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Redazione di Met
Esperienze pastorali: guida al libro proibito di don Milani
Il libro di Mario Lancisi sarà presentato domani, sabato 15 dicembre, alle 15.30 nei locali del caffè Plaz (via Pietrapiana 36/38r) nell’ambito della fiera “Libri e fiori in piazza dei Ciompi” organizzato dal Comune di Firenze
“Roma, 15 dicembre 1958. Di là dal Tevere, in Vaticano, Giovanni XXIII, da meno di due mesi eletto papa, prende le misure per la sua ‘eresia’ ecclesiale mentre nelle stanze ovattate di mistero e paura del Sant’Uffizio il cardinale Giuseppe Pizzardo appone la sua firma alla lettera di condanna di un eretico della Chiesa pacelliana: don Lorenzo Milani. La missiva indirizzata all’arcivescovo di Firenze Ermenegildo Florit condanna infatti il libro Esperienze pastorali, appena uscito, ritenendolo inopportuno e chiedendo il suo ritiro dal commercio. Cinquantasei anni dopo un’altra lettera arriverà a Firenze dalla Santa Sede: informa che quella condanna non è più valida. Papa Francesco ha riabilitato il libro proibito e il suo autore”.
Questo l’incipit del nuovo saggio del giornalista Mario Lancisi, intitolato Il libro proibito. Le “Esperienze Pastorali” di don Lorenzo Milani: 1958-2018 (Mauro Pagliai Editore, pp. 96, euro 7) . Il libro sarà presentato domani, sabato 15 dicembre, alle 15.30 nei locali del caffè Plaz (via Pietrapiana 36/38r) nell’ambito della fiera “Libri e fiori in piazza dei Ciompi”.
A sessant’anni dal rogo vaticano del testo del cappellano di San Donato e a un anno dalla morte di Michele Gesualdi – che a lungo si è battuto contro la condanna del libro del suo “maestro-babbo” – il libro, in dieci passi rapidi, racconta il nocciolo di Esperienze pastorali: la passione del giovane prete per il Dio dei poveri e degli esclusi. Lancisi, già autore di testi dedicati a figure come Gino Strada, Adriano Sofri e padre Alex Zanotelli, e del fortunato saggio La scuola di Don Lorenzo Milani (1997, 2017), offre in queste pagine un’acuta e approfondita guida alla lettura, dove i brani del testo originale sono affiancati ad una trattazione che ripercorre i punti salienti della vita e del pensiero di don Milani. Il periodo da lui trascorso come parroco di San Donato in Calenzano ci avvicina alla figura di un sacerdote che s’interroga sulla vita dei fedeli, sulla loro condizione sociale e sul loro rapporto con la religione. Un pastore di anime determinato, come si vedrà anche in seguito nella scuola di Barbiana, a sanare tramite l’istruzione l’inferiorità culturale del popolo che lo circonda, perché solo chi ha piena coscienza di sé e della realtà circostante potrà vivere la fede cattolica nel pieno della sua sostanza, non come un obbligo dettato da conformismi sociali. “Il testo”, spiega Lancisi, “propone piccoli assaggi del ‘libro proibito’: è quasi un preambolo, utile a chi intenda prendere in mano le voluminose esperienze milaniane e su di esse decida di calcare i passi della propria passione per l’uomo ferito”.

14/12/2018 11.26
Redazione di Met


 
 


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