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Regione Toscana
Edilizia: residenze rurali abbandonate, aggiornamento normativo per incentivare il recupero
Lo prevede la legge approvata dal Consiglio regionale. Via libera all'innalzamento del premio volumetrico in rapporto alla prestazione sismica
Incentivare il recupero delle residenze rurali abbandonate tramite la riduzione minima del 50 per cento degli oneri previsti per il mutamento di destinazione d'uso agricola. È una delle misure previste dalla proposta di legge toscana dedicata al recupero del patrimonio edilizio esistente situato nel territorio rurale caratterizzato da condizioni di degrado e abbandono (3/2017) approvato dal Consiglio regionale a maggioranza. Sul testo, illustrato dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd) esprime apprezzamento la consigliera di Italia Viva Elisabetta Meucci, soprattutto perché “si applica il pilastro del governo del territorio in Toscana che prevede il recupero di suolo”.
Perplessità sulla possibilità di ampliamenti, seppur limitati, e con riduzione degli oneri dovuti in favore di edifici condonati sono espresse dal capogruppo di Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori, che annuncia un emendamento – poi bocciato dall'aula – per “escludere dai benefici gli immobili posti in aree a basso rischio sismico”. La preoccupazione di una “applicazione estensiva” della norma preoccupa il consigliere che ipotizza “danni anche ingenti”.
Maurizio Marchetti (capogruppo Forza Italia) “Condivide il provvedimento, ma non il modo che si porta avanti”. “Il recupero – spiega - non può essere attuato solo attraverso una serie di vincoli. Apprezzo l'allargamento delle maglie ma questa operazione poteva essere fatta senza la vena estremamente conservativa che deriva dalla precedente legislatura”. “A distanza di anni – continua – occorre prendere atto che è necessario recepire subito le richieste di professioni e categorie anche per non rimettere mano a norme passate magari a ridosso delle elezioni”.

Elisa Montemagni, capogruppo Lega, annuncia voto favorevole anche se, spiega, “si parla di recupero da inizio legislatura e continuiamo a parlarne perché non troviamo la quadra. Dobbiamo mettere i toscani nelle condizioni di poter procedere ad interventi conservativi spesso più onerosi delle nuove costruzione. Il lavoro fatto è ancora insufficiente, afferma.

La legge in sintesi

Verificati gli effetti della legge e appurata un'applicazione molto limitata, è stato istituito un tavolo tecnico di confronto con enti locali e professionisti del settore dal quale è emersa la necessità di un aggiornamento normativo tale da consentire di sfruttare al meglio le possibilità che stanno alla base del quadro legislativo. Tra le misure varate, anche l'ampliamento del campo di applicazione con l'inclusione di immobili inizialmente esclusi per i quali sia stata rilasciata la sanatoria edilizia straordinaria o applicate le specifiche sanzioni pecuniarie previste in caso di incrementi volumetrici o di superficie utile, detraendo dalla superficie realizzabile quanto già abusivamente realizzato. L'applicazione della legge viene estesa anche agli immobili soggetti ad interventi non eccedenti la categoria del restauro e risanamento conservativo, limitatamente alla riduzione degli oneri.

Si propone anche l'innalzamento del premio volumetrico in rapporto alla prestazione sismica e la contestuale rimodulazione della prestazione energetica richiesta oltre che ampliare il campo di applicazione della 3/2017 anche agli immobili, aventi qualsiasi destinazione d'uso, in condizioni di abbandono e degrado situati nei centri storici dei comuni ubicati nelle aree interne. Per gli interventi di recupero di questi immobili non è previsto un premio in termini volumetrici ma l'abbattimento del 50 per cento degli oneri di urbanizzazione.

26/05/2020 22.27
Regione Toscana


 
 


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