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Redazione di Met
La musica house dà voce agli ex detenuti in “Bring Down the Walls” di Phil Collins in prima assoluta al 61/mo Festival dei Popoli
In Concorso italiano arriva il documentario “Eskere” di Alessandro Abba Legnazzi. In prima italiana “Traces of a Landscape”, la straordinaria storia del pittore Jan Jedlicka che si trasferisce nella Maremma toscana in cerca di ispirazione
C’è “Bring Down the Walls”, il documentario del regista Phil Collins sulla nascita della musica house raccontata da ex detenuti, in programma alla 61/ma edizione del Festival dei Popoli, sabato 21 novembre, visibile su Più Compagnia, la sala virtuale del cinema La Compagnia di Firenze in collaborazione con Mymovies.it.

Il film, incluso nella sezione “Let the Music Play” dedicata ai documentari musicali, è composto da testimonianze di ex detenuti e guarda al complesso industriale della prigione statunitense attraverso la lente della musica house, nata proprio dalle comunità emarginate quando è iniziata la politica di incarcerazione di massa nei primi anni ‘80. Un racconto inedito di un genere dance spesso associato allo sballo che in questo caso parte da una narrazione sociale e intercetta l’attualità del mondo carcerario.

A concorrere in Concorso italiano arriva Eskere di Alessandro Abba Legnazzi, un film-laboratorio che accoglie i racconti e le visioni di quattro adolescenti, Nova Afia Nasir, Atika Sharkar, Miriam Ben Taleb e Rim Shahen, che provengono da contesti culturali diversi e si sono ritrovate a crescere a Brescia. Un viaggio non solo tra le mura domestiche delle ragazze, in cui collidono visioni del mondo e generazioni lontane, ma anche nei loro immaginari fatti di balletti e confessioni, aperti a incantate epifanie visive e appassionati confronti.

Le proiezioni online prendono il via alla 10 con Habitat, sezione dedicata all’ambiente, e la proiezione di “Traces of a Landscape” di Petr Zaruba sulla straordinaria storia del pittore cecoslovacco Jan Jedlicka che si trasferisce in Italia in cerca di ispirazione. Il pittore, nato a Praga nel 1944, dopo gli studi all’accademia d’arte emigra in Svizzera in seguito ai fatti del 1968 in Cecoslovacchia; nel corso di un viaggio in Toscana si innamora della Maremma, che diviene ben presto la sua patria artistica: da allora quei paesaggi saranno fonte di ispirazione principale per le sue opere.

Protagonisti, poi, tre documentari in competizione al Concorso Internazionale. Il lungometraggio “Divinazioni” di Leandro Picarella in cui assistiamo al racconto delle storie parallele di Moka, un giovane artigiano di origini marocchine, e Achille, un vecchio cartomante, un tempo volto celebre delle TV regionali. Il mediometraggio “Pyrale” di Roxanne Gaucherand, che tra documentario e finzione, ci porta in Francia, dove un’invasione di farfalle non autoctone sta disturbando la tranquillità degli abitanti della Drôme e dell’Ardèche. Il cortometraggio “Cligne-Musette” di Tommaso Donati, un ritratto contemplativo del quartiere popolare di Valibout, situato in provincia della città francese Plaisir, attraverso tre generazioni diverse, che si rispecchiano tra loro senza vedere un futuro sicuro.

La 61° edizione del Festival dei Popoli - presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alessandro Stellino per la parte artistica e Claudia Maci per l’organizzazione generale - è realizzata con il contributo di MiBACT - Direzione Generale Cinema; Regione Toscana; Fondazione Sistema Toscana; La Compagnia; Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze.

A partire da 9.90 € l’utente potrà abbonarsi direttamente sul sito https://www.mymovies.it/ondemand/popoli/ e potrà seguire il calendario del festival con qualunque dispositivo connesso “come se avesse a disposizione un posto prenotato al cinema” per scegliere le “proiezioni” e inoltre assistere a panel, masterclass e incontri con gli autori in esclusiva.

20/11/2020 13.17
Redazione di Met


 
 


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