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Comune di Prato
Convegno: “Garibaldi e Prato (1849). I luoghi e i protagonisti”
Mercoledì 23 ottobre 2019 dalle ore 17.00, presso la sala lettura della biblioteca
Interverranno:

- Eugenio Giommi, "Prato nel 1849. Contesto e società";

- Marco Giusti, "I moderati pratesi dalla Triumvirato a Garibaldi";

- Andrea Giaconi, "Antonio Martini e il salvataggio di Garibaldi. Storia e memoria".

Presiede Fabio Bertini (Coordinamento Toscano per il Risorgimento).

Per l’occasione nella sala lettura sarà allestita una mostra di opuscoli, giornali e manoscritti dal titolo “Prato e il 1849”.

L'iniziativa fa parte del programma "Un autunno da sfogliare 2019" del Sistema bibliotecario provinciale pratese ed è organizzata in collaborazione con il Comitato pratese per la promozione dei valori risorgimentali.

I relatori:

Fabio Bertini – presidente del Comitato Nazionale per il Risorgimento e del Coordinamento Toscano dei Comitati per la Promozione dei Valori Risorgimentali, tra le sue pubblicazioni più recenti si ricorda “Figli del '48: i ribelli, gli esuli, i lavoratori : dalla Repubblica universale alla prima Internazionale” (Roma, Aracne, 2013) e “Le Comunità toscane al tempo del Risorgimento. Dizionario storico” (a cura di, Livorno, Debatte, 2016).

Andrea Giaconi – collaboratore scientifico presso la Scuola Normale di Pisa e segretario del Comitato Pratese per la Promozione dei Valori Risorgimentali. Membro della Società Pratese di Storia Patria, tra le sue più recenti pubblicazioni si ricorda “La patria in movimento. Guido Valensin tra Toscana, Romagna e popoli migranti” (Pisa, Pacini 2017) e “Una famiglia in lotta. I Martini tra fine Ottocento, Grande Guerra, Resistenza e Deportazione” (Firenze, Edizioni dell'Assemblea 2017).

Eugenio Giommi – cultore di storia locale ha collaborato con la rivista “Archivio storico pratese” con saggi su personaggi pratesi dell’Ottocento. Durante la sua attività di bibliotecario ha curato il Catalogo dei periodici pratesi (Prato, Biblioteca comunale "Alessandro Lazzerini" 1982-1986).

Marco Giusti - cultore di studi locali, si interessa dell’Otto-Novecento.

Note sull’episodio della fuga di Garibaldi:

Dopo la caduta di Roma il 3 Luglio 1849, Garibaldi inseguito da quattro eserciti cerca di raggiungere Venezia unica città che ancora resiste agli Austriaci.

Nei pressi delle valli di Comacchio i suoi barconi vengono intercettati, per cui è costretto nuovamente alla fuga. In questo luogo desolato e ostile la moglie Anita, compagna di tante avventure, muore fra le sue braccia. Con lui c'è Giovanni Battista Culiolo detto“ Capitano Leggero”.

Dalle paludi di Comacchio i due fuggiaschi giungono a Modigliana dove ricevono aiuto dal sacerdote don Giovanni Verità che riesce a nasconderli per alcuni giorni, dal 20 al 21 Agosto; successivamente li farà accompagnare a Palazzuolo sul Senio, più precisamente all’Osteria del Senio. Il 24 Agosto si fermano a Santa Lucia presso il Passo della Futa. Garibaldi e Capitan Leggero si fermano all’osteria, che ancor oggi si trova lungo la strada statale dove sono riconosciuti da Teresa, figlia dell'oste, che li avverte che soldati tedeschi e austriaci li stanno cercando per ogni dove e che non è prudente fermarsi in quei posti. In quel momento entrano nell'osteria alcuni soldati austriaci comandati da un ufficiale, solo la prontezza di spirito ed il coraggio di Teresa evitano il peggio; la ragazza riesce a distrarre i soldati in maniera che i due non siano riconosciuti. Garibaldi e Capitan Leggero sono accompagnati dall'oste presso un casolare lì vicino chiamato “ Piano del Monte”. Qui passano la notte del 24 e del 25 Agosto. Da quella posizione possono osservare i movimenti delle truppe che vanno verso Bologna impegnate nella loro ricerca. Dal passo della Futa Garibaldi e Leggero sono portati a Montecuccoli dove, senza essere riconosciuti, sono ospitati la notte del 25 Agosto dalla famiglia Cambi. La mattina del 26 sotto una pioggia torrenziale passando nei pressi della Rocca Cerbaia e dal sentiero Valle scendono al Mulino di Cerbaia di Luigi Biagioli detto “Pispola”. Qui sono accolti e ospitati. Quella mattina l’ingegnere Sequi Enrico, direttore dei lavori stradali per il rifacimento della strada maestra della vallata, era stato a caccia ed entrando nel mulino vede subito i due forestieri con i quali cerca di attaccare discorso. Ci riesce quando mostra loro il giornale che ha in tasca e che parla del generale Garibaldi e della sua presunta cattura. Notando un certo interesse dei due forestieri per quell’articolo ed ancora più incuriosito dai due strani personaggi si fa avanti e chiede se hanno notizie sulla situazione romana e dove si trova l'eroe. A quel punto il generale avvicinandosi gli dice: “ Amico, Garibaldi è nelle vostre braccia !!”. Sono attimi di grande turbamento ed emozione ma subito il Sequi si mette a sua disposizione per aiutarlo nella fuga. Per prima cosa L’ingegner Sequi si reca a Prato dal Dott. Francesco Franceschini che a sua volta chiede la collaborazione di Antonio Martini, vecchio e provato patriota. Definito il piano per il salvataggio dell'eroe, che consiste nel condurli in Maremma, Sequi torna al mulino e con Garibaldi e Leggero passano da Vaiano presso la Famiglia Bardazzi. In seguito con un calesse vengono accompagnati alla Madonna della Tosse dove rimangono in attesa dell'arrivo di un’altra vettura. In tarda notte giunge la vettura messa a disposizione da Antonio Martini. L’eroe, viene portato alla stazione del Serraglio e preso in custodia dal capostazione Tommaso Fontani. Intorno alle due di notte del 27 Agosto 1849 un’altra carrozza porta i due a Poggibonsi, dove sono accolti dalla famiglia Bonfanti poi a Colle Val D'elsa, Volterra ed infine al Bagno al Morbo in Maremma, dove Antonio Martini ha dei parenti. Rimangono per quattro giorni a San Dalmazio nell'abitazione del Dott. Serafini in attesa che arrivi il momento giusto per l’imbarco; in seguito sono ospitati a Villa Guelfi. Da Villa Guelfi la mattina del 2 Settembre 1849 partono con fidati patrioti per imbarcarsi a Cala Martina nel golfo di Follonica. Si conclude così la storica fuga di Giuseppe Garibaldi dalle foci del Po.

21/10/2019 11.53
Comune di Prato


 
 


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