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Comune di Barberino Val d'Elsa
“Il silenzio dei Poli", mondi lontani all’Osservatorio polifunzionale del Chianti a Barberino Val d'Elsa
La mostra si apre domani, venerdì 22 giugno alle ore 19, e resta aperta fino al 16 settembre. Etienne Pierart, fotografo e viaggiatore per la Nasa, racconta la vita dei ghiacci e gli effetti del global warming
Chi viaggia alla ricerca della conoscenza in mondi lontani va incontro ai silenzi della natura, coglie l’essenza delle terre che esplora. Etienne Pierart, artista belga, protagonista di lunghe spedizioni di ricerca, conoscitore dell’Antartide e dell’Artico dove si è recato quattro volte, ha unito poesia e scienza dando voce e immagine alla vita dei Poli. Le sue fotografie, in mostra dal 22 giugno al 16 settembre all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti fiorentino, offrono all’osservatore l’opportunità, unica, di ascoltare il silenzio dei ghiacci che incanta per la bellezza e la forza della natura. Ma il percorso di Etienne Pierart, che si è recato al Polo Nord e al Polo Sud come fotografo reporter, curatore di spedizioni scientifiche per la NASA e per altri progetti di respiro internazionale, hanno anche un obiettivo scientifico. “La mostra è il risultato di anni di viaggi e ricerche che l’artista ha compiuto ai Poli – dichiara la curatrice Giada Rodani – con l’intento di mostrare le conseguenze del riscaldamento globale, il ridursi graduale della superficie dei ghiacci, la drastica trasformazione del paesaggio polare, delle specie animali e vegetali che ci vivono. La valenza degli scatti è triplice, oltre alla bellezza, la fotografia di Pierart esprime la tragica attualità degli effetti del global warming e il loro identificarsi come nuova frontiera della scienza e della ricerca”.

Nelle fotografie di Etienne Pierart si ripercorrono i viaggi audaci e imprevedibili, messi a rischio dal vento e dai ghiacci. Sono storie di mondi lontani che l’artista ha documentato con lo sguardo documentaristico e umano. “La sacralità del silenzio - aggiunge la curatrice - si unisce ad un profondo senso di straniamento e solitudine che attiva un punto di contatto più intimo con se stessi e con il pianeta”.

L’inaugurazione della mostra, organizzata dall’Opc con il patrocinio dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, è prevista venerdì 22 giugno alle ore 19, alla presenza dell’artista e del responsabile dell’Osservatorio Emanuele Pace. Alle ore 21 sarà possibile partecipare alla visita dell’OPC e all’osservazione astronomica ai telescopi. La mostra sarà arricchita da alcune occasioni di approfondimento e riflessione condotti da esperti e dal coordinatore scientifico dell’Osservatorio Emanuele Pace. Il 31 agosto alle ore 21,30 si terrà un incontro con il docente universitario Valter Maggi, del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il suo contributo focalizzerà l’attenzione su alcuni aspetti relativi ai cambiamenti climatici e alle attività scientifiche che si svolgono presso le basi antartiche.

Etienne è stato quattro volte in Antartide (tra il 2004 e il 2012) e cinque volte nell’Artico, dove tra il 2005 e il 2017 ha visitato la Groenlandia, le Isole Svalbard e viaggiato attraverso lo stretto di Bering sulla nave rompighiaccio russa Kapitan Khlebnikov.

Ingresso libero. Info Telefono: 333 1192517 - Email: info@osservatoriochianti.it

Etienne Pierart

Nato nel 1960 a Bruxelles, Etienne Pierart è fotografo freelance dal 2000. Ha lavorato per le Nazioni Unite e per la Banca Mondiale in sei differenti paesi (Honduras, Botswana, Ginevra, Svizzera, Stati Uniti, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina) e in altre parti del mondo travagliate da conflitti. Ha visitato piùdi 90 paesi e trae la maggior parte della sua ispirazione dai suoi viaggi e spedizioni verso i Poli artico e antartico. La sua opera d’autore affronta vari soggetti, che lui non smette mai di indagare attraverso avventurosi viaggi: l’universo polare, le guerre e i conflitti, il vivere quotidiano nelle differenti culture. È anche interessato alla sensualità del corpo nudo in movimento così come agli alberi e alle forme della natura, agli sport e alle arti marziali. Oltre all’utilizzo di tecniche digitali, Etienne lavora ed elabora la sua fotografia con metodi antichi: dal processo al carbone Fresson con argento e oro, al disegno su pietra per litografie e stampe, o disegno con platino e palladio. L’opera di Etienne Pierart non si limita alla fotografia. Ha diretto diversi documentari, sul tango argentino, sul balletto in Corea del Sud e in Giappone, sulla Capoeira angolana a Salvador de Bahia in Brasile e sul Taekwondo in Corea del Sud. È attualmente membro della Société des Artistes Français, della Société Nationale des Beaux Arts (SNBA) e del Salon d’Automne. Vive e lavora ad Aix-en-Provence, Ginevra e Bruxelles

21/06/2018 9.11
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