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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Il one-man show di Baryshnikov sui versi di Brodsky
Il danzatore russo, che lunedì 2 luglio riceverà la laurea ad honorem dall’Università di Firenze, sarà sul palcoscenico del Maggio per un one-man show diretto da Alvis Hermanis e ispirato al poeta russo vincitore del premio Nobel
È uno dei ballerini più amati e celebrati del panorama contemporaneo mondiale. Mikhail Baryshnikov arriva al Teatro del Maggio martedì 3 luglio (repliche mercoledì 4 e giovedì 5 alle 20) con lo spettacolo Brodsky/Baryshnikov, one-man show basato sulle poesie del poeta russo premio Nobel Joseph Brodsky. Ma prima di calcare il palcoscenico del teatro il danzatore lettone sarà insignito – lunedì 2 luglio alle 11 nell’Aula Magna dell’Ateneo Fiorentino (piazza San Marco, 4) – della laurea magistrale ad honorem in Scienze dello Spettacolo, che gli verrà conferita dal rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei “per la sua lunga e ancora attiva carriera creativa nelle diverse declinazioni delle arti performative, dalla danza, al cinema, al teatro, alla musica”.

Brodsky/Baryshnikov, creato e diretto da Alvis Hermanis, noto regista lettone del New Riga Theatre, è un viaggio emotivo profondo nelle composizioni viscerali e complesse di Joseph Brodsky. Esibendosi in russo, la lingua madre del poeta, Baryshnikov interpreta con la sua danza una selezione delle commoventi opere del suo amico di lunga data. La sua sottile fisicità trasporta il pubblico nell’immaginazione di Hermanis e nel mondo interiore di Brodsky.

Lo spettacolo, proposto in russo con sovratitoli in italiano, è un percorso intimo nel rapporto di profonda amicizia che ha legato il danzatore e il poeta per tutta la vita. Una sorta di affinità elettiva che li portava a continui scambi e confronti, ad una condivisione quasi quotidiana del loro vivere.

“È di vitale importanza per me il non aver fatto neppure, per calcolo, il più piccolo tentativo di descrivere Joseph in Brodsky/Baryshnikov e il non essermi limitato a recitare a voce alta i suoi versi – spiega Mikhail Baryshnikov raccontando lo spettacolo -. I suoi poemi sono insieme intellettuali e istintivi, e molto dell’immaginario di cui constano può essere traslato nei modi del linguaggio corporeo. Io ho provato ad esprimerne il significato non solo con le parole, ma anche cineticamente. A questo fine, con lo splendido regista lituano Alvis Hermanis, ci siamo rivolti al teatro Kabuki e al flamenco, agli stilemi del teatro danza giapponese Butoh e all’estetica dell’antica scultura greca... Non abbiamo fatto un uso diretto delle tecniche “native” di queste espressioni artistiche: ci siamo semplicemente ispirati a esse. In questo spettacolo, ho cercato di esprimere attraverso il movimento ciò che Joseph ha espresso con tanta precisione con le parole. Infine, come ha detto Martha Graham, “il corpo non può mentire”.



MIKHAIL BARYSHNIKOV
È nato a Riga in Lettonia, nel 1948. Dopo aver iniziato la sua carriera con il Kirov Ballet a Leningrado, emigr. in Occidente nel 1974, stabilendosi a New York come primo ballerino dell’American Ballet Theatre (ABT). Nel 1979 entra far parte del New York City Ballet, dove lavora con George Balanchine e Jerome Robbins, quindi, nel 1980, fu nominato direttore artistico dell’American Ballet Theatre: in questa veste, nei dieci anni successivi, presenta una nuova generazione di ballerini e coreografi. Dal 1990 al 2002, Baryshnikov fu direttore e danzatore dello White Oak Dance Project, che fond. insieme al coreografo Mark Morris per ampliare il repertorio e la visibilit. della modern dance americana. Come attore, si . esibito in numerosi spettacoli nei teatri dell’on e off-Broadway, nonch. in televisione e nel cinema, ricevendo una nomination al Tony Award, un Drama Desk Award per Metamorphosis e una nomination all’Academy Award per The Turning Point. Altre produzioni includono Forbidden Christmas o The Doctor and the Patient, con la regia di Rezo Gabriadze, Beckett Shorts (regia di JoAnne Akalaitis), In Paris (regia di Dmitry Krymov), Man in a Case (regia di Annie-B Parson e Paul Lazar), The Old Woman e Letter to a Man (regia di Robert Wilson). Nel 2005, ha dato vita al Baryshnikov Arts Centre (BAC) a New York City, uno spazio creativo destinato a sostenere artisti multidisciplinari provenienti da tutto il mondo. Sotto la sua guida come direttore artistico, i programmi del BAC hanno visto impegnati più di 700 artisti per un pubblico di oltre 22.000 spettatori in un anno. Fra i numerosi premi ricevuti da Mikhail Baryshnikov ricordiamo il Kennedy Centre Honours, la National Medal of Arts, il Commonwealth Award, il Chubb Fellowship, il Jerome Robbins Award e il Vilcek Award 2012. Nel 2010 è stato insignito della Legion d’Onore francese e, nel 2017, ha ricevuto in Giappone il prestigioso Praemium Imperiale International Arts Award per il teatro e il cinema.

ALVIS HERMANIS
Nato nel 1965 a Riga, in Lettonia, è stato considerato fra le 10 più importanti personalità del mondo del teatro da DU Magazine Swiss, periodico di arte e cultura. Attualmente Hermanis lavora con le più prestigiose compagnie teatrali europee, fra cui Wiener Burgtheater, Schaubu¨hne di Berlino, Mu¨nchner Kammerspiele e Schauspielhaus Zu¨rich, nonché con celebri teatri d’opera, fra i quali Teatro alla Scala, Berliner Staatsoper, La Monnaie di Bruxelles, Wiener Staatsoper e Festival di Salisburgo, dove ha messo in scena opere dal 2012, fra cui segnaliamo Il trovatore (2014) con Plácido Domingo e Anna Netrebko e Die Liebe der Danae (2016). Fra le sue più recenti produzioni
operistiche ricordiamo La Damnation de Faust all’Opéra de Paris, con Jonas Kaufman (2015), I due Foscari con Plácido Domingo e Madama Butterfly al Teatro alla Scala (2016) eParsifal con Gerald Finley alla Wiener Staatsoper. Gli spettacoli di Hermanis sono stati presentati nei maggiori festival teatrali internazionali, daAvignone aEdimburgo, e portati in tournée in oltre 40 paesi. I numerosi premi ricevuti includono l’Europe Prize New Theatre Realities, lo Stanislavsky Award, due Golden Mask Awards (a Mosca), il Max Reinhardt Pen (al Festival di Salisburgo), il Nestroy Preis (in Austria) e il Konrad Wolf Award (in Germania). Alvis Hermanis è direttore artistico del The
New Riga Theatre dal 1997.


Regia Alvis Hermanis
Interprete Mikhail Baryshnikov
Scene Kristine Jurjane
Light designer Gleb Filshtinsky
Suono Olegs Novikovs
Luci Lauris Johansons
Video Ineta Sipunova
Direttore tecnico/Sopratitoli Andris Skotelis, Karlis Stana
Direttore di scena Linda Zaharova
Tour manager Elina Adamaite
Costumi Deanna Berg MacLean
Musica Jim Wilson ‘God’s Chorus of Crickets’, Karlis Tone
Ideazione degli effetti pirotecnici International Fireworks Design
Effetti pirotecnici SFX Battistelli, s.r.l., Effetti speciali cinematografici, Roma
Traduzione italiana Matteo Campagnoli

Prima rappresentazione The New Riga Theatre, Latvia, 15 ottobre 2015

Una coproduzione The New Riga Theatre
e Baryshnikov Productions
General Management by Baryshnikov Productions, Huong Hoang
— Su poesie di Joseph Brodsky
© 2015, The Estate of Joseph Brodsky, All rights reserved

La tournée Brodsky/Baryshnikov è resa possibile anche con il contributo diEmanuela Barilla.
Il tour italiano è organizzato da Antonio Gnecchi Ruscone

29/06/2018 14.36
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


 
 


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