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Regione Toscana
Nardini: “Pietre d’inciampo importanti per tenere viva la Memoria”

“La Memoria è un seme necessario per costruire un presente e un futuro di pace, uguaglianza, democrazia. Sono onorata di partecipare, come già accaduto nei mesi scorsi, a momenti come questo”

Con queste parole l’assessora alla cultura della memoria Alessandra Nardini questa mattina ha ringraziato la Comunità ebraica e il Comune di Firenze per l’invito a prendere parte alla posa di 25 nuove pietre d’inciampo (Stolpersteine) nel capoluogo toscano, in ricordo di cittadine e cittadini, vittime della deportazione nazista e fascista, organizzata nella giornata di oggi e del prossimo 20 gennaio e che a Firenze per la prima volta riguardano anche deportati politici.

“Ci stiamo avvicinando al Giorno della Memoria - ha aggiunto l’assessora - e vogliamo ribadire il nostro impegno a non dimenticare e a far sì che l’orrore della Shoah, delle persecuzioni nazifasciste, il periodo più buio e vergognoso del Novecento, non si ripeta mai più. Le pietre d’inciampo sono importantissime, come lo sono i simboli e i monumenti che ci obbligano a ricordare, a non perdere coscienza di ciò che è stato, nelle nostre strade, nelle nostre piazze, nelle case in cui ancora oggi abitiamo, nei fondi dove oggi ci sono negozi in cui facciamo acquisti. Le pietre servono a far inciampare la nostra memoria, a farla soffermare, a impedirle di tirare dritto, di ignorare o dimenticare”.

Nardini ha partecipato alla posa della pietra d’inciampo in ricordo di Diodato Gastone Sadun, nato a Firenze nel 1902 e assassinato ad Auschwitz il 31 ottobre 1944. La pietra è stata posta in via delle Oche 11, all’altezza del negozio di merceria di proprietà dello zio Leone Camerino dove Diodato Gastone lavorava. E proprio all’interno del negozio, il 13 dicembre 1943, fu catturato mentre stava già preparando la fuga in Svizzera insieme al fratello. Quasi certamente la cattura fu il frutto di una spiata: il famigerato Martelloni, nominato dai fascisti commissario agli affari ebraici, per poche lire di premio si portò via la sua vittima. Diodato Gastone venne trasferito nel carcere di Milano pochi giorni dopo il suo arresto a Firenze e deportato ad Auschwitz il 30 gennaio 1944. Dopo alcuni mesi di lavoro in una miniera di carbone, Diodato Gastone Sadun fu di nuovo condotto ad Auschwitz, dove fu ucciso il successivo 31 ottobre.
Giovedì prossimo, Nardini parteciperà alla posa della pietra d’inciampo per Bruno Baldini. Strenuo oppositore al fascismo, Baldini fu perseguitato politico e deportato a Mathausen assieme a numerosi antifascisti e resistenti toscani arrestati nel giugno ‘44.

Cosa sono le Pietre d’inciampo
L'iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, in memoria di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti, è partita negli anni Novanta del secolo scorso e si è diffusa poi in diversi paesi europei.

Si tratta di piccole targhe di ottone (in tedesco “Stolpersteine”), della dimensione di un sampietrino (10 cm x 10 cm), poste dai familiari di discendenti in ricordo delle vittime delle deportazioni.

Dal 1992 sono state poste più di 70.000 pietre in tutta Europa.

Collocate davanti a edifici dove il deportato visse o fu catturato, di questi ne recano il nome, l’anno di nascita, la data, il luogo della deportazione e la data di morte.
Scopo dell'iniziativa è preservare la memoria delle deportazioni, e l’inciampo rappresenta metaforicamente un invito alla riflessione.

Il progetto, arrivato anche a Firenze, è stato fortemente voluto dalla Comunità Ebraica di Firenze, grazie alla tenacia e all'impegno di Daniela Misul, presidente della Comunità ebraica di Firenze scomparsa a Firenze l'8 agosto 2019, e dal Comune.
Da Firenze sono partite più di 300 persone che non hanno mai più fatto ritorno a casa.

18/01/2022 18.00
Regione Toscana


 
 


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