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Uncem
Nuova programmazione UE: Uncem all'incontro a Palazzo Chigi del Governo con Regioni ed Enti locali
Obiettivi, semplificazione, riduzione delle sperequerazioni, attenzione alle aree interne e montane, formazione e pianificazione
Il Presidente nazionale Uncem Marco Bussone ha partecipato stamani al tavolo del Governo, convocato dai Ministri Barbara Lezzi ed Erika Stefani, con le Regioni e gli Enti locali per condividere le necessità e azioni in vista della definizione della nuova programmazione dei fondi europei, nel settennato 2021-2027. Uncem ha presentato le prime istanze arrivate da Comuni e forme aggregative, ma anche da imprese e soggetti privati dei territori montani, al fine di evitare le problematiche rilevate negli ultimi anni che hanno complicato la spesa dei fondi UE, a partire dalla eccessiva burocratizzazione.

"Condividiamo la volontà del Governo di ridurre la burocrazia, di semplificare al fine di spendere meglio, di più e in tempi definiti - evidenzia il Presidente Uncem - Il principale obiettivo della nuova programmazione UE è ridurre le sperequazioni territoriali, in particolare tra aree urbane e aree montane. Devono essere snelliti i meccanismi di pagamento, anche da parte delle Regioni, che fanno seguito alle rendicontazioni. Gli Enti locali hanno bisogno di personale formato e su questo dobbiamo lavorare molto come associazione. Saper pianificare, immaginare cosa saranno i territori nel 2030 è decisivo per spendere bene. E poi servono fondi rotativi, nazionali e regionali, per anticipare le risorse che gli Enti e le imprese devono spendere. Se non vi è questa disponibilità, riteniamo complesso e troppo oneroso far leva sugli istituti di credito. Oggi si aspettano anche 300 o 400 giorni dalla rendicontazione per i pagamenti".

Uncem ha ribadito l'importanza dell'Agenda montagna che la Commissione UE deve varare a seguito della Risoluzione approvata ieri dal Parlamento europeo a Strasburgo. Dovrà usare positivamente parte dei fondi della coesione e dovrà - anche grazie a un impegno politico chiaro del Governo italiano - dare nuovo slancio alle Strategie macroregionali Alpina e Adriatico-Ionica, Eusalp ed Eusair. "Ci crediamo molto - prosegue Bussone - Ma oggi queste Strategie sono ferme, in stand by. E non è positivo. Al Governo stamani abbiamo anche chiesto di usare i fondi UE nella nuova programmazione per costruire un PON Aree interne, come già esiste il PON Metro per le aree urbane. Così estendiamo, finalmente, la Strategia dalle 72 aree pilota a tutte le aree montane".

Sul Feasr, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, sia il primo pilastro della Pac, sia il secondo del Psr, vanno plasmati e rafforzati. Non ridotti come nelle prime ipotesi ricevute da Bruxelles. Il Psr deve sostenere le piccole imprese agricole e artigiane, i centri multiservizi dei borghi, incontrare positivamente il programma Europa Digitale che vede un aumento delle risorse. La digitalizzazione è indispensabile per la coesione dei territori: infrastrutture, con la banda ultralarga da finire in fretta, e servizi digitali, oltre alle competenze, per la PA in primis. Il Programma di sviluppo rurale non è solo agricoltura. "È montagna, agricoltura e foreste - sottolinea Uncem - Dunque ci devono essere opportune risorse e attenzioni. Le stesse che crediamo vadano poste sulla indispensabile e forte cooperazione tra Regioni, grazie all'Interreg. Che è molto importante. Ma deve essere orientato a operazioni concrete, percepibili dalle comunità, dunque a fare meno studi e ricerche". "Da ultimo, la formazione - precisa Bussone - Servono nuovi manager della PA, personale politico che sappia pianificare, formato sui fondi europei, ma soprattutto dobbiamo ricostruire nelle Unioni montane e nelle Comunità montane, anche con opportune assunzioni, professionalità adeguate, a partire dai segretari, da far diventare manager di supporto vero alla politica".

04/10/2018 12.52
Uncem Toscana


 
 


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