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Regione Toscana
Comunicazione Giunta regionale: il dibattito in Aula
Gli interventi del presidente del Consiglio, Antonio Mazzeo, del Portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega), e dei consiglieri Stefano Scaramelli (Italia Viva), Francesco Gazzetti (Pd), Giovanni Galli (Lega), Francesco Torselli (FdI), Valentina Mercanti (Pd), Irene Galleti (M5S), Diego Petrucci (FdI), Gianni Anselmi (Pd), Stefano Scaramelli (Iv), Elisa Tozzi (Lega), Vincenzo Ceccarelli (Pd), Alessandro Capecchi (FdI), Marco Casucci (Lega), del portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega), di Elisa Monte
“Credo questo sia l’approccio giusto su un tema così importante – ha osservato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo - Condivido l’impostazione del presidente Giani quando dice che non devono essere calate dall’alto le scelte di sviluppo del nostro territorio. Da qui la scelta di coinvolgere le altre amministrazioni locali, indipendentemente dal colore politico, ad esempio mettere in piedi un tavolo di lavoro con Anci e tutti i soggetti che possono dare un contributo”.

“La comunicazione appena fatta dal presidente e quella che seguirà non sono arrivate nei tempi previsti dall’articolo 93 del nostro Regolamento – ha sottolineato Marco Landi, portavoce dell’opposizione. - Da qui l’invito, contenuto anche in una lettera a tutti i capigruppo, affinché per le volte successive il Regolamento sia rispettato”.

Il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, ha assicurato che l’Ufficio di presidenza chiederà formalmente che l’invio avvenga nei tempi debiti.

Il presidente della Commissione Europa Francesco Gazzetti (Pd) ha illustrato una risoluzione discussa e approvata all’unanimità dalla commissione sui temi oggetto della comunicazione. In particolare si chiede alla Giunta di impegnarsi e attivarsi perché il Governo e i vertici delle istituzioni europee riconoscano il valore aggiunto delle istituzioni regionali nel definire l’agenda della ripresa. Nella elaborazione del piano si dovrà prestare particolare attenzione alle infrastrutture fisiche e digitali in un costante dialogo con le amministrazioni locali, i rappresentanti del mondo produttivo, del lavoro e del terzo settore. Un impegno forte, infine, perché sia evidenziata l’assoluta necessità di una modernizzazione della pubblica amministrazione. “Non è un compromesso – ha osservato – E’ la messa a fuoco di alcuni punti sui quali poter convergere e portare avanti il lavoro che abbiamo di fronte”.

“Alle nuove generazioni dobbiamo dare interventi su porti, interporti, aeroporti, mobilità, con una visione completa della Toscana - ha affermato Giovanni Galli (Lega) – Dobbiamo collegare tutte le nostre aree con infrastrutture digitali e materiali. Ci vengono proposti interventi vecchi, come il piano rifiuti e la qualità dell’aria, rimasti nei cassetti e ora riproposti. Occorre una visione diversa. Il 50% delle risorse per le infrastrutture viene destinato allo sviluppo della rete tramviaria del capoluogo. Lei è presidente della Toscana, non il Sindaco di Firenze”.

“E’ strano, bizzarro che un fondo che arriva per l’emergenza pandemica destini solo 9 miliardi su 209 al comparto della sanità -ha rilevato Francesco Torsellli (FdI) – Saremo al suo fianco. La invitiamo a battere i pugni sul tavolo. Forse qualcuno s’era fatto il film che sarebbe arrivato il Mes sanitario e non si doveva parlare di sanità in questa sede”.

“I tempi sono stati strettissimi. Non abbiamo avuto modo di sentire i territori, parlare con i sindaci - ha osservato Valentina Mercanti (Pd) – I prossimi anni saranno davvero strategici, sono disponibili soldi mai visti dal dopoguerra ad oggi. Non è pensabile che il Governo possa gestire tutto da solo. Mi auguro che la Toscana possa essere protagonista”.

Secondo Irene Galletti (M5S) il Piano nazionale di ripresa e resilienza non deve essere visto nell’ottica di sanare le ferite dell’emergenza pandemica, ma di progettare un futuro differente da quello delle precedenti generazioni. Viceversa, a suo parere, vengono riproposti interventi vecchi, anche di quindici anni. “La Toscana, che ha centri universitari di eccellenza – ha osservato – è tra le ultime in Italia per innovazione. Il punto è il trasferimento in azienda”. A suo parere lo smart working, ad esempio, è qualcosa da cui non si torna indietro, con tutto quello che significa in termini di mobilità, di possibilità di far rivivere i piccoli centri, di tutela ambientale. “Portiamo avanti tutto quello che guarda al Next Generation Ue – ha concluso – portando avanti una nuova idea di Toscana”.

“Sul Recovery Fund si scontrano due centralismi: da un lato quello del Governo e dall’altro quello delle Regioni, in nessun intervento ho sentito pronunciare la parola Comuni, enti locali che hanno il polso della situazione e sono il vero front-office con i cittadini”. Questo il parere di Diego Petrucci (FdI), che ha anche lamentato i tempi troppo stretti, e quindi la conseguente mancata condivisione tra i vari livelli istituzionali. Ma secondo il consigliere ci sono i tempi e gli spazi per correggere la linea, la nostra Regione può farsi promotrice della voce dei Comuni, ovvero della “Toscana più profonda”.

Secondo Gianni Anselmi (Pd) “sta a noi, in queste ore, dimostrare l’utilità dell’Europa, per la nostra generazione e per le nuove generazioni”. E se in questo frangente abbiamo registrato una “mobilitazione carsica”, le prossime settimane saranno cruciali, per presidiare Roma, lavorare con i Ministeri e soprattutto recuperare tempi per organizzare un confronto con i territori, “salvaguardando una visione strategica e non parcellizzata su micro opere”. Senza alimentare aspettative improprie, ha sottolineato il consigliere, ricordando ad esempio che le strade non sono finanziabili. “Se lavoreremo insieme con responsabilità – ha concluso – corrisponderemo al nostro mandato e sapremo essere la generazione che serve alle generazioni future”.

Stefano Scaramelli (Iv), dopo aver ringraziato per il dibattito su questo importante tema, ha tenuto a ricordare che è stato grazie ad Italia Viva se siamo oggi a discutere su come utilizzare 209 miliardi. Da qui il ruolo della Regione, che è chiamata a stare ai tavoli della trattativa, “perché se tutto è demandato a 300 tecnici la politica finisce per non avere ragione di essere”. Il consigliere si è quindi augurato che il Parlamento discuta e dia l’opportunità alla Toscana di avere voce in capitolo nella dislocazione delle risorse, ricordando il mandato affidato al presidente Eugenio Giani, che ha parlato di missioni già oggetto del programma di governo. In tema di interventi, con il nostro Paese che ha il numero maggiore di morti in Europa, Scaramelli ha affermato che le risorse MES sulla sanità servono, come anche per il turismo, un settore strategico e fondamentale per la nostra Regione.

“Ben vengano i fondi europei, ma io non sono così ottimista e soprattutto il futuro della Toscana non si deve giocare solo su questi interventi”. Questo il pensiero di Elisa Tozzi (Lega), che ha ricordato come non ci sia solo il centralismo del Governo nazionale e quello regionale, ma soprattutto ci sarà sempre il forte monitoraggio della Commissione europea, “che ci dirà se siamo bravi oppure no”. “Ci troviamo davanti ad una sfida importante, ma io non sono ottimista come altri miei colleghi”, ha spiegato la consigliera, invitando a tener d’occhio i tentativi di accentrare le risorse che arriveranno dall’Europa e parlando dell’importanza di un tavolo di confronto con Comuni e Sindaci, che avrebbero davvero quei tanti progetti da realizzare. “Spero si possano portare a casa dei risultati – ha concluso Tozzi – ma è urgente una presa di coscienza di una Regione da governare, che per troppo tempo ha vissuto di rendita”.

Un ragionamento di strategia politica e metodologica è arrivato da Vincenzo Ceccarelli (Pd), per il quale “siamo di fronte ad una grandissima opportunità, che ha visto il mio partito chiedere al presidente della Giunta di portare in Aula questo documento”. E parlando del ruolo della Regione, il presidente del Partito democratico ha parlato non di centralismo, ma di “integrazione e coordinamento” per interventi capaci di rispondere al grande e al piccolo comune della Toscana. Sul fronte delle cifre, invece, per Ceccarelli sono indicative: dobbiamo essere coscienti che potranno aumentare o diminuire, a seconda della nostra forza e della nostra capacità di fare progettazioni nuove, legate alle necessità e alle nuove emergenze. “Se la nostra Regione sarà in grado di svolgere questo ruolo – ha concluso – potremo recuperare le nostre toscane, da quelle più dinamiche a quelle più deboli: cogliamo insieme questa grandissima opportunità”.

Su una diversa lunghezza d’onda Alessandro Capecchi (FdI), che ha affermato di non aver riscontrato, nella lettura della manovra di Bilancio, il ruolo della Regione quale ente equilibratore tra i diversi enti locali. E dopo aver ringraziato per il confronto in Aula sulla comunicazione della Giunta - sul contributo della Regione Toscana alla formazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – il consigliere ha dichiarato di aver apprezzato diversi interventi, in particolare quello di Anselmi, che ha invitato a non creare aspettative nei cittadini. In tema di interventi, secondo il consigliere occorre che i fondi siano per spese in conto capitale, e, se vogliamo rispettare la rendicontazione che l’Europa vuole, occorre superare l’attuale logica burocratica legata all’aggiudicazione dei lavori per gare d’appalto tradizionali. In tema di missioni, Capecchi si è soffermato in particolare sull’emergenza sanitaria e sociale, invitando a uscire dalla logica dell’assistenzialismo, e sul comparto del Turismo, che ha sofferto e sta soffrendo più di altri.

Secondo Marco Casucci (Lega), la gestione dei fondi che arriveranno dal Recovery Fund sarà una sfida determinante, “perché le risorse si possono spendere bene o male”. Occorre perciò “una programmazione e una gestione oculate delle risorse, senza momenti di stop, per arginare gli effetti drammatici della pandemia sull’economia. Si spera che i fondi per i prestiti, garantiti dal bilancio europeo, arrivino il prima possibile, perché fuori dal palazzo la situazione è drammatica”. Secondo Casucci, “preoccupa, invece, l’ipotesi di risorse che dovrebbero arrivare da nuove tasse. E preoccupa anche il richiamo all’Italia di fare riforme”. E aggiunge: “Quante risorse in arrivo con il Recovery saranno gestite direttamente dalla Regione Toscana? Sarebbe utile saperlo, perché non possiamo delegare tutto allo Stato”. Casucci ha poi definito “poco comprensibili alcune missioni strategiche” annunciate da Giani in aula, quali ad esempio quella per la cultura. Riguardo alle infrastrutture ha detto: “Bene quelle digitali, ma ci vogliono anche quelle materiali, perché attraversare la Toscana è ancora difficile e perché servono infrastrutture per collegare la Toscana con le regioni del nord e la Germania”. Infine, ha auspicato che si giunga alla realizzazione di un regionalismo differenziato.

Per Marco Landi (Lega), portavoce dell’opposizione, ”il piano di ripresa e resilienza non deve limitarsi ad una lista della spesa e al presidente Giani devo dire che fino a questo momento non gli è stato dato molto ascolto a livello nazionale. È vero che il Governo al momento non ha ancora chiarito bene cosa voglia fare ed è per questo che ci auguriamo che venga cambiato: un governo a guida centrodestra probabilmente darebbe maggiore ascolto alla Toscana”. I soldi che arriveranno alla nostra Regione “sono al momento stimati, previsioni, non ci sono cifre sicure. Viviamo in un clima di incertezza”. Secondo Landi, “la cabina di regia sarà estremamente necessaria per dare concretezza a questo piano”. Perché, prosegue il portavoce dell’opposizione, “la Toscana è ferma da vent’anni, l’ultima grande opera è il lago di Bilancino. C’è bisogno di un cambio di passo e di vera discontinuità, concretezza di fatti e investimenti per rimettere in moto le infrastrutture”. E c’è la richiesta di “un tavolo permanente tra Regione e Enti locali, con un ruolo centrale del Consiglio regionale”. Da Landi giunge pieno sostegno “alle posizioni espresse dalla commissione per le politiche europee”.

La capogruppo della Lega, Elisa Montemagni, si dice “felice per la discussione che si è svolta in quest’Aula: posizioni diversificate anche all’interno delle stesse forze politiche, come quella espressa da Gianni Anselmi, portano arricchimento di proposte. Non mi convince invece il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Cecarelli, quando dice che il centralismo diventa coordinamento: facciamo in modo che lo diventi davvero, perché nei territori c’è fortissimo bisogno e se daremo ascolto ai territori non mancheranno i progetti per accedere a tutti i fondi possibili. Non penso a una Toscana in contrapposizione con l’area fiorentina, ma ritengo che questa sia la grande occasione per riportare allo stesso livello tutti i territori, a cominciare dalla costa, per colmare i gap esistenti. Quella che ci troviamo di fronte è una opportunità vera, seria e reale”. E la via maestra, ribadisce la capogruppo, “sono le infrastrutture: la possibilità di crescita passa di qui. Attraverso le infrastrutture potremo restituire dignità a tutti i territori, dare sollievo ai distretti, progettare la Toscana del futuro”. Infrastrutture che “possono anche essere ripensate, nella direzione green, con soluzioni innovative. Ora sono ferme. Da questa opportunità nascerà una Toscana nuova, dovremo studiare al meglio ogni aspetto per incanalare tutte le risorse”.

Nelle conclusioni, in chiusura di dibattito, il presidente Eugenio Giani ha raccolto quanto emerso da “un dibattito costruttivo, in cui alcuni punti fermi sono ben individuati”. Concorda, Giani, “con chi ritiene che la sanità debba avere uno spazio ben superiore rispetto a quanto fin qui ipotizzato dal Governo nazionale. Noi in Toscana abbiamo le carte in regola: progetti definitivi, cioè attuabili in pochi mesi, per 2miliardi di euro”. D’accordo anche sulla necessità di una “visione strategica sovracomunale, con il coinvolgimento di Upi e Anci, qui richiesto dal presidente della commissione per le politiche europee, Francesco Gazzetti, e che è già in atto”. Concorda anche con il capogruppo di Italia Viva, Stefano Scaramelli, “quando dice che il capo del Governo non può mettere insieme 300 manager per andare a elaborare i progetti. Almeno coinvolga i ministri”. Sono molti gli aspetti “che ancora sfuggono, ma sottolineo che il nostro piano ha una sua organicità, che permette di dare risposte per alleggerire le altre voci di spesa. La Regione ha visto ridurre a un terzo il proprio bilancio, la nostra capacità di spesa è limitatissima, non arriva a 200milioni: anche i piccoli progetti bisogna cercare di sostenerli e attuarli con il Recovery Fund”. E ora, assicura il presidente della Toscana, “la sfida si gioca sui progetti. Purtroppo abbiamo ancora una cultura ferma all’idea che prima di presentare i progetti bisogna avere la certezza dei finanziamenti, ma non è più così”. A Firenze, “ci sono progetti di tramvie, a Cisanello siamo allo stadio preliminare. Il collegamento Firenze-Prato lo troverete ora per la prima volta a Bilancio, come possibilità di progettazione: finora non c’era niente”. Al presidente della commissione Europa, Gazzetti “assicuro la massima disponibilità ad essere presente” e aggiunge il presidente, “al consigliere delegato Gianni Anselmi assegno, con la seduta di oggi, il compito di seguire e svolgere una funzione di raccordo e integrazione nel portare avanti questi progetti”.

22/12/2020 17.17
Regione Toscana


 
 


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