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Unione delle Province
Manutenzione strade provinciali: servono 5,6 miliardi
Lo studio ACI
Lavori stradali
“Una priorità per il Paese” è così che l’Automobile Club d’Italia definisce la necessità di sanare il gap di manutenzione dei 132.000 chilometri di rete stradale provinciale, strategici per il tessuto economico e sociale del Paese. Le attuali inefficienze e criticità della rete sono dovute al fatto che, negli ultimi 10 anni, sono mancati investimenti in manutenzione per 42 miliardi di euro, come si legge ne “Il recupero dell’arretrato manutentorio della rete viaria secondaria: una priorità per il Paese”, lo studio della Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, presentato alla 73a Conferenza del Traffico e della Circolazione.

Secondo questo studio il fabbisogno annuo per la manutenzione della rete stradale provinciale ammonta a 6,1 miliardi di euro: 1,7 per la manutenzione ordinaria e 4,4 per quella straordinaria. Ogni chilometro di provinciale richiede, in media, 46.000 euro l’anno, ma le risorse oggi stanziate non superano i 500 milioni, sufficienti alla manutenzione di poco più di 10.800 chilometri: l’8% della rete provinciale.

Investire in manutenzione i 5,6 miliardi di euro che mancano all’appello, frutterebbe il triplo, con un incremento dello 0,9% del PIL (pari a 16,2 miliardi) e una riduzione della disoccupazione fino al 4% (pari a 120.000 nuovi posti di lavoro).

Il recupero dell’arretrato manutentorio della rete viaria secondaria. Una priorità per il Paese
La 73^ edizione della “Conferenza del Traffico e della Circolazione” è dedicata al tema della manutenzione delle infrastrutture della rete viaria secondaria. Tema delicato e, al tempo stesso, fondamentale per lo sviluppo del Paese.
In occasione della Conferenza, la Fondazione Caracciolo-centro studi ACI presenta uno studio - realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi Roma Tre - che mette a disposizione di partecipanti e decisori pubblici un approfondimento sul deficit manutentivo accumulato e sulle criticità che hanno concorso a determinare la situazione attuale.

Patrimonio infrastrutturale unico: richiede investimenti crescenti per interventi manutentivi complessi e rinnovamento strutturale
La ricerca focalizza l'attenzione sull'analisi della rete viaria extraurbana secondaria. Una rete che – considerando i tempi nei quali venne realizzata e ampliata, e le complesse caratteristiche del nostro territorio - può definirsi un’opera di alta ingegneria, che è riuscita a unire l’Italia, superando l’orografia di un Paese montuoso e ricco di corsi d’acqua.
Un patrimonio infrastrutturale unico, caratterizzato da una straordinaria concentrazione di opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie) , che costituiscono un’eredità di pregio e, proprio per questo, un bene delicato, bisognoso di interventi manutentivi complessi.
Interventi che richiedono, oggi, investimenti crescenti, legati ad una profonda esigenza di rinnovamento strutturale .
La rete viaria extraurbana nazionale in km
Rete autostradale 6.943
Rete ANAS 20.786
Rete provinciale 132.000
Rete regionale 23.237



Ultimi anni: investimenti ridotti senza reale stima fabbisogni
Un primo importante risultato emerso dalla ricerca, riguarda la grave carenza di dati e informazioni in possesso degli Enti gestori circa la consistenza stessa e lo stato del loro patrimonio viario.
Gli stanziamenti degli ultimi anni sono stati progressivamente ridotti, senza che vi fosse, quantomeno a livello centrale, una reale stima dei fabbisogni.

Fabbisogno annuo manutenzione: 6,1 miliardi di euro: 4,4 manutenzione straordinaria, 1,7 manutenzione ordinaria. 46mila euro per chilometro all’anno
Il metodo quali-quantitativo, messo a punto dal Dipartimento di Ingegneria dell'Università Roma Tre, ha consentito di calcolare in 6,1 miliardi di euro i fabbisogni standard della manutenzione della nostra rete extraurbana secondaria: 4,4mld per la manutenzione straordinaria, 1,7mld per quella ordinaria, a una media di 46mila euro per chilometro all’anno.

Il fabbisogno standard della manutenzione della rete provinciale
Stima del fabbisogno finanziario chilometrico annuale per la manutenzione ordinaria 13.000 €
Stima del fabbisogno finanziario chilometrico annuale per la manutenzione straordinaria 33.000 €
Stima del fabbisogno finanziario chilometrico annuale per l’intera manutenzione 46.000 €

Emergenza infrastrutturale dovuta a mancati interventi per 42 mld in 10 anni
Rapportando il valore del fabbisogno annuo della manutenzione agli investimenti stimati degli scorsi 10 anni, se ne ricava che l’emergenza infrastrutturale in cui versa il nostro Paese è dovuta a mancati interventi per 42mld di Euro.

Per raggiungere il fabbisogno standard occorre incrementare la spesa di 5,6mld l’anno
Se si considera che, per i prossimi anni, gli stanziamenti previsti sono valutati nell’ordine di 0,5mld di euro, è chiaro che, per raggiungere i 6,1mld necessari alla manutenzione dell’intera rete extraurbana secondaria, è necessario un incremento di spesa di 5,6mld l’anno.


L’incremento di spesa vale 1 punto di PIL e 120mila nuovi posti di lavoro
Secondo lo studio, tale incremento potrebbe generare effetti positivi sulla crescita economica, favorendo l'avvio di un circolo virtuoso di sostegno allo sviluppo economico dei territori e del Paese.
Il ritorno dell’investimento di una vasta opera di rinnovo infrastrutturale della rete provinciale
Spesa incrementale stimata 5,6mld €
Incremento potenziale del PIL 16,2mld, pari a 0,9%
Incremento di addetti a tempo pieno equivalenti 120.000
Potenziale riduzione della disoccupazione attuale 3-4%

Rinnovo manutentivo volano di rilancio per imprese e occupazione
L'auspicato rinnovo manutentivo delle nostre strade, oltre agli evidenti e indiscutibili vantaggi sulla sicurezza dei trasporti e sul decoro, rappresenta anche il motore di un processo destinato a rilanciare una rete di professionisti e di piccole e medie imprese locali impegnate sul fronte della progettazione e delle manutenzioni, che, anche a causa della progressiva riduzione degli stanziamenti pubblici, hanno pesantemente risentito della negativa fase congiunturale dell’economia e sono, ancora oggi, in grande sofferenza.

Più manutenzione, più sicurezza. Sulle extraurbane gli incidenti più gravi.
L’analisi delle statistiche ACI-Istat rivela che gli incidenti stradali più gravi si verificano sulle strade extraurbane. Sia l’indice di mortalità (morti ogni cento incidenti) che l’indice di gravità (numero di morti rispetto al totale di morti e feriti) risultano, infatti, fra i più elevati, addirittura doppi o più che doppi rispetto a quelli riscontrati in ambito urbano.

ACI-Istat: incidentalità stradale sulla rete extraurbana secondaria (strade provinciali e regionali)
Anno 2017
Totale annuo degli incidenti 20.447
Totale annuo feriti 32.652
Totale annuo morti 959
% incidenti sulla rete extraurbana secondaria rispetto al totale incidenti 12%
% decessi sulla rete extraurbana secondaria rispetto al totale decessi 29%

Leggi lo studio in https://www.provinceditalia.it/wp-content/uploads/2018/12/dossier-aci-strade-provinciali-2018.pdf

03/12/2018 17.00
Unione delle Province


 
 


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