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Regione Toscana
Giustizia: rivedere norme sulla responsabilità penale dei sindaci, Consiglio regionale unanime su mozione Pd
Il primo firmatario Massimiliano Pescini: “Facciamo nostra l’iniziativa del presidente Anci nazionale”. Alessandro Capecchi (FdI): Semplificare quadro normativo, colpire chi sgarra davvero, liberare gli altri amministratori”
La normativa sulla responsabilitàà penale dei sindaci deve essere rivista. Il Consiglio regionale sostiene l’iniziativa promossa dal presidente di Anci nazionale, il sindaco di Bari Antonio De Caro, fatta propria anche da tanti sindaci toscani, e approva all’unanimitàà una mozione presentata del Partito democratico, primo firmatario il vice capogruppo Massimiliano Pescini. La mozione impegna la Giunta regionale a “sostenere in ogni sede utile l'appello promosso dal presidente di Anci e sottoscritto da migliaia di primi cittadini, compresi molti sindaci toscani”. Sindaci di ogni schieramento politico, si specifica nel dispositivo, a conferma della necessitàà di procedere a livello nazionale ad una revisione in tempi rapidi della normativa.

“Giudichiamo opportuna la sollecitazione del presidente De Caro”, dichiara in Aula il consigliere Pescini. “Quanto accaduto alla sindaca di Torino, Chiara Appendino”, nella nota vicenda che l’ha vista condannata per i fatti accaduti la sera della finale di Champions League tra la folla che seguiva la partita su maxischermi in piazza San Carlo, “ha visto l’adesione di oltre quattromila sindaci, moltissimi anche in Toscana. Il nostro è un atto di vicinanza agli amministratori pubblici che svolgono il loro difficile compito, ma anche un serio tentativo di ragionare su alcune necessitàà: separare le responsabilitàà penali, amministrative e contabili, quelle che attengono in via esclusiva alla gestione da quelli che invece devono far capo agli organi politici”. Si dovràà valutare anche, prosegue Pescini, “soprattutto l’opportunitàà di un intervento sull’istituto dell’abuso d’ufficio: tra il 2016 e il 2017 le contestazioni per abuso d’ufficio sono state settemila e i provvedimenti definitivi di condanna di amministratori pubblici non arrivano a cento”. Si tratta anche, conclude Pescini, di “favorire la partecipazione pubblica attiva alla vita democratica del paese”.

“Sono ormai tantissimi i cittadini che vengono spinti a non candidarsi”, concorda Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia). “Ringrazio il gruppo consiliare del Pd per aver sollevato il tema: la responsabilitàà penale, la più grave, colpisce la persona e colpisce le famiglie. La responsabilitàà politica è il primo e più nobile esercizio della funzione pubblica. Chi sbaglia, quando ci sono responsabilitàà vere, deve pagare, ma a volte ci si trova di fronte a condanne per una sorta di responsabilitàà oggettiva”. Semplificare il quadro normativo, “colpire quelli che sgarrano davvero, ma liberare gli altri dal rischio di rimanere impelagati in vicende giudiziarie che magari si risolvono dopo anni in un nulla di fato”. La questione, aggiunge Capecchi tocca in qualche modo la rappresentativitàà politica: “C’è anche poco rispetto per gli elettori”.

13/04/2021 19.58
Regione Toscana


 
 


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