Redazione di Met
Enti locali: arriva il ‘giornalista pubblico’
Ast e Gus: “Risultato importante, ma il contratto Fieg-Fnsi della Regione non si tocca”
Il profilo del giornalista entra nel contratto del pubblico impiego, con pieno diritto di cittadinanza. Nella notte tra martedì e mercoledì è stato infatti firmata a Roma la bozza del nuovo contratto delle funzioni locali. “Si tratta di un passo in avanti importante” commenta il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, assieme ai colleghi del Gus, il gruppo di specializzazione degli uffici stampa. “Penso - prosegue - a quei Comuni ed amministrazioni dove finora tanti colleghi che già si occupano di uffici stampa e di informare i cittadini hanno avuto forme e livelli di inquadramento disomogenei, dove non esisteva nulla o solo contratti di fantasia”.
Il giornalista pubblico viene riconosciuto come un funzionario dotato di una specializzazione tutta sua, con diritto anche ad una posizione organizzativa in quanto iscritto ad un ordine professionale. Ora quei profili dovranno trovare piena e concreta attuazione in sede di commissione per quanto attiene alla classificazione e inquadramento della categoria professionale: sede in cui Aran e FNSI dovranno definire diritti e garanzie, partendo dalle specificità e dalle peculiarità della professione, compresa l’adesione alla cassa di assistenza Casagit.
Si fa dunque ordine nelle amministrazioni locali, ma i contratti Fieg-Fnsi già riconosciuti nel pubblico non si toccano. “Il contratto firmato colma un vuoto – commenta Bennucci con i colleghi del Gus – ma sia chiaro che non mette in discussione i contratti Fieg-Fnsi che in Toscana, come in altre regioni, sono già riconosciuti e applicati ai colleghi dell’agenzia di informazione della giunta regionale, dell’ufficio stampa del consiglio e della fondazione in house Sistema Toscana. Vale infatti in questo caso il principio secondo cui la legge speciale prevale e può derogare su quella generale, anche se precedente. Una legge che in Toscana è stata approvata nel 2006, esito di un lungo ma condiviso dibattito, con il battesimo l’anno successivo delle due agenzie. Il contratto firmato l’altra notte non cancella quella legge, né obbliga il legislatore regionale a farlo”.
“La legge e la fattispecie restano validi, in Toscana come altrove – concludono Bennucci e il Gus –, ed Ast e Fnsi chiedono che restino tali anche in futuro. Anzi, ora che anche il contratto del pubblico impiego è stato approvato, non ci sono più alibi o motivi per non riconoscere anche ai colleghi giornalisti della Regione il pieno adeguamento delle loro buste paga, congelate dal 2010, alla parte economica del contratto Fieg-Fnsi vigente. L’abbiamo richiesto dopo la sentenza delle Corte costituzionale del 2015, l’abbiamo di nuovo fatto nei mesi scorsi e torniamo a farlo adesso, reiterando la richiesta di un incontro urgente all’amministrazione regionale”.
22/02/2018 13.53
Redazione di Met