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E’ passato un anno dalla sua elezione a sindaco di Vicchio. Filippo Carlà Campa se lei dovesse descrivere i momenti più significativi quali sceglierebbe?
“La bellezza del contatto, del confronto, dell’ascolto, anche nei casi più dolorosi che hanno segnato la vita della nostra comunità, è ciò che di più mi è rimasto scolpito nel cuore e nella mente, in questi primi trecentosessantacinque giorni come sindaco”.
Il Covid-19 ha cambiato questa sua percezione?
“Il virus non ha allentato questi sentimenti. Non lo avevano fatto in precedenza alluvioni e scosse di terremoto, che hanno accompagnato questo nuovo inizio amministrativo. Niente ci ha scoraggiato in quella che considero una missione, più che un ruolo temporaneo pubblico. Ci siamo rimboccati le maniche e come sempre abbiamo generato gli anticorpi per dare una risposta e un progetto di futuro ai nostri concittadini”.
Tanti momenti, uno in particolare.
“Ho ancora negli occhi l’immagine dell’accoglienza e della risposta dei nostri cittadini quando grazie alla preziosa e insostituibile rete di solidarietà e di associazionismo, ci siamo adoperati in appena trenta ore a consegnare oltre 16.000 mascherine ai vicchiesi. Ecco, quel momento è sinonimo della nostra voglia di fare. Avanti!”