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Regione Toscana
Uccisione Diene: contributo di solidarietà alla moglie, approvata la legge
Il testo illustrato da Bugliani, (Pd). Voto contrario della Lega
Approvata con 22 voti a favore, 4 contrari e nessun astenuto la legge che dispone un contributo straordinario di solidarietà di 40 mila euro a Rokhaya Kene Mbengue, moglie di Idy Diene, il cittadino senegalese ucciso a colpi di pistola a Firenze il 5 marzo scorso. Il contributo, che sarà erogato in due annualità, analogamente a quanto accaduto in casi simili intende essere un segno tangibile di vicinanza da parte della Regione Toscana.

È stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), ad illustrare la proposta di legge presentata dalla Giunta, richiamando nell’intervento i principali fatti della vicenda di Idy Diene. Il Consiglio nella seduta del 13 marzo scorso aveva approvato due mozioni: una del gruppo Fratelli d’Italia, l’altra del gruppo Sì-Toscana a sinistra, che si esprimevano in tal senso. Rokhaya Kene Mbengue è vedova di Samb Modou, uno dei due cittadini senegalesi uccisi nel dicembre 2011 in piazza Dalmazia a Firenze, e si prende cura della loro figlia, oggi diciottenne, rimasta nel paese d’origine.

Ad annunciare il voto favorevole di M5S al provvedimento il consigliere Gabriele Bianchi che ha anche caldeggiando un tavolo con l’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli, per elaborare criteri per normare queste erogazioni così “come sollecitato più volte dalle forze politiche”. In quella sede “concorreremo in maniera positiva e propositiva”, ha preannunciato Bianchi.

A motivare il voto contrario della Lega, già espresso in Commissione, Marco Casucci. Esprimendo “sinceramente la nostra solidarietà alla famiglia che ha perso un suo caro in modo assurdo”, il consigliere ha ricordato come gli inquirenti abbiano escluso motivi razzisti dell’omicidio. “Occorre quanto prima approvare una disciplina organica per l’assegnazione dei contributi di solidarietà, per evitare un’eccessiva discrezionalità che in questo caso ci sembra demagogica e contraria al buon senso”. Tra gli argomenti anche il fatto che non sarebbe economicamente sostenibile per le casse della nostra Regione dare un contributo “a chiunque venga ucciso per mano di squilibrati”. Di qui la richiesta dell’introduzione di “criteri oggettivi per evitare una discrezionalità ingiustificabile”.

Voto “convintamente a favore” per Monica Pecori, gruppo Misto, che non entrando volutamente nel merito di quanto accaduto – “Qui non siamo in un’aula di tribunale” – ha concordando sull’opportunità di definire criteri “automatici” per evitare discrezionalità “pur non riscontrate al momento”. D’altra parte già in altre occasioni la Regione si è fatta carico di una ‘sensibilità particolare’ verso chi si trova in situazioni drammatiche. “Una sensibilità rispetto alla quale oggi non si può che essere favorevoli”.

Voto favorevole “scontato” viste le mozioni già approvate dal Consiglio e “plauso alla Giunta che si è mossa celermente” da parte di Tommaso Fattori, Sì Toscana. Fattori si è augurato che la “prassi virtuosa della nostra Regione si traduca velocemente in legge”. E’ però “singolare, per l’appunto, che si colga questa occasione per invocare che dalla prassi si passi alla norma”, proprio quando “ad essere colpito è un cittadino con la pelle nera”. Se è così “si abbia il coraggio di dirlo”, ha ripetuto più volte il consigliere in aula. Il problema, ha aggiunto, è che nella testa dei consiglieri “non ci deve essere l’idea che ci sono morti che valgono di più e altri che valgono di meno”.

A favore della legge anche Serena Spinelli (Art.1-Mdp), che ha invitato Giunta e aula a discutere i criteri per disciplinare le risorse, salvo ricordare che “finora questo problema non si era mai sollevato”. Anche ammettendo che “non ci sia alcuna motivazione razzista” dietro ai fatti del 5 marzo, e cioè che “Idy passasse di lì per caso”, il rischio è che si metta “questo stesso motivo razziale nel non votare il contributo”. Un fatto che questo Consiglio e questa Regione “non possono permettersi”.

Nel ribadire che il voto contrario “non è dovuto al colore della pelle”, Elisa Montemagni (capogruppo Lega) ha citato casi precedenti di contributi erogati a seguito di gravi atti di violenza (come nel 2011, per i fatti di piazza Dalmazia a Firenze). “Abbiamo dato contributi a persone che erano in servizio, stavano lavorando per la comunità”. Ci sono anche altri casi di omicidio “per i quali le famiglie non hanno ancora ricevuto giustizia e non è stato dato un euro”. Questa volta “sembra che il contributo debba essere dato perché la vittima aveva la pelle nera, e questo è discriminante”. E’ giunto “il momento di inserire criteri oggettivi”. “A noi – ha ribadito la capogruppo - non interessa il colore della pelle”.

Nicola Ciolini, Pd, ha voluto ricordare altri casi in cui il Consiglio ha votato all’unanimità il contributo di solidarietà, come per la vicenda di Lo Cascio a Prato, l’anno scorso, quando l’aggressione avvenne per mano di uno straniero. “Dite di non farne una questione di pelle – ha ribattuto alla Lega – ma oggi ponete il problema a fronte di un caso analogo ma a parti rovesciate”. Opportuno quindi un voto unanime anche in questo caso, mentre è giusto “prendere un impegno fin da subito per normare in modo più preciso questo tipo di interventi”.

Stefano Baccelli, Pd, nel dichiarare il voto a favore da parte del suo gruppo ha sottolineato la “grave strumentalità della posizione della Lega: è evidente che siccome il caso di specie non convince, perché la vittima è di colore, si costruisce tardivamente la teoria per cui occorre una disciplina uniforme”. “Tutto questo doveva essere fatto prima” ha ribadito il consigliere ricordando di essere stato “tra i pochi ad avere dubbi” rispetto all’iniziativa posta dall’allora consigliere Donzelli (FdI). E’infatti evidente che se si fa un atto discrezionale, che pure nel caso specifico appaia opportuno, non si disciplina in modo universale e astratto per tutti i casi successivi che possono capitare. La questione “generale e astratta andava posta fin dall’inizio”.

11/04/2018 15.29
Regione Toscana


 
 


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