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Camera di Commercio di Firenze
Artigianato in trasformazione
Nel 2020 è proseguita la discesa del numero di imprese (-1%), ma sono in sensibile crescita le società di capitali (+2,4% le srl) rispetto alle società di persone (-3,3%)
Più cancellazioni che iscrizioni. Nel 2020 è proseguita la discesa del numero di aziende artigiane registrate alla Camera di commercio nel territorio della Città Metropolitana di Firenze, attestato a quota 28.428 (-1%), in linea con la flessione degli ultimi due anni e con il trend negativo iniziato nel 2009.
Il ridimensionamento delle iscrizioni (1.522 nel 2020 contro le 2.021 dell’anno precedente), come rivela l’ultimo report dell’Ufficio studi della Camera di commercio, ha riguardato in particolare la logistica (-51,3%, da 115 a 56), il manifatturiero (-37,8% da 703 a 437 nuove attività), le costruzioni (-11,2% da 641 a 571) e il settore “altre attività di servizi” che comprende i servizi di estetica e cura della persona (-20,8%, da 216 a 171). Le cessazioni sono state 1.809 in calo anche queste rispetto alle 2.272 del 2019. Gli effetti di questa mancanza di turnover, purtroppo, si faranno sentire nel medio periodo.
A livello regionale, la diminuzione delle imprese artigiane è stato complessivamente dello 0,7%, con punte dell’1,6% ad Arezzo e Siena e dell’1,4% a Massa. Il peso dell’imprenditoria artigiana, in Toscana, si attesta al 29,1%.


Il calo delle imprese artigiane è dipeso quasi esclusivamente dalle società di persone e dalle imprese individuali: nelle prime il calo in termini percentuali (-3,3%) è stato maggiore di quello sopportato da tutte le società di persone iscritte al Registro delle imprese (-2,5%); la flessione è invece stata simile per le imprese individuali (-0,8%), mentre la crescita delle srl artigiane (+2,4%) ha tenuto il passo con quella relativa a tutte le società a responsabilità limitata (+2,3%).

Nel corso degli ultimi dodici mesi solo il comparto “altri settori” (voce eterogenea che comprende più attività, in particolare legate ai servizi) ha avuto una crescita in termini numerici. Le costruzioni hanno retto l’urto così come i servizi alle imprese e alle persone; gli altri gruppi di attività hanno, invece, dato segnali di arretramento, talvolta anche assai marcati come trasporto passeggeri (-1,8%, in decelerazione rispetto al -3,6% del tendenziale di settembre) o manifatturiero (-2,3%).


Il 26,8% delle imprese artigiane è straniera (rispetto al 21,9 toscano e al 15,4 italiano); sopra alla media nazionale anche la presenza di imprese femminili (18,4%), mentre le imprese giovanili detengono una quota dell’8,2%). Rispetto alla fine del 2019 tengono le imprese straniere, ma calano le imprese artigiane a prevalenza femminile (-1,3%) e le giovanili (-6%).


Gli addetti sono 69.005, in flessione del 3,2% rispetto alle 71.321 unità di fine 2019. Il calo ha investito più gli addetti subordinati (35.215, -4,6%) che gli addetti familiari (33.790, -1,8).

“La crisi ha investito pesantemente anche il settore artigiano, come certificano i numeri; il report ci consegna anche alcuni spunti di riflessione – commenta Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze -. Sono infatti aumentate le società di capitali artigiane, mentre la flessione ha riguardato esclusivamente le imprese individuali e le società di persone. Questo testimonia che il settore si sta evolvendo verso forme giuridiche più strutturate e più idonee a competere sui mercati globali”.

03/03/2021 13.50
Camera di Commercio di Firenze


 
 


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