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Gestioni associate, Bussone (Uncem): "abbiamo sempre sostenuto che il Dl 78 generava fragilità e contrapposizioni tra territori. Lavoriamo per la coesione tra comuni"
Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem in merito a quanto affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza n.33 depositata ieri, lunedì 4 marzo 2018, (relatore Luca Antonini) in riferimento all’art. 14, comma 28 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78
"Quando nel 2010 Calderoli presentò ai Comuni il Decreto legge 78 per l'associazionismo comunale obbligatorio e dunque la gestione associata delle principali funzioni comunali, Uncem, guidata da Enrico Borghi, fu chiarissima nel dire che quella legge era incapace di rispondere alle esigenze del Paese e degli Enti, montani in particolare. Era figlia di una logica per la quale, a risparmiare e a riorganizzarsi, con imposizioni dall'alto, dovevano essere per primi e unici i piccoli Comuni, gli Enti più vicini ai territori, i luoghi dove cresce e matura la comunità. Un presupposto sbagliato, dal quale peraltro sono poi partiti gran parte degli assurdi articoli di riforma e riordino degli Enti locali inseriti per anni in leggi finanziarie dello Stato. Generando fragilità nella democrazia e forti contrapposizioni, veti incrociati e limiti alle strategie di crescita e sviluppo locale.
Oggi quel Dl 78 viene dichiarato incostituzionale.
La sentenza evidenzia i percorsi virtuosi per sostenere i piccoli Comuni messi in atto in altri Paesi europei, come Francia e Germania. Le funzioni qui sono state differenziate e sono state create forme associative stabili, omogenee su tutto il Paese. Cosa che da noi non è mai avvenuta. Si è sempre preferito lasciare la massima libertà organizzativa e funzionale che non sono mai sinonimo di efficienza.
Il nostro federalismo affonda di fatto nella impossibilità per i Comuni di gestire da soli certe funzioni, in particolare nelle aree alpine e appenniniche, come lo sviluppo del territorio montano, la prevenzione del dissesto e delle emergenze, la protezione civile, il sistema socio-assistenziale, la raccolta e il ciclo dei rifiuti. Quel Dl 78 che Uncem aveva respinto al mittente anche con manifestazioni di piazza, pure davanti a Montecitorio e Palazzo Madama, è poi stato superato da sette proroghe di termini e dal diretto impegno dei Comuni nel risolvere le criticità organizzative e associative, in mancanza di un legislatore efficace. Molte Regioni hanno positivamente agito per sostenere i Comuni. Sino all'arrivo dell'importante legge nazionale 158/2017 sui piccoli Comuni e sui borghi che, nonostante i decreti attuativi mancanti dei quali chiediamo l'immediato varo, mette al centro sviluppo e necessità di organizzare insieme, in forma associata tramite unione, i processi di crescita economica tra gli Enti con minor popolazione.
Uncem punta sulla coesione e non sulla frammentazione. Quest'ultima la lasciamo a chi vuole strumentalizzare sentenze senza aver letto leggi, a partire dal DL 78 dell'ex Ministro Calderoli oggi dichiarato incostituzionale, e altri atti. Supportiamo i Comuni nel lavoro insieme per dare migliori servizi, digitali e non, ai cittadini, nel guidare percorsi di sviluppo e insediamento di nuove imprese. Questo è il punto, al netto di leggi del passato scritte male e incapaci di rispondere alle esigenze vere degli Enti locali e delle comunità".
Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem in merito a quanto affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza n.33 depositata ieri, lunedì 4 marzo 2018, (relatore Luca Antonini) in riferimento all’art. 14, comma 28 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78.
05/03/2019 12.27
Uncem Toscana