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Pergola, Niccolini, Mila Pieralli, Rifredi
Teatro Goldoni. Il mercato della carne
Dal 24 al 30 marzo
Al Teatro Goldoni di Firenze, dal 24 al 30 marzo, gli allievi del terzo anno della Scuola di formazione del mestiere dell’attore – L’Oltrarno presentano Il mercato della carne, testo inedito di Bruno Fornasari ispirato a Bassifondi di Maksim Gor’kij, regia di Juan Carlos Martel Bayod. Musiche eseguite da Samuele Strufaldi.

“Se l’ambientazione di Bassifondi era quella di un dormitorio pubblico del 1902 – spiega Martel Bayod – dove si alternavano immagini di miseria, scene di brutalità e aneliti di speranza, nel testo di Bruno Fornasari le stesse durezze e crudeltà vengono trasportate all’interno di un Centro per l’impiego, uno dei tanti del nostro Paese, in un futuro prossimo non meglio identificato”.

Sara Bosi, Lorenzo Carcasci, Cecilia Casini, Giacomo Coen, Maria Costanza Dolce, Camille Dugay, Maziar Firouzi, Giulia Lanzilotto, Luca Massaro, Stefano Parrinello, Giovanni Toscano, sono impegnati ancora una volta nell’Oltrarno, per continuare il processo di crescita identitaria della scuola come bottega tra le botteghe del quartiere, in una delle vie che sin dall’800 costituisce uno dei centri della vita teatrale della città.

Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.



Dopo Il Gabbiano di Cechov e il progetto Brecht Said, il percorso della Scuola di formazione del mestiere dell’attore – L’Oltrarno continua con una drammaturgia inedita di Bruno Fornasari per la regia di Juan Carlos Martel Bayod, che già nel giugno del 2017 ha diretto lo spettacolo di fine anno.

Dal 24 al 30 marzo, al Teatro Goldoni di Firenze, gli allievi del terzo anno (Sara Bosi, Lorenzo Carcasci, Cecilia Casini, Giacomo Coen, Maria Costanza Dolce, Camille Dugay, Maziar Firouzi, Giulia Lanzilotto, Luca Massaro, Stefano Parrinello, Giovanni Toscano) presentano Il mercato della carne, ispirato a Bassifondi di Maksim Gor’kij, l’opera più spiazzante e allucinata dell’autore russo, un quadro realistico che racconta di gente in rivolta da ogni pregiudizio borghese e svincolata da ogni concezione romantica. Musiche eseguite da Samuele Strufaldi. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Tutto accade in una sala d’attesa, che il regista Martel Bayod ha immaginato di un biancore squallido, dove le energie intellettuali di una generazione, alfabetizzata e disoccupata, vengono lasciate appassire per mancanza di opportunità. In questo limbo in cui la speranza in un futuro migliore si mescola alla rabbia di un presente senza dignità, un giovane chiamato il Caporale ha creato un sistema clandestino di privilegi e raccomandazioni a pagamento, per far ottenere un colloquio di lavoro a chiunque sia disposto a pagare. Ma questo colloquio non arriva e il prezzo dell’attesa diventa sempre più alto.

Qual è il costo etico, emotivo e politico del dover crescere in un mondo che appare senza prospettive? Il mercato della carne con cattiveria, ironia caustica e sprazzi d’insospettabile tenerezza, è una radiografia onirica del lato oscuro di una possibile generazione futura, nata orfana dei grandi miti e alla ricerca di nuovi eroi.

24 – 30 marzo | Teatro Goldoni
(ore 21; domenica ore 17)
Fondazione Teatro della Toscana
IL MERCATO DELLA CARNE
di Bruno Fornasari

con Sara Bosi, Lorenzo Carcasci, Cecilia Casini, Giacomo Coen, Maria Costanza Dolce, Camille Dugay, Maziar Firouzi, Giulia Lanzilotto, Luca Massaro, Stefano Parrinello, Giovanni Toscano

musiche eseguite da Samuele Strufaldi
regia Juan Carlos Martel Bayod


Note di regia

Proprio alla fine di un buon testo arriva sempre la luce:

“Almeno una vita è sensata.

Si tratta solo di capire quale vita.”

Allora fino ad oggi… Così è la vita? Se fosse così, come ora, necessariamente c’è bisogno di un cambio. Basta leggere un giornale e rendersene conto.

Purtroppo, come diceva Kundera, non c’è modo di sapere cosa volere nella vita, perché ce n’è soltanto una e non c’è modo di compararla con le precedenti o correggerla con le vite che verranno.

Mai una generazione è stata così preparata, mai una generazione ha avuto tanta informazione come ha adesso, mai è stata libera come oggi. Ma contrariamente a quello che si può pensare, mai come oggi una generazione si è sentita tanto impotente, mai come oggi ha avuto un futuro così nero, mai come oggi la bugia è diventata verità, mai come oggi siamo minacciati fisicamente.

Allora, “bisognerebbe tornare a imparare dalle stelle”, dice Bruno Fornasari a un certo punto. Fornasari scrive in modo tagliente, non lontano da un neorealismo socialista. Un movimento nuovo per il quale gli artisti dovrebbero alzarsi in piedi come fu per gli inglesi il movimento In-yer-face theatre. Forse, se la cultura si allontanasse per prima dalla bugia potrebbe mostrare la realtà. Forse così torneremmo a riempire il teatro con le nuove generazioni, forse così offriremmo alla nuova generazione di attrici e attori la possibilità di condividere, di dare, di mostrare e non dire o dimostrare.

Chiedersi “tutto questo è la vita?” attiva la riflessione sulla realtà del presente addormentata dall’ultima rivoluzione industriale. Cosa sta accadendo? Cosa stiamo facendo? Cosa possiamo fare ora e qua? Noi a L’Oltrarno Il mercato della carne.

Juan Carlos Martel Bayod

20/03/2018 13.30
Pergola, Niccolini, Mila Pieralli, Era


 
 


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