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Regione Toscana
Trasporto pubblico locale: ci sarà un Consiglio di disciplina per ciascuna azienda
Approvata a maggioranza la proposta di legge che dà attuazione al regio decreto del 1931. Alla Regione spetta anche la funzione di nomina del presidente del collegio
Ogni azienda di trasporto pubblico locale avrà un proprio Consiglio di disciplina, che interverrà in procedimenti relativi alle sanzioni disciplinari, evitando il ricorso diretto al giudice. Lo prevede la proposta di legge che è stato approvata questa mattina dal Consiglio regionale a maggioranza: ha votato a favore il Pd, mentre M5s e Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt) hanno votato contro e l’opposizione di centrodestra si è astenuta.

Come ha spiegato Stefano Baccelli (Pd), illustrando il provvedimento all’aula, la proposta di legge dà attuazione al regio decreto 148/1931 che all’articolo 54 dell’allegato A (Regolamento contenente disposizioni sullo stato giuridico del personale delle ferrovie, tranvie e linee di navigazione interna in regime di concessione). Per rendere attivo il Consiglio di disciplina, la Toscana adegua la propria normativa regionale (Norme per il trasporto pubblico locale), in particolare l’articolo 10 della legge 42/1998 , introducendo anche, tra le competenze del presidente della Regione, su richiesta delle aziende interessate, la nomina del presidente e delle modalità di scelta attraverso la pubblicazione sul sito web di un avviso per la presentazione delle candidature. “L’indennità di funzione prevista – ha spiegato Baccelli –, è a carico di ciascuna azienda di trasporto oltre a quanto previsto dal regio decreto stesso”. L'indennità è comunque parametrata a quella prevista per i magistrati onorari disciplinati dal decreto legislativo 116/2017.

Voto contrario è stato annunciato da Giacomo Giannarelli (M5S), secondo il quale “non si capisce la ‘ratio’ di questa legge, che introduce Consigli che intervengono al posto del giudice, pagati con un gettone di presenza, e, fatto estremamente inopportuno, direttamente dalle aziende. C’è qualcosa che non torna”. A questo proposito Giannarelli ha presentato un emendamento, poi respinto dall’aula, per l’eliminazione del gettone.

Stefano Baccelli ha invece annunciato voto favorevole a nome del Pd, “perché l’erogazione di un’indennità è il modo per far nascere questi consigli e farli effettivamente funzionare”.

26/06/2019 13.51
Regione Toscana


 
 


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