DOMENICA 12 SETTEMBRE 2021
ore 18
Auditorium Folco Portinari della Fondazione CR
Il paesaggio musicale di Dante, conversazione con Gian Luca Lastraioli
ore 21.15
Auditorium Sant’Apollonia
Via San Gallo 25, Firenze
L’Homme Armé
diretto da Fabio Lombardo in
Ave…Virgo serena
Architetture musicali nella produzione sacra di Josquin Desprez
Si chiude domenica 12 settembre la quinta edizione del festival internazionale «FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze». Alle 18, presso l’Auditorium Folco Portinari della Fondazione CR (Via Folco Portinari, 5, Firenze) Il paesaggio musicale di Dante, conversazione con Gian Luca Lastraioli: numerosi indizi e citazioni rintracciabili nelle opere di Dante ci permettono di ricostruire quello che possiamo definire il paesaggio musicale entro il quale il Poeta visse e operò e del quale fu sicuramente profondo conoscitore e, talvolta, diretto protagonista.
Il momento clou della giornata è il concerto de L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo alle 21.15 all’Auditorium di Sant’Apollonia (Via San Gallo 25, Firenze; ingresso 18 / 15 euro; prenotazioni su
https://hommearme.it/), che presenta Ave…Virgo serena. Architetture musicali nella produzione sacra di Josquin Desprez. L’ensemble è formato da Elena Bertuzzi, Mya Fracassini e Matteo Pigato: cantus; Massimo Altieri e Andrés Montilla: altus; Paolo Borgonovo e Riccardo Pisani: tenor; Guglielmo Buonsanti e Gabriele Lombardi: bassus.
Le relazioni tra musica e architettura vantano una lunga tradizione; entrambe si occupano della concezione e dell’esecuzione, e un aspetto sul quale spesso si insiste nei trattati del Quattrocento è proprio quello dell’idea, della concezione, della visione che sovrintende alla progettazione dell’insieme e alla creazione dei significati, anche arricchiti anche da possibili valenze simboliche. L’architettura e la musica creano un “ambiente”, caratterizzato principalmente dal tempo-spazio nella prima e dal tempo-suono nella seconda. Da tempo gli studi musicologici si sono concentrati sulla ricerca e interpretazione di possibili proporzioni numeriche nelle composizioni di alcuni autori franco-fiamminghi dalla seconda metà del Quattrocento, ma nella musica di Josquin Desprez questi aspetti sembrano caratterizzare una porzione decisamente predominante della sua produzione: la concezione si manifesta proprio per l’uso di procedimenti strutturali che hanno una valenza simbolica. Nella sua musica possiamo riconoscere con particolare chiarezza le “campate” musicali, che sono contraddistinte da punti di appoggio ben precisi, da simmetrie e ripetizioni. E in questo senso la presenza a volte pervasiva di procedimenti canonici e imitativi contribuisce alla coesione e all’equilibrio delle parti, consolidando quella funzione retorica cui questo “ambiente” sonoro doveva mirare.
Il programma di questa sera copre quasi tutto l’arco della vita compositiva di Josquin. Una parte delle sue composizioni sono costruite su cantus firmus, cioè su una melodia pre-esistente, che viene distribuita nel corso dell’intera composizione in una forma ritmicamente dilatata: è il caso dei brani dalla Missa “l’homme armé super voces musicales” o dello Stabat mater. Altri brani sono costruiti con procedimenti canonici molto pervasivi, in cui almeno due delle sei voci sono costantemente in canone: Preter rerum seriem, Pater noster/Ave Maria. In tutti i brani i procedimenti imitativi sono usati in modo pressoché costante, a partire dall’Ave Maria, virgo serena, una composizione ascrivibile alla sua prima produzione. Un caso a sé è quello dei brani dalla Missa “la sol fa re mi”, una sorta di continua variazione contrappuntistica su quelle cinque note, un vero tour de force dove viene fuori anche l’aspetto un po’ ossessivo dell’autore. La misura e la proporzione tra questi procedimenti, riconosciuti o meno da chi ascolta, è alla base delle perfette costruzioni di Josquin. Per più ragioni è stato inserito anche un brano di un altro autore contemporaneo: per suggerire un elemento stilisticamente differente, e in particolare quello di un “concorrente”, Heinrich Isaac; perché il tenor su cui è costruito il Credo è basato sulla melodia della chanson Comme femme desconfortée la stessa che Josquin usa nello Stabat mater, in stretta analogia con il lamento della Madonna.
Il Festival Internazionale FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze è il primo festival interamente dedicato alla musica del Quattro-Cinquecento, collocato nella città che ha maggiormente influito sulla cultura rinascimentale nelle sue varie sfaccettature, artistico-visive, letterarie, musicali, filosofiche, scientifiche e politiche. Il Rinascimento rappresenta un periodo di grandi movimenti politici, sociali, artistici e scientifici, un periodo che, per certi versi, potrebbe avere delle analogie con altri periodi storici, compreso quello attuale; ma lo stesso si può dire per il panorama della musica del Rinascimento, che presenta varie analogie con quello attuale.
Tutte le iniziative si svolgeranno nel rispetto dei protocolli anti-covid. Necessari mascherina e Green Pass (ai sensi dell’art. 13 comma 4 del DPCM 17 giugno 2021, il personale del Festival potrà richiedere l'esibizione di un documento di identità); in tutti gli spazi verrà garantito il distanziamento. A fronte della riduzione della capienza delle sale e per consentire una migliore organizzazione, è raccomandata la prenotazione sul sito hommearme.it