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Occorrono almeno tra i 12 e i 14 episodi di violenza perché la donna decida di raccontare la violenza subita: è questo il dato che emerge dal territorio, in particolare dall’esperienza che riportano le Case per donna e i Centri antiviolenza, con cui le strutture pubbliche dell’Azienda sono impegnate a costruire il percorso di tutela e di sostegno della vittima. A Toscana Tv Valeria Dubini, direttore delle attività consultoriali e responsabile aziendale della Rete Codice Rosa e Rosa Barone, coordinatrice territoriale rete Codice Rosa, ospiti nella trasmissione dedicata alla rete antiviolenza territoriale (in replica venerdì 12 alle 17.30), hanno sottolineato come da una organizzazione esclusivamente incentrata sull’ospedale, si è passati in questi anni a un percorso più completo che, quando si parla di maltrattamenti e abusi, vede il territorio protagonista. Se di Rete regionale Codice Rosa si parla dal 2016, è solo di recente, però, che sul territorio il servizio pubblico si è strutturato con le equipe multidisciplinari che sono costituite da uno psicologo e da un assistente sociale. L’equipe si attiva per la presa in carico successiva al momento di cura nelle strutture di pronto soccorso e in caso di situazioni che si manifestano in maniera cronica nelle strutture del territorio come Serd, Centri alcologici, Consultori. In questo percorso necessario e costante è il rapporto anche con il sistema giudiziario e con le forze dell’ordine con cui da tempo i servizi pubblici della rete antiviolenza territoriale hanno attivato il confronto.