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Asl Toscana Centro - Pistoia
Malattie cerebrovascolari prima causa di morte fra le donne
Iniziativa a Pescia e la commemorazione della dottoressa Iacopetti
Nel mondo occidentale le malattie cerebrovascolari rappresentano la prima causa di morte fra le donne, questo il dato epidemiologico emerso nella giornata del 21 aprile a Pescia nell’ambito dell’iniziativa "Nelle donne ogni cosa è cuore anche la testa”.

Il titolo, ripreso da una frase di Jean Paul Ritcher, coglie in pieno il significato che i cardiologi e la direzione sanitaria dello stabilimento hanno voluto dare alla giornata dedicata anche al ricordo della dottoressa Luciana Iacopetti, medico della riabilitazione cardiologica prematuramente scomparsa,figura storica e appassionata dell’ospedale S.S. Cosma e Damiano

La prima parte ha visto la partecipazione di cittadini, dipendenti ospedalieri e di un'intera classe dell'istituto superiore "Dionisio Anzilotti", la 3° F indirizzo biotecnologie sanitarie accompagnati dalla vice preside , professoressa Elisa Romoli e dalla professoressa di storia e italiano, Stefania Beri responsabile, tra l'altro, della funzione strumentale dei rapporti con la stampa.

Condotta e moderata dal direttore della cardiologia, il dottor Marco Comeglio, l’iniziativa si è aperta con i saluti iniziali della dottoressa Sara Melani, direttore sanitario del presidio, cheha ringraziato i colleghi della cardiologia per l‘impegno, la collaborazione e la forte propositività dimostrata, sottolineando, inoltre, la soddisfacente collaborazione per l’evento di tre enti pubblici: Comune di Pescia, Istituto statale superiore di secondo grado “Dionisio Anzilotti” e l’Azienda USL Toscana centro

La giornata “Nelle donne ogni cosa è cuore anche la testa” era collocata all’interno della open week offerta da O.N.D.A. – Osservatorio Nazionale della salute delle donne e di genere – che ha come obiettivo quello di promuovere l’informazione la diagnosi e la cura delle principali patologie femminili. Sabato scorso è stato l’evento conclusivo della settimana e l’ospedale di Pescia è stato protagonista nella open week con ben altri due importanti avvenimenti: la “prevenzione diabete gestazionale” il 17 aprile e la “prevenzione del piede diabetico” il 19 aprile.

Pescia rientra in questo progetto perché nel dicembre 2017 ha ricevuto il riconoscimento di un Bollino rosa come struttura vicina alle donne per la divulgazione, diagnosi e cura delle patologie femminili.

Nella mattinata al Palagio si sono susseguiti gli interventi di: Grazia Panigada, direttore dell’area medica aziendale, che introdotto la medicina di genere e ha portato i saluti del dottor Giancarlo Landini, direttore del dipartimento delle specialistiche mediche, oltre a quelli del dottor Duccio Rossini, responsabile della riabilitazione, della dottoressa Giovanna Giannotti, dell’ambulatorio di cardio-oncologica, della dottoressa Luigia Garritano e del dottor Roberto Giovannetti, medico della medicina e del centro di ipertensione del presidio.

Dall’evento è emerso in modo chiaro che la prima causa di morte nelle donne è dovuta a cause cardiovascolari e che la popolazione non ha consapevolezza di tale evidenza.

E’ stato rilevato inoltre che negli uomini la mortalità dovuta a cause cardiovascolari si è ridotta contrariamente a quanto avviene per le donne.

A metà degli anni 80 le due curve di mortalità si sono incrociate, facendo emergere il dato che in caso di evento cardiovascolare maggiore la prognosi per il genere femminile risulta peggiore.

L’aspetto positivo per il sesso femminile risulta invece che una prevenzione cardiovascolare ben condotta sembra essere particolarmente efficace nelle donne, con una riduzione del rischio superiore all’85%.

Il messaggio, quindi, su cui riflettere è, come illustrato da tutti protagonisti ai giovani presenti in platea, l’importanza che le donne fin da giovani, adottino stili di vita sani, senza fumo, mantenimento del peso corporeo, una regolare attività fisica, una dieta normocalorica con basso contenuto di grassi e di sodio.

Grande partecipazione ha inoltro riscosso la commemorazione della dottoressa Iacopetti: erano presenti i familiari, numerosi amici, colleghi e collaboratori oltre ai pazienti della cardiologia che hanno portato le loro testimonianze ringraziando la professionalità e la sensibilità della dottoressa e di tutta l’équipe.

Gli interventi di amici e colleghi si sono susseguiti ricostruendo il profilo professionale e personale della dottoressa, medico, madre e donna che ha lasciato un profondo ricordo nelle persone.

La dottoressa Gessica Italiani, responsabile della cardiologia ha introdotto e moderato l’evento invitando le persone presenti a rivolgere un pensiero a Luciana.

Dagli interventi è emersa la “storia” della cardiologia e della riabilitazione cardiologica portata avanti dalla Iacopetti . La dottoressa aveva, infatti, immaginato un'organizzazione di tipo ambulatoriale del servizio, che si è rivelata negli anni particolarmente efficace nel garantire la continuità assistenziale fra ospedale e territorio.
La presenza della Riabilitazione Cardiologica nel contesto della cardiologia di Pescia, ha avuto e continua ad avere importanti ricadute positive, che incidono favorevolmente sul grado di soddisfazione dei pazienti che si sentono accompagnati lungo tutto il percorso che dalla fase acuta, in terapia intensiva e in sala di emodinamica, conduce, dopo la dimissione, al recupero funzionale e al reinserimento sociale, familiare e lavorativo. Sono intervenuti: Chiara Gherardeschi, Roberto Biagini, Eugenio Nannini, Grazia Panigada, Duccio Rossini, Giuseppe Fiore William Vergoni, Liliana Taboadela, Giuseppe Fiore, Iole Papini, Pompeo Bisonti, Luciano Flippelli, Nerella Petrini, la moglie di Pierfrancesco Bernacchi, Franca, intervenuta al posto del marito impegnato in altri impegni istituzionali .

Nell'occasione l'associazione "Amici del cuore della Valdinievole" ha presentato un filmato in ricordo di Luciana.

Nella palestra della riabilitazione cardiologica è stata apposta una targa in onore di Luciana alla presenza del marito, Giampaolo Chiariatti, i figli Chiara, Niccolò, Paola, il fratello Luciano e la nipote Gemma e la mamma di Luciana, Silvana, alla quale è stato consegnato da Iole Papini un omaggio floreale per la perseveranza, la passione e la sensibilità che è riuscita a trasmettere alla figlia

23/04/2018 16.13
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