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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Maggio Musicale Fiorentino: il concerto de L'Homme Armé per i 1000 anni della Basilica di San Miniato
Martedì 26 giugno alle ore 21:00
Martedì 26 giugno alle 21 presso la Basilica di San Miniato al Monte (via delle Porte Sante, 34; ingresso libero; info www.operadifirenze.it/events/lhomme-arme-fabio-lombardo/), nell’ambito delle celebrazioni per i mille anni di San Miniato e in collaborazione col Maggio Musicale Fiorentino, L’Homme Armé presenta il concerto «Architetture vocali: da Guillaume Dufay a David Lang», che sposa quattro composizioni rinascimentale del grande Dufay con un’intensa opera polifonica contemporanea, The little match girl passion dell’americano David Lang («La passione della piccola fiammiferaia», premiata col Pulitzer nel 2008).

Per l’occasione l’Ensemble L’Homme Armé, diretto da Fabio Lombardo, è costituito da Giulia Peri (soprano, brake drum e sonagli), Mya Fracassini (mezzosoprano e crotali), Giovanni Biswas (tenore, glockenspiel), Gabriele Lombardi (basso, grancassa e campane tubolari).


Programma del concerto:

Guillaume Dufay (1397?-1474)
Ave maris stella
Alma redemptoris mater
Mirandas parit haec urbs
Supremum est mortalibus

David Lang (1957) The little match girl passion (text after H.C.Andersen, H.P.Paull, Picander, St.Matthew)
1. Come, daughter - 2. It was terribly cold - 3. Dearest heart - 4. In an old apron - 5. Penance and remorse - 6. Lights were shining - 7. Patience … Patience! - 8. Ah! perhaps - 9. Have mercy, my God. - 10. She lighted another match, - 11. From the sixth hour - 12. She again rubbed a match - 13. When it is time for me to go - 14. In the dawn of morning - 15. We sit and cry

Guillaume Dufay è stato il compositore più influente in Europa verso la metà del XV secolo. Come molti altri musicisti dell’epoca, era solito viaggiare per il continente al seguito di principi e papi. Nelle sue peregrinazioni ha lavorato per le più importanti cappelle musicali, in particolare per la cappella papale a Roma. La sua musica ha avuto una grande diffusione e veniva trascritta, distribuita e suonata ovunque la polifonia avesse messo radici. Tra le generazioni successive, sono pochi i compositori che non hanno assorbito elementi del suo stile. L’ampio grado di distribuzione e conoscenza della sua musica è ancor più impressionante se si considera che egli morì alcuni decenni prima che fosse possibile stampare musica.
L’inno Ave maris stella veniva cantato durante i Vespri della Vergine. La versione di Dufay è in faulxbourdon, una semplice tecnica di contrappunto usata nella polifonia francese e inglese del XV° secolo. Una sorta di stile di armonizzazione del canto. La struttura metrica è strofica in alternatim, vengono qundi alternati “canto fermo” e versi polifonici.

Nella liturgia moderna l’Alma redemptoris viene cantata alla fine del Compieta, dal sabato precedente la prima domenica dell’Avvento, fino al secondo vespro della Purificazione (2 febbraio). Nel medioevo la sua funzione variava considerevolmente, sia come parte dei Memoriali per la Vergine, in quanto parte della serie di antifone per le Sue festività, solitamente L’ Assunzione o la Natività, alla fine della Compieta come nella moderna liturgia, o come parte della processione. In questa ultima veste veniva spesso inclusa in una serie di funzioni istituite dai benefattori di una determinata chiesa, che richiedevano appositamente che “l’Alma”, o il “Salve”, venissero cantate. L’impostazione del Dufay era probabilmente intesa per tali funzioni speciali, che divennero molto frequenti nel XV secolo. Il canto fermo è parafrasato nella parte vocale più alta. Il testo è in esametri; sia questo, che la melodia, sono stati tradizionalmente attribuiti a Hermannus Contractus (1013-1054), sebbene più recentemente gli studiosi ritengano improbabile la sua paternità. Alcune tra le composizioni più elevate del Dufay sono di tipo cerimoniale, scritte specificatamente per sottolineare l’importanza di grandi eventi politici. Come, ad esempio, la consacrazione della cattedrale di Firenze, l’elezione di un papa, la caduta di Costantinopoli, un matrimonio reale. Il mottetto Mirandas parit urbs fu probabilmente composto mentre Dufay si trovava a Firenze, al servizio della cappella papale, durante il Concilio che si tenne a Firenze grazie all’influenza dei Medici. Il testo, probabilmente anch’esso di Dufay, è una lode alla bellezza e alla grazia delle fanciulle fiorentine. Scritto in uno stile elegante, simile a quello del famoso Nuper rosarum flores, che Dufay compose per la cerimonia di consacrazione della cattedrale di Santa Maria del Fiore il 25 marzo del 1436.
Per quanto riguarda il Supremum est mortalibus, l’occasione fu la cerimonia per la firma di un trattato di pace. Nella primavera del 1433, un tormentato Papa Eugenio IV, che vedrà presto l’esilio, e un ambizioso Re Sigismondo di Ungheria, si riconciliarono e appianarono le loro divergenze politiche firmando il trattato di pace a Viterbo. Sei settimane più tardi, Sigismondo fu incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero. Questo mottetto, composto da Dufay per celebrare l’evento, loda e ammira la pace. Il pezzo è basato su un tenore isoritmico, nella parte finale cita il testo di un Magnificat, un’antifone per i vespri dei Santi Giovanni e Paolo “Isti sunt duae olivae”. Molti dei passaggi sono in faulxbourdon, e, prima dell’Amen finale, la musica acclama i nomi di Eugenio e Sigismondo con accordi coronati.
Il compositore statunitense David Lang è nato nel 1957. Nel 2008 ha vinto il premio Pulitzer Prize per l’opera The little match girl passion, e nel 2013 è stato nominato Compositore dell’anno dalla rivista Musical America. La sua musica risente, in una particolarissima miscela, di influssi del modernismo, del minimalismo e del rock.

Presentazione di David Lang: «Volevo raccontare una storia. Una storia particolare, infatti: la storia de La piccola fiammiferaia dello scrittore danese Hans Christina Andersen. L’originale è evidentemente per bambini, e ha quell’impressionante combinazione di pericolo e moralità come fanno molte famose storie per bambini. Una povera fanciulla, picchiata dal padre, tenta senza successo di vendere dei fiammiferi per strada, e, ignorata da tutti, muore di freddo. Attraverso tutto ciò lei mantiene in qualche modo la sua purezza di spirito (cristiana), ma non è quello che si direbbe una storiella graziosa.
Ciò che mi ha attratto ne La piccola fiammiferaia è che la forza della storia non sta nella sua trama ma nel fatto che tutte le sue parti – l’orrore e la bellezza – sono costantemente pervase del loro opposto. L’amaro presente della ragazza è connesso con la dolcezza dei suoi ricordi passati, la sua povertà è sempre pervasa della sua fiducia nella speranza. C’è un ingenuo equilibrio tra sofferenza e speranza.
Ci sono molti modi di raccontare una storia. Uno potrebbe raccontarla convincentemente come una storia di fede, o come un’allegoria della povertà. Ciò che mi ha sempre interessato, come sempre, è che Andersen racconta questa storia come una sorta di parabola, tracciando un’equivalenza tra la sofferenza della povera fanciulla e la sofferenza di Gesù. La ragazza soffre, è disprezzata dalla folla, muore ed è trasfigurata. Ho iniziato domandandomi quali segreti si poteva disvelare da questa storia se uno avesse portato la sua natura cristiana alle sue conclusioni e la spiegasse, come i compositori cristiani hanno fatto tradizionalmente nelle versioni musicali della Passione di Gesù.
La cosa più interessante riguardo a come la storia della Passione è raccontata è che può includere anche altri testi oltre alla storia stessa. Questi testi sono le reazioni della folla, pensieri penitenziali, affermazione generali sulla tristezza, sullo scandalo, o sul rimorso. Questi sono indicatori devozionali, segni per la nostra reazione individuale alla storia, e hanno l’effetto di rendere gli uditori più che semplici spettatori degli eventi dolorosi che si rappresentano. Queste reazioni possono avere ambiti molto grandi – nella Passione secondo S.Matteo di Bach, questi testi aggiunti potevano andare dai più famosi corali che la congregazione si aspettava di cantare, fino alla presenza di personaggi inventati ex novo come “la figlia di Sion” e il “coro dei Credenti”. Il format della Passione – cioè raccontare una storia e simultaneamente commentarla – ha l’effetto di collocarci nel mezzo dell’azione, e dà al racconto una potente ineluttabilità.
Il mio pezzo è chiamato La Passione della piccola fiammiferaia e mette in musica la storia di Andersen La piccola fiammiferaia nel format della Passione secondo S.Matteo di Bach, inframezzando il racconto di Andersen con le mie versioni delle reazioni della folla e del personaggio prese dalla Passione di Bach. Il testo è mio, tratto dai testi di H.C.Andersen, H.P.Paulli (il primo traduttore della storia in inglese, nel 1872), Picander (alias Christian Friederich Henrici, il librettista della Passione secondo S.Matteo di Bach), e del Vangelo secondo S.Matteo. La parola “passione” viene dalla parola latina per sofferenza. Nel mio pezzo non c’è né Bach né Gesù – piuttosto la sofferenza della Piccola fiammiferaia è stata messa al posto di quella di Gesù, elevando (spero) il suo dolore su un piano più alto».

Fondato nel 1982, L’Homme Armé svolge un’intensa attività di ricerca e di esecuzione concertistica e discografica del repertorio, principalmente vocale, dal Trecento al Seicento, dedicando particolare attenzione al repertorio fiorentino, ma senza tralasciare grandi opere della letteratura antica (tra cui Vespro della Beata Vergine, Intermedi della Pellegrina, Rappresentazione di Anima et di Corpo). Nel corso degli anni ha collaborato con vari musicisti e direttori quali Frans Bruggen, Andrew Lawrence-King, Christophe Coin, Andrew Parrott, Kees Boeke, Alan Curtis. Da molti anni la direzione artistica del gruppo è affidata a Fabio Lombardo.
Negli ultimi anni, il gruppo ha sviluppato una riflessione sulle affinità tra alcune delle problematiche sollevate dalla “musica antica” e alcune forme di pensiero musicale attuale, ricercando analogie tra la ricerca della prassi esecutiva del repertorio antico e di quello contemporaneo. Tale riflessione ha stimolato L'Homme Armé ad estendere il proprio campo di ricerca ed esecuzione anche alla musica contemporanea.
Ha così presentato con successo programmi molto particolari che affiancano musiche antiche e contemporanee da Josquin, Palestrina, Janequin, Vecchi a Messiaen, Kurtag, Hersant, Sciarrino, Pezzati, Pärt, Nono, Cage, Berio; di quest’ultimo in particolare sono stati eseguite composizioni notevoli come Laborintus II, Cries of London e A-Ronne.
Nel 2014 ha eseguito con grande apprezzamento della critica la “Passione della piccola fiammiferaia” del compositore americano David Lang, che é stato replicato per la rassegna “Architecture of voices” a Kiev
Ha partecipato più volte al festival “Fabbrica Europa”: nel 2006 in Laborintus II di Berio, nel 2011 con Missa Ockeghem (spettacolo multimediale realizzato in co-produzione con Tempo Reale, Maggio Musicale Fiorentino e in collaborazione con la Fondazione Michelucci), e nel 2012 partecipando al progetto Four. A night with John Cage con un programma di musiche vocali ed elettroniche.
L'Homme Armé è stato ripetutamente presente nelle stagioni concertistiche di importanti istituzioni e festival, come ad esempio Ravenna Festival, Teatro Valli di Reggio Emilia, Mart di Rovereto, Teatro Regio di Parma, Unione Musicale di Torino, Amici della Musica (Verona, Mestre, Firenze), l’Orchestra della Toscana, la Società del Quartetto di Milano, il Festival Barocco di Viterbo, il Festival Cusiano del Lago d’Orta, i Concerti del Gonfalone di Roma; inoltre Canto delle Pietre, Segni Barocchi di Foligno, Taormina Festival, Festival Monteverdi di Cremona, Anima Mundi di Pisa e svariati altri; nel 2012 L’Homme Armé è stato invitato ai Concerti al Quirinale (trasmessi in diretta su Radio3).
In virtù della competenza professionale e del livello artistico delle sue esecuzioni, l’ensemble ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e commissioni da istituzioni e comitati nazionali (Celebrazioni per Lorenzo il Magnifico, per il Melodramma, per Boccaccio, per Masaccio, per Pontormo e Rosso) .
L’Associazione L’Homme Armé è sorta intorno al gruppo vocale quale ente promotore dedicato all’organizzazione e alla promozione della musica antica e di una ricercata progettualità artistica. Dal 1994 organizza a Firenze i Concerti al Cenacolo, unica stagione annuale di musica antica in Toscana, e dal 2008 AntiCONtemporaneo, una rassegna specificamente dedicata all’interazione tra musica antica e contemporanea. Nel corso degli anni è stata riconosciuta e finanziata da: Comune e Provincia di Firenze, Regione Toscana, Ministero per i Beni e le Attività culturali, Ente Cassa di Risparmio di Firenze.In considerazione della qualità e validità della sua proposta artistica, L’Homme Armé è stato selezionato dalla Regione Toscana ai primi posti nella graduatoria dei complessi di produzione musicale.
Nel settembre 2017 L'Homme Armé organizza il I Festival Internazionale “FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze”,che vedrà la partecipazione di musicisti di grandissimo rilievo internazionale e del proprio ensemble, parallelamente e il Corso Internazionale di Musica Rinascimentale di Firenze.

25/06/2018 13.00
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


 
 


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