno del Parco delle Cascine
nelle zone limitrofe all’Arno, dove gruppi musicali di strada, sia italiani
che stranieri, proporranno temi famosi della propria tradizione
musicale. L’idea alla base del progetto è quella di costruire un
percorso sensoriale e di creare un’istallazione che evochi una
geografia sonora fruibile da coloro che vivono il parco come
un’occasione di dialogo, apertura e accoglienza.
La città e il suo fiume: gli incontri
Riva è anche una serie di talk, organizzati tra il Museo Novecento e
gli spazi de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea a partire dal 25
settembre, data in cui al Museo Novecento l'associazione
LWCircus.org presenterà il workshop “Landscape design
methods based on social practices”, ciclo di lezioni aperte in
lingua inglese tenute da esperti internazionali che testeranno - nello
specifico contesto urbano fiorentino e attraverso linguaggi
multimediali - approcci artistici e comportamenti performativi
spontanei e una serie di pratiche condivise che guardano ad un
futuro urbano all’insegna della resilienza e dell’inclusione.
Il 29 settembre sarà invece la volta di “High line stories”(Museo
Novecento) incontro a cura del collettivo Studio ++ che, partendo
dall'esperienza newyorkese della High Line, inviterà a ragionare di
turismo sostenibile, significato collettivo dello spazio pubblico e
nuovo ruolo dell’architettura per i cittadini, provando a trovare linee di
confronto e spunti utili per il futuro di Firenze e della sua offerta
turistica. Il 3 ottobre appuntamento a Le Murate. Progetti Arte
Contemporanea con “Riqualificare il corpo”, per parlare del ruolo
che il teatro e i linguaggi delle arti performative stanno svolgendo
nella riscoperta della città e del suo uso. Il 12 ottobre invece,
sempre alle Murate, “Comunità e nuovi paesaggi” affronta il tema
della riqualificazione e della possibilità dei grandi spazi a vocazione
agricola di diventare risorse per la riattivazione delle città. Infine il 19
ottobre c'è “Una scuola per la città”, talk sul tema dell'educazione
come strumento per migliorare la qualità dell'abitare urbano e sulle
strategie da mettere in campo per riscontrare, nel lungo termine, un
miglioramento del rapporto con la città.
Da Firenze a Pelago e Montelupo Fiorentino: workshop e
residenze d'artista
Riva è anche workshop e residenze d'arista, con interventi che
escono dai confini fiorentini, per prendere vita in due comuni
collocati lungo il corso dell'Arno: l'uno a monte, Pelago, e l'altro a
valle, Montelupo Fiorentino.
A Pelago, lo Studio ++ presenta “Familiar places”, un intervento –
spalmato tra la fine di settembre e l'inizio del prossimo anno - che ha
come obiettivo quello di creare consapevolezza nelle relazioni tra
natura-società-cultura e rafforzare la convinzione del ruolo attivo dei
singoli nella costruzione del paesaggio in cui viviamo. Attraverso
interviste, dialoghi e incontri con gli abitanti si cercherà di capire
quali sono gli spazi in riva al fiume che hanno svolto un ruolo di
rilevanza per la comunità e quale significato potranno ricoprire per il
futuro. Dalla ricerca nascerà una produzione video volta a ritrarre il
legame tra popolazione e fiume e a evidenziare il rapporto tra uomo
e ambiente naturale.
A ottobre, la Fondazione Studio Marangoni, propone un workshop
e la residenza d'artista del fotografo Davide Virdis, che realizzerà
una serie di scatti del fiume Sieve a Pelago, volti a tracciare un
ritratto attuale della vita delle comunità attorno al fiume.
Dal 10 al 12 novembre Tempo Reale propone “Path of
awareness”, workshop dell'artista tedesca Katrinem che pone
l’attenzione sul tratto del fiume Arno che attraversa Montelupo
Fiorentino (iscrizione: 30€ inviando una mail a
lt@temporeale.it).
L’esperienza consiste in un percorso di consapevolezza che esplora
l'esperienza di camminare in uno spazio aperto prestando particolare
attenzione all'interazione tra l'evento sonoro (i passi) e le architetture
circostanti. Il risultato finale sarà visibile su tre livelli: prima di tutto un
documentario audio-video della camminata e dell’interazione tra
passo e ambiente circostante nei diversi posti esplorati. In secondo
luogo saranno proposte passeggiate e sessioni di ascolto lungo il
percorso studiato ed infine sarà prodotta una partitura grafica con
simboli e icone interpretabili dal pubblico che vorrà intraprendere il
percorso in autonomia.
Sempre a cura di Tempo Reale la residenza Flux, progetto che
promuove la creatività giovanile offrendo a due compositori under
35 l’occasione di cimentarsi sul tema del rapporto fra composizione e
improvvisazione, ponendo l’accento sul concetto di “musica di
flusso”, intesa come metafora del fiume che scorre. Il progetto FLUX
(realizzata con supporto di SIAE, Sillumina - Copia privata per
giovani, per la cultura e Ministero dei beni e delle attività culturali e
del turismo) avviato nel mese di giugno e della durata di sei mesi
porterà alla creazione di due nuove opere per il Tempo Reale
Electroacoustic Ensemble.
Infine a Pelago, tra l'autunno di quest'anno e la primavera del 2017
Radio Papesse propone “Storie d'acque tra l'Arno e la Sieve”,
storytelling sonoro dedicato al fiume che coinvolge i cittadini oltre a
esperti, storici, associazioni locali, guide ambientali e paesaggisti
sonori nella produzione di storie da ascoltare online ma anche in
loco, grazie a incontri pubblici e installazioni sonore lungo il fiume
Sieve.
L'installazione sul fiume: il Terzo Giardino
Continua poi, sulla riva sinistra del fiume sotto il Lungarno Serristori
l'esperienza artistica del “Terzo Giardino”, realizzata dal collettivo
Studio ++, un lavoro attento alla conservazione naturale e alla
valorizzazione della biodiversità. Il progetto si basa su tagli mirati
della vegetazione spontanea che cresce nei pressi dell’Arno,
sfruttando le tecniche impiegate per il mantenimento degli
argini. Due diverse azioni creano aree differenti: “parterre”
geometrici divisi in quattro sezioni trasversali e veri e propri muri di
vegetazione spontanea. Il risultato è un disegno ispirato alla
tradizione del giardino all’italiana, con particolare attenzione al
modello dei Giardini dei Semplici. La vegetazione che emerge è
costituita dalle piante spontanee della riva del fiume, che, grazie a
questo metodo di “sottrazione”, si manifestano in tutta la loro
inaspettata biodiversità. L’aggettivo “terzo” richiama la metafora del
paesaggista Gilles Clèment che spiega come la vegetazione
abbandonata presente nei “residui dell’organizzazione razionale
dell’uomo” sia un’importante riserva di biodiversità e potenziale
evolutivo. Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno contribuisce al
progetto in qualità di ente tecnico-operativo al quale, in
collaborazione con il Genio Civile della Regione Toscana, è affidata
la manutenzione ordinaria sugli argini e sulle sponde dell’Arno. Nel
caso specifico lo sfalcio della vegetazione è effettuato dagli operatori
del Consorzio con una frequenza maggiorata ed una modalità tale
che permette comunque l’ispezione e la vigilanza ai fini della
sicurezza idraulica.
“Riva si propone come una piattaforma sperimentale di
produzione artistica e di riflessione interdisciplinare sul tema
della progettazione ambientale – spiega Valentina Gensini,
direttore artistico del Progetto Riva -. Spina dorsale di molte città,
il fiume costituisce un ecosistema naturalmente sottratto
all’edificazione e un territorio d’indagine privilegiato sul tema dei
parchi urbani e periurbani. Arti visive, installazioni e percorsi
sonori, workshop di formazione e interventi site-specific aprono
uno spazio di progettazione e confronto partecipato dai cittadini ed
aperto ad analoghe esperienze internazionali”