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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Legalità: costituire commissione permanente antimafia, Consiglio respinge mozione FdI
A firma dei consiglieri Torselli, Fantozzi, Veneri e Capecchi. Contrari i gruppi di maggioranza, favorevoli le opposizioni
Il Consiglio regionale ha respinto a maggioranza una mozione presentata dal gruppo Fratelli d’Italia, volta a prendere “iniziative a tutela della legalità regionale”. L’atto d’indirizzo, a firma del capogruppo Francesco Torselli e dei consiglieri Vittorio Fantozzi, Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi esprimeva “forte preoccupazione per la ‘longa manus’ che si sta allungando sul territorio toscano, andando a contaminare il tessuto sociale e produttivo sano”, con il rischio di infiltrazioni nelle gare pubbliche d'appalto, “approfittando anche della minore concorrenza” e chiedeva di impegnare impegna il presidente della Giunta regionale a “adoperarsi affinché la Regione Toscana istituisca una commissione permanente antimafia”, per integrare le competenze sulla criminalità organizzata di cui alla legge regionale 42/2015 istitutiva dell'osservatorio sulla legalità.

“Il tema purtroppo è di nuovo salito negli ultimi giorni alla ribalta nazionale. La criminalità organizzata autoctona ha iniziato ad avere legami sempre più forti con le organizzazioni criminali straniere, dell’est europeo e di recente la mafia nigeriana”, ha spiegato Torselli. “Ringrazio la Fondazione Caponnetto per quello che fa quotidianamente. Con il suo presidente Calleri, abbiamo esaminato alcuni dati e abbiamo visto che purtroppo il fenomeno dello sfruttamento della mafia nigeriana sta diventando un problema importante per la Toscana”. Di qui la richiesta di affiancare all’osservatorio previsto dalla legge regionale, una commissione permanente che studi il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nel nostro territorio”.

Il Partito democratico condivide “l’espressione del rammarico per il fenomeno, niente invece riguardo agli strumenti proposti”, dice Cristina Giachi (Pd). “Non si tiene conto di tutte le misure e le attività che la Regione ha già messo in atto. Un quadro di strumenti informativi che possono costituire la base dell’efficace esercizio da parte degli organismi su questo delicato settore. Dobbiamo leggere i rapporti che ci vengono forniti, trarne le conseguenze, ma non ci servono ulteriori organismi o enti”, sostiene la consigliera.

Interventi a conferma della posizione contraria del Pd anche da parte di Anna Paris (“dobbiamo chiedere di potenziare la Dia, la Guardia di Finanza, aiutare chi controlla”) e Ilaria Bugetti, che ricorda la recente modifica alla legge regionale, “relativamente al coordinamento nel contrasto a usura e sovra indebitamento, per scovare percorsi di illegalità”. Vicepresidenti del coordinamento sono proprio le consigliere Irene Galletti e Ilaria Bugetti, che spiega: “Presto sarà eletto il presidente e il coordinamento inizierà a lavorare su questo tema”.

“Proprio perché si hanno contatti e confronti con chi opera nel contrasto alla mafia, abbiamo ritenuto la proposta utile e concreta. Basta parlare con gli interlocutori istituzionali preposti. La situazione economico-sociale, purtroppo, è oggi molto favorevole a fenomeni di questo tipo”, replica Alessandro Capecchi (FdI).

Il tema “è sentito – osserva Marco Casucci (Lega) – basta leggere la relazione della Dia per essere veramente allarmati”. E ricorda i recenti incendi di Levane (Arezzo), così come Gabriele Veneri, che richiama gli episodi della scorsa settimana: “Hanno colpito attività che interessano circa 600 persone”.

L’intento della mozione “è condivisibile, nessuno può sottrarsi dall’affrontare questi temi”, dichiara la capogruppo Irene Galletti (M5s), che annuncia l’appoggio del proprio gruppo alla mozione, ricorda, allo stesso tempo, come “si debba partire prima di tutto dalla realtà della criminalità italiana” e segnala “l’esigenza di pulizia all’interno delle forze politiche”.

La mozione è stata respinta con 13 voti a favore e 20 voti contrari.

14/04/2021 17.52
Regione Toscana


 
 


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