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Regione Toscana
Consiglio solenne: Casadei e Schmidt celebrano Dante
Il docente all’Università di Pisa e il direttore della Galleria degli Uffizi alla seduta per i settecento anni dalla morte del Sommo Poeta
L'intervento di Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze (Fonte Consiglio della Regione Toscana)
Alberto Casadei, docente di Letteratura italiana all’Università di Pisa e studioso dell’opera di Dante, nel suo intervento ha sottolineato i molti legami con la Toscana nell’opera dantesca. “Ancora tra il 1318-1319, dopo venti anni di esilio – ha spiegato – compare evidente l’affetto verso ‘l’aere tosco’. Nonostante la sofferenza Dante si sente e rimane toscano e fiorentino e lì vorrebbe tornare”. A lungo il poeta ha pensato di poter far ritorno fisicamente in patria, e alla fine immagina che la conclusione della sua grande opera porti alla sua incoronazione con l’alloro poetico nel battistero di San Giovanni.

Dante, ha spiegato ancora Casadei, dopo i primi canti ha introdotto nella Divina Commedia la storia, anche contemporanea, “fatta di persone, ma dietro le quali si riconosce un’intera società”. Da qui le invettive che compaiono nella sua opera contro tante città toscane. “Ma con questi versi caustici vuole indicare che il compito delle città sarebbe quello di vivere in concordia e di aspirare al bene comune, perché per Dante esiste la possibilità di vedere la pace e di perseguirla” ha detto lo studioso.



La Divina Commedia è diventata popolarissima pochi anni dopo la morte dell’Alighieri, ha concluso Casadei, “e Dante ora non è più divisivo, ma l’autore con cui generazioni diverse possono entrare in contatto per riflettere su tematiche che ci riguardano tutti da vicino”.



Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, ha presentato le 88 tavole con cui Federico Zuccari ha illustrato la Divina Commedia. Schmidt ha ricordato che gli Uffizi custodiscono l’intero gruppo di questi fogli ‘danteschi’ realizzati, alla fine del Cinquecento, dal pittore famoso per aver affrescato la Cupola di Santa Maria del Fiore. La Galleria ha aperto le celebrazioni per i settecento anni della morte dell’Alighieri con la mostra virtuale “A rivedere le stelle”, in cui per la prima volta i disegni sono visibili a tutti. Finora le tavole erano state viste da pochi studiosi ed esposte al pubblico solo in due occasioni, e parzialmente. La raccolta è entrata nella collezione degli Uffizi nel 1738, grazie alla donazione di Anna Maria Luisa de’ Medici. “Federico Zuccari, tra i protagonisti del tardo manierismo – ha detto Schmidt – ha realizzato i disegni tra il 1586 e il 1588, mentre era in Spagna. E anche se il suo non era un esilio, l’immersione nell’opera di Dante ha probabilmente rappresentato per lui un rifugio e una liberazione, visto che il suo operato all’Escorial non aveva riscontrato i favori del committente”.



Schmidt ha spiegato come le tavole siano state realizzate con diverse tecniche, pietra rossa e nera per l’Inferno, mentre poi prevale l’uso della sola pietra rossa e della tecnica di inchiostro bruno, e fornito numerosi suggerimenti sulla lettura dei disegni. Indubbio, ha concluso, che a Zuccari stesse a cuore la morale, tanto che “pone enfasi sulla funzione di insegnamento delle tavole, fatto che emerge anche dalle lunghe citazioni”.



Gli interventi si sono alternati con la lettura da parte dell’attrice Laura Pinato di brani del Convivio e del XXXIV canto dell’Inferno, e da parte dell’attore Maurizio Lombardi del XXXIII canto del Paradiso.

10/09/2021 15.33
Regione Toscana


 
 


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