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Anci Toscana
La Montagna è viva: ora servono attenzione, servizi e innovazione
Prima giornata di lavori della due giorni di dibattito di AnciToscana. Il messaggio del ministro Provenzano
Quella della montagna spopolata, abbandonata, depressa è un'immagine che dobbiamo archiviare. Oggi c'è una riscoperta a tutti i livelli delle nostre montagne, che va oltre l'aspetto turistico e che punta a far rivivere borghi e territori ricchi di storia, tradizione e bellezza. Ma ad una condizione imprescindibile: fornire strumenti e servizi che diano sicurezze e convinzione a chi vuole tornare o sceglierla per viverci e lavorarci, creando un nuovo ponte tra aree interne e città.
E' questa la sintesi di quel che emerso stamani dalla prima giornata del webmeeting "Presenti al futuro. Le nuove sfide per la montagna" organizzato da Anci Toscana, e seguito da oltre 230 persone, che ha visto nella sessione plenaria di apertura interventi e contributi di grande spessore. Il ministro per la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano ha inviato una lunga lettera: "Il tema dello sviluppo delle aree interne e montane del nostro Paese è in cima alle priorità del mio dicastero - si legge - Siamo impegnati in questi mesi a rilanciare la Strategia nazionale delle aree interne, un progetto innovativo nel panorama europeo, che ad oggi interessa 1061 Comuni, organizzati in 72 aree progetto, sistemi territoriali in cui vivono più di 2 milioni di persone... Vogliamo superare il trito stereotipo che vede in queste aree i luoghi del bel tempo antico, presepi dove passare qualche giorno di relax dalle fatiche quotidiane, per restituire ai cittadini che li abitano la dignità che spetta loro e un livello adeguato di servizi pubblici e di opportunità di lavoro. Per questo scopo abbiamo già appostato consistenti risorse finanziarie nella legge di bilancio e altre risorse verranno dal nuovo ciclo delle politiche di coesione 2021-2027... Il nostro obiettivo è adottare iniziative per attuare un serrato coordinamento tra le politiche nazionali e quelle europee per garantire lo sviluppo di questi territori, anche promuovendo la massima interazione tra aree interne\montane e urbane. Riteniamo importante richiamare, a questo proposito, la necessità di collocare le legittime proposte che vengono dal mondo dei Comuni montani e interni in una logica di apertura e confronto con i centri di competenza nazionali e le città, secondo uno schema che qualcuno chiama di metro-ruralità o metro-montanità. Siamo convinti che gettare un ponte fra aree interne, montagne e città sia quello che serve per valorizzare il territorio che fornisce servizi ecosistemici (acqua, aria, altre risorse naturali) alle città ed allo stesso tempo consentire alle città di riconoscere questo valore dei territori, sostenendoli con un interscambio di cultura e sapere".
Molto interessante l'intervento di Paolo Cognetti, scrittore che con il romanzo "Le otto montagne" ha vinto il premio Strega e che in montagna ha scelto di vivere: qui sono padrone del mio tempo - ha detto - e questo è un bisogno sempre più condiviso. E' avvilente che oggi il dibattito sia sulle piste da sci aperte per Natale: come se la montagna fosse solo questo. Piuttosto diamo a chi vorrebbe sceglierla gli strumenti per poterla vivere.
Da parte sua, il pluripremiato architetto Stefano Boeri ha posto l'accento su tre aspetti: servizi per recuperare i borghi, valorizzazione di boschi e foreste e riconversione degli impianti in chiave di risparmio energetico. Mentre è stato positivo Antonio De Rossi, urbanista del Politecnico di Torino e direttore dell’Istituto di Architettura montana: oggi parliamo finalmente di un tema nazionale e per la prima volta la montagna non è considerata solo un problema ma una opportunità.
Tra gli altri interventi, quelli del nostro presidente Matteo Biffoni: "Chi sceglie di vivere e lavorare in montagna deve avere le stesse opportunità di chi vive in città - ha detto - È una sfida culturale"; dell'assessore regionale Stefania Saccardi, che ha sottolineato come quello della montagna sia un tema trasversale, ed ha espresso la volontà di condividere con AnciToscana una programmazione di sistema; dell'assessore regionale Stefano Baccelli, che ha ricordato come la Regione abbia scelto la strada degli incentivi economici e della qualità della riqualificazione; del sindaco e presidente della Consulta della Montagna Luca Marmo, che ha ricordato il Manifesto che proprio la Consulta ha realizzato: è il tempo di un nuovo protagonismo della montagna e di chi la amministra, non "per" la montagna ma "con" la montagna.
I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con la prima sessione tematica e continueranno domani con le altre tre, con la partecipazione di sindaci, docenti universitari, esperti, amministratori. I temi sono: rapporto tra montagna e città, risorse e sviluppo, boschi e foreste, presidio del territorio.

26/11/2020 16.44
Anci Toscana


 
 


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