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ANBI-Consorzi di Bonifica della Toscana
Crollo briglia Arno Isolotto-Cascine: le precisazioni del Consorzio di Bonifica
"Il cedimento è il prezzo che paghiamo per inverni molto piovosi". Competenza della Regione con il suo Genio Civile
In merito alla vicenda del parziale cedimento della cosiddetta pescaia dell’Isolotto-Cascine sul Fiume Arno a Firenze, il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno tiene a precisare che, come ribadito anche dalla nota della Regione Toscana immediatamente successiva al verificarsi dell’evento in cui si spiegano tra l’altro gli interventi programmati per quella e altre opere fluviali, la briglia in questione rientra fra le competenze della Regione stessa, con il suo Genio Civile, in virtù della Legge Regionale 79/2012 in cui chiaramente sono riportate le classificazioni nazionali delle opere fluviali e relativi compiti e funzioni dell’ente regionale e consortile.

Il Consorzio, che sull’Arno come sull’intero proprio reticolo ha chiare e specifiche competenze di manutenzione ordinaria sia in proprio che in accordo, avvalimento e convenzione con la Regione, si dispiace delle inesatte e frettolose attribuzioni di responsabilità che gli sono state indirizzate, specie se ricevute da consiglieri regionali che dimostrano così di non conoscere minimamente la normativa regionale vigente.

“Marco Stella e Francesco Torselli, approfittando dell’accaduto con un pronto atto di sciacallaggio politico, attualizzano dunque ma sbagliano il detto antico “piove governo ladro” – commenta il Presidente del Consorzio Marco Bottino – Il cedimento infatti è il prezzo che paghiamo per inverni molto piovosi, come quelli degli ultimi due anni, che hanno portato a un forte logorio delle opere idrauliche, specialmente di quelle come la pescaia dell’Isolotto-Cascine che sono datate oramai più di 50 anni fa. Ci tengo ad informare Stella e Torselli – continua Marco Bottino – che su Firenze negli ultimi anni abbiamo attuato molti interventi sull’Arno in convenzione con il Genio Civile della Regione a partire, come logica vuole, con rifacimenti, rimodellazioni e restauri da monte del Girone fino a valle dell’Indiano con investimenti di Consorzio e Regione che sono passati da 700mila a circa 6 milioni di euro all’anno, portandoci ad essere il territorio italiano in cui si stanziano le maggiori risorse – tra finanziamenti regionali e tributo consortile – per la manutenzione e la prevenzione del rischio idraulico tanto che tutti ormai si sono accorti dell’aumentato livello di manutenzione e della maggior cura dei nostri fiumi. Tutti, tranne chi preferisce gridare un più comodo e disinformato “piove, governo ladro” ma questi sono i fatti, poco importa se piacciono a Stella e Torselli”.

13/02/2021 11.37
ANBI-Consorzi di Bonifica della Toscana


 
 


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