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Anci
Soddisfazione dell'Anci per la firma del nuovo contratto degli enti locali
"Restituiamo dignità ai dipendenti dei Comuni, personale più vicino ai bisogni, alle esigenze e alle aspettative del nostro Paese"
Grande soddisfazione dell'Anci per la firma, nella notte, del nuovo contratto degli enti locali che riconosce a circa 470.000 dipendenti di Comuni, Città metropolitane, Province, Regioni e Camere di commercio gli incrementi di stipendio per il biennio 2016 2018. "Restituiamo dignità ai dipendenti dei Comuni, personale più vicino ai bisogni, alle esigenze e alle aspettative del nostro Paese", commenta il presidente dell'Anci.
Il contratto attua l’atto di indirizzo del Comitato di settore e pone le basi per una maggiore autonomia organizzativa degli enti. Si premia chi è disposto ad assumersi maggiori responsabilità, con la possibilità di individuare posizioni organizzative con delega di firma di provvedimenti finali aventi rilevanza esterna; si semplifica la costituzione del fondo per la contrattazione integrativa attraverso il consolidamento della parte stabile e tramite regole più chiare per l’alimentazione della parte variabile del fondo, risolvendo cosi l'annosa questione delle difformità applicative dell'istituto che ha generato i rilievi ispettivi del ministero dell'Economia.
Le risorse per il trattamento economico delle posizioni organizzative vengono riportate, anche per i Comuni dotati di dirigenza, all'interno del bilancio degli enti, garantendo così maggiore autonomia gestionale. Si riduce la frammentazione delle indennità, con l’accorpamento di rischio, disagio e maneggio valori, e gli importi vengono conseguentemente aggiornati. Come chiesto dal Comitato di settore, viene valorizzato il personale della polizia locale cui è dedicata un’apposita sezione contrattuale, con una specifica indennità legata alla professionalità degli agenti, con riferimento sia alla responsabilità del grado rivestito che alle mansioni legate ai servizi operativi.
Il nuovo contratto risolve anche alcuni problemi specifici relativi alle figure apicali nei Comuni di minori dimensioni demografiche, chiarendo la possibilità di conferire gli incarichi di posizione organizzativa anche al personale appartenente alla categoria C.
Misure specifiche anche per le Unioni di comuni, che tengono conto delle dinamiche che caratterizzano i processi associativi sia sotto il profilo dell’attribuzione degli incarichi di responsabilità sia rispetto alle modalità di costituzione del fondo per le risorse decentrate.
Una Commissione paritetica, provvederà, entro luglio, a una rivisitazione del sistema di classificazione. Sistema che comunque viene semplificato con il superamento della categoria D3.
"Dopo circa nove anni, anche grazie all'impegno dell'Anci, si chiude un contratto nazionale per i lavoratori di un comparto che eroga servizi alla comunità. Si è cercato di innovare la base ordinamentale per una valorizzazione delle specifiche professionalità insieme a un'attribuzione di maggiori poteri gestionali per i datori di lavoro - conclude il presidente Anci -. Certo, affronteremo l'incremento mettendo mano ai nostri bilanci, senza aiuti statali ma non avremmo potuto fare altrimenti, se non al prezzo, per noi inaccettabile, di bloccare la progressione economica a chi ogni giorno offre servizi ai cittadini. La futura battaglia sarà per una maggiore autonomia e responsabilità nella determinazione dei limiti quantitativi del salario accessorio e nel suo utilizzo per incentivare sempre il merito dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti degli enti locali".

“Dopo dieci anni, 470.000 dipendenti di Regioni, Province, Comuni e Camere di Commercio hanno un nuovo contratto nazionale. Arriva, finalmente, un incremento stipendiale che da troppo mancava per il personale delle autonomie locali. Come presidente del Comitato di settore degli Enti locali, esprimo grande soddisfazione per aver visto accolte le proposte contenute nell’Atto di indirizzo”. Così il vicepresidente Anci, nonché presidente del Comitato di settore.
“L’obiettivo dichiarato era quello di semplificare le norme, gratificare anche economicamente i lavoratori, premiare chi si assume maggiori responsabilità, riconoscere le specificità professionali, aiutare i piccoli Comuni, affermare una maggiore autonomia organizzativa degli Enti. In materia di concertazione decentrata, aver chiarito le modalità di finanziamento della parte variabile del fondo - sottolinea - eviterà che personale e sindaci debbano sottostare alle diverse interpretazioni degli ispettori del MEF. Importante è anche l’aumento che il personale vedrà sulla propria busta paga. Dopo che sono cadute nel nulla le richieste dell’Anci al Governo perché vi fosse una erogazione di maggiori fondi per i Comuni, così che ogni ente potesse più agevolmente gestire l’incremento stipendiale, è necessario assicurare la tenuta finanziaria del nuovo contratto. Anci auspica, proprio per dare una risposta alle criticità di molti bilanci, che vi sia libertà, per i Comuni, di utilizzo degli accantonamenti degli anni scorsi, anche ai fini del saldo di competenza 2018.
“Si deve anche avere dal Governo un definitivo chiarimento – prosegue il vicepresidente Anci – vista la posizione discordante di alcune sezioni regionali della Corte dei Conti, circa le possibilità di utilizzare, da parte degli Enti in disavanzo, gli accantonamenti degli anni scorsi al fine di coprire l’aumento contrattuale. I Comuni hanno sempre più bisogno di dare risposte in merito alle aumentate competenze. Comitato e Anci salutano la possibilità di destinare un premio in termini economici a chi decide di assumersi maggiori responsabilità, ampliando le attività legate al conferimento delle posizioni organizzative con delega alla firma di atti che abbiano il crisma del provvedimento finale avente rilevanza esterna.
“Sempre in tema di maggiore efficacia ed efficienza delle attività dei Comuni, per sopperire alla carenza di figure apicali e alla mancanza stessa di personale che, a causa del blocco delle assunzioni che, in questi anni, ha afflitto soprattutto i piccoli Comuni, si è previsto che le posizioni organizzative possano essere conferite anche al personale di categoria C.
“Il contratto, infine, contiene anche lo storico riconoscimento delle funzioni della Polizia Locale che norma in un’apposita sezione contrattuale e la valorizzazione di professionisti quali gli avvocati e i giornalisti degli Enti, mai considerati, che, su specifica indicazione del Comitato, ha trovato albergo nel nuovo contratto. Per quanto riguarda la Polizia Locale, parte integrante del sistema della sicurezza urbana, circa 60mila agenti potranno beneficiare, come le altre categorie cui viene riconosciuta una indennità di funzione, della revisione degli importi della stessa grazie all’accorpamento di rischio, disagio e maneggio valori. La vera valorizzazione del personale in forza alla Polizia Locale – sottolinea – passa anche attraverso il riconoscimento di una specifica indennità legata alle professionalità e parametrata sia alle responsabilità del grado sia alle mansioni legate ai servizi operativi.
“Questo traguardo, che, comunque, ci vede soddisfatti, è il primo che il sistema dei Comuni intende raggiungere. Davanti a noi abbiamo quello delle maggiori autonomie e responsabilità nella determinazione del salario accessorio e nel suo utilizzo al fine di incentivare capacità e merito delle donne e degli uomini che ogni giorno, insieme ai sindaci e agli amministratori, alzano le saracinesche del più grande erogatore di servizi del Paese: il Comune”.

21/02/2018 12.51
Anci


 
 


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