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Comune di Barberino Tavarnelle
I ragazzi della Blue Room raccontano la loro esperienza di volontariato al fianco dei profughi della rotta balcanica
"I profughi della rotta balcanica, la loro vita vale quanto la nostra"

Emergono immagini e parole piene di umanità dalle prime impressioni che i sette volontari di Barberino Tavarnelle, giovani dell’associazione Blue Room, iniziano ad esprimere e condividere, mentre è alle ultime battute il viaggio che li ha portati a Trieste per sostenere con la solidarietà i profughi della rotta balcanica, coorganizzato dal Comune di Barberino Tavarnelle. La delegazione dei volontari di Barberino Tavarnelle è costituita da Giulia Dei, Giovanni Fontani, Marco Dainelli, Emiliano Berti, Agnese Conforti, Serena Mugnai, Arianna Fusi e dal consigliere comunale Giulio Cretti, al quale è affidato il veicolo concesso dall’amministrazione comunale che ha permesso alle ragazze e ai ragazzi di realizzare la trasferta. I giovani, studenti universitari, raccontano la loro esperienza che sta per volgere al termine, partita lo scorso giovedì.

“I ragazzi che incontriamo in piazza della Libertà, davanti alla stazione triestina, sono tutti molti giovani, alcuni dei quali minorenni, di sesso maschile - raccontano i volontari - devastati dalla stanchezza ma desiderosi di ripartire e riprendere la ricerca di una nuova pagina della loro esistenza, hanno i corpi ridotti allo stremo, le gambe coperte di graffi e segni da percossa, piedi macerati, resi irriconoscibili da ferite e vesciche. Sono visibilmente provati, alcuni hanno la scabbia, sono infestati da zecche e, seppur in precarie condizioni igienico-sanitarie, indossano abiti accettabili. I loro occhi, muti e loquaci allo stesso tempo, dicono tutto. Chiedono aiuto senza vergogna, con compostezza. Non percepiamo alcuni atteggiamento vittimistico e non proviamo compassione per loro ma solo voglia di tendere una mano”.

I volontari di Barberino Tavarnelle si adoperano in varie azioni tra cui lavare indumenti e consegnare ai profughi zaini contenenti scarpe nuove, sacchi a pelo e l’occorrente per la toilette (detergente, shampoo, bagno schiuma, pettine, spazzolino e dentifricio), distribuire il cibo preparato nella sede dell’associazione triestina. Uno dei momenti centrali della giornata è la medicazione dei piedi feriti dei giovani profughi.

“Mentre medichiamo i piedi dei ragazzi – continuano - giovani afgani, pakistani, turchi, alcuni tentano di spiegare i contesti in cui si sono procurati le ferite più gravi. C’è chi riferisce di aggressioni e agguati da parte di animali, chi è stato preso a bastonate e ha subito violenza e terrorismo psicologico nel tentativo di sottrarsi ai respingimenti e alle percosse”.

“I loro fisici possono apparire invecchiati e debilitati – commentano - ma non i loro sogni, quelli sono ancora pieni di speranze e prospettive. E somigliano tanto ai desideri di tutti noi, ragazzi che amano la vita e non rinunciano a dare voce e volto ai migranti della rotta balcanica, a diffondere questa drammatica realtà, ancora troppo poco conosciuta, nella comunità di Barberino Tavarnelle, un piccolo comune del Chianti dove la rete della collaborazione è ancora un’espressione di convivenza civica molto diffusa”.

“Ci auguriamo che la staffetta della solidarietà a sostegno della rotta balcanica - proseguono - possa continuare a stimolare riflessioni, esperienze, interventi di volontariato tra i giovani. Ringraziamo il Comune di Barberino Tavarnelle che ci ha permesso di realizzare questa esperienza dotandoci di un veicolo e i volontari della Misericordia di Barberino Tavarnelle che per primi, avendo prestato soccorso un mese fa qui in questa stessa piazza, ci hanno fatto conoscere questa dimensione e hanno ispirato il nostro viaggio”.

“Prestando servizio al fianco di Lorena e Gian Andrea dell’associazione Linea d’Ombra abbiamo rafforzato una certezza – tengono a dire - il nostro piccolo gesto di solidarietà che spera in una rapida moltiplicazione di atti d’amore e presa di coscienza è una goccia nel mare che può essere d’ispirazione per altri giovani che vogliano intraprendere azioni solidali”.

“La loro vita vale quanto la nostra, è giusto, necessario che ogni ragazzo/ragazza abbia il diritto di scegliere e andare dove desidera - concludono - anche questo sembrano dire quando dalla panchina, una volta medicati, i ragazzi si rialzano e ripartono. Con mille parole che non comprendiamo ci dicono grazie. E vanno via”.

04/10/2021 7.35
Comune di Barberino Tavarnelle


 
 


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