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Il 30 ottobre 1921 ci fu un’aggressione fascista alla popolazione di Porto di Mezzo, considerata all’epoca una roccaforte comunista, a cui rispose la cittadinanza, ci furono scontri a fuoco e rappresaglie. Un evento che, come avvenuto nello stesso periodo in altri comuni limitrofi, colpì profondamente la popolazione.

Alle 14.30 in piazza Gramsci sarà deposta una corona di alloro alla lapide commemorativa che ricorda i martiri per la libertà a cui interverranno le autorità e con l'esibizione della Banda Musicale della Misericordia di Malmantile. La cerimonia si sposterà poi al Teatrino parrocchiale di Porto di Mezzo in via Livornese dove, alle 15, si terrà un convegno di approfondimento sul tema che si aprirà con i saluti del sindaco Angela Bagni a cui seguiranno gli interventi di Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza che inquadrerà storicamente il periodo, di Franco Terreni che descriverà i fatti narrati da testimonianze dirette, di Valentina Baronti della sezione Anpi Bruno Terzani di Lastra a Signa che leggerà la sentenza del Tribunale di Firenze del 1923. A moderare sarà Luca Faldi della Sovrintendenza Archivista e Bibliografica della Toscana.

“Ricordiamo i Fatti di Porto di Mezzo – ha spiegato il sindaco Angela Bagni- per tenere viva la memoria del coraggio dei nostri cittadini che con i pochi mezzi a disposizione tentarono di fermare questi attacchi intimidatori da parte dei Fasci di combattimento. Aggressioni che, ricordiamo, colpirono gli abitanti di quella frazione proprio perché all’epoca considerato un territorio politicamente molto attivo, laborioso e impegnato sotto diversi punti di vista. Infine è giusto commemorare questi Fatti anche perché rappresentano un pezzo importante della storia della nostra comunità e servono a rafforzare non solo la memoria individuale ma soprattutto quella collettiva”.