Regione Toscana
Sanità: sì al regolamento che consente la lavorazione dei prodotti agricoli in casa e nelle strutture mobili
Il parere positivo è stato espresso a maggioranza, con la sola astensione di Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), nella commissione presieduta da Stefano Scaramelli (Pd)
Via libera, da parte della commissione Sanità presieduta da Stefano Scaramelli (Pd), al regolamento di attuazione della legge regionale, la 12 del 2018, che detta disposizioni per la lavorazione, la trasformazione e il confezionamento dei prodotti agricoli di esclusiva provenienza aziendale. La commissione, che deve esprimersi ai sensi dell’articolo 42 dello Statuto, ha dato parere favorevole a maggioranza, con il voto positivo di tutti i gruppi presenti e con la sola astensione di Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), chiedendo però una modifica del testo con alcuni emendamenti, al fine di eliminare possibili rilievi di natura tecnica.
La novità del regolamento, come hanno spiegato gli addetti ai lavori della Giunta illustrando il testo in commissione, e come ha sottolineato il presidente Scaramelli, consiste nel fatto che si consentono le attività di trasformazione presso le aziende agricole, anche sfruttando la casa dell’agricoltore, o su strutture mobili in vista delle attività di street-food. Questo “per portare un valore aggiunto a sostegno del bilancio delle imprese agricole, contribuire al mantenimento delle aree territoriali marginali e, soprattutto, garantire produzioni tradizionali locali altrimenti destinate a scomparire”.
In pratica, il regolamento adotta il criterio secondo il quale è possibile operare in ambienti e contesti non particolarmente dotati dal punto di vista strutturale e impiantistico, purché si adottino buone pratiche di lavorazione, buone pratiche igieniche e tutte le procedure necessarie a evitare pericoli di contaminazioni. Nell’ottica della semplificazione, nella proposta non si trovano particolari prescrizioni sulle opere edilizie o impiantistiche, ma l’attenzione è focalizzata sulle condizioni igieniche dell’ambiente nel quale si lavora e sulla gestione del processo produttivo. Si vuole di fatto introdurre e diffondere il concetto secondo il quale la sicurezza alimentare non è necessariamente legata alla tipologia del fabbricato o alla sofisticatezza tecnologica degli impianti o strumenti utilizzati, ma può, in determinate produzioni, essere garantita anche dalla professionalità e dall’esperienza dell’operatore.
19/06/2019 14.38
Regione Toscana