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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Il direttore principale del maggio maestro Daniele Gatti, dirige martedì 26 aprile 2022 alle ore 20 il concerto inaugurale del ciclo sinfonico del Festival. In programma il “Lamento d'Arianna” di Claudio Monteverdi, “Orpheus” di Franz Liszt e “Perséphone” di Igor Stravinskij
Per il “Lamento d'Arianna”, sul podio, il Maestro del Coro e del Coro di voci bianche Lorenzo Fratini. Nel “Perséphone” l’annunciato tenore Juan Francisco Gatell rinuncia suo malgrado alla partecipazione e al suo posto canta Bernard Richter. Voce recitante nell’esecuzione è Sylvie Rohrer
A dieci giorni dall’inaugurazione operistica per l’84º Festival del Maggio Musicale Fiorentino con Orphée et Euridice di Gluck, il maestro Daniele Gatti torna sul podio della sala Zubin Mehta per l’inaugurazione sinfonica del Festival: in cartellone un interessante programma, dedicato alla classicità, in perfetta armonia con il segno tematico Mito, amore e fabula, che caratterizza per intero l’84º Maggio Musicale Fiorentino: il “Lamento d'Arianna” di Claudio Monteverdi, “Orpheus” di Franz Liszt e “Perséphone” di Igor Stravinskij.

Il tenore Juan Francisco Gatell, annunciato nell’esecuzione di “Perséphone” di Igor Stravinskij ha rinunciato alla sua interpretazione e ha dichiarato: “Con molto rammarico sono costretto a rinunciare a partecipare al concerto del 26 aprile, durante il quale avrei dovuto cantare in Perséphone di Stravinskij. La difficoltà del mio impegno in Orphée et Euridice, opera eseguita senza intervallo, e la particolare concentrazione richiesta dalla registrazione del dvd e della sequenza delle recite del 19, 21, 23 aprile m’impediscono di partecipare alle prove del concerto programmate negli stessi giorni. Mi dispiace molto per questa occasione, ma sono felice di poter tornare a cantare in un prossimo concerto, al più presto, al Teatro del Maggio.” Il tenore Bernard Richter, applaudito dal pubblico del Maggio lo scorso novembre 2021 in occasione dell’esecuzione di Die Schöpfung di Haydn con la direzione del maestro Mehta sarà quindi il protagonista assieme alla voce recitante di Sylvie Rohrer del Perséphone, melologo di Igor Stravinskij. Il Teatro del Maggio lo ringrazia per la sua disponibilità.

Apre il concerto il Lamento d'Arianna, SV 107 di Claudio Monteverdi, per coro a cinque voci e basso continuo unico brano superstite del melodramma concepito per la corte mantovana, che viene diretto dal maestro del Coro e del Coro di voci bianche Lorenzo Fratini; segue poi Orpheus, poema sinfonico n.4 di Franz Liszt, uno dei quattro poemi sinfonici che il compositore scrisse su uomini del passato dal genio creativo, eroici o leggendari. In conclusione Perséphone, melologo in tre scene di Igor Stravinskij commissionata nel 1933 da Ida Rubinstein con l'idea di far rivivere la meravigliosa triade del Teatro Greco: Poesia, Musica e Danza.

Il fil rouge della serata sinfonica si lega saldamente al tema del mito, uno dei tre poli trainanti dell’84º Festival del Maggio e base inoltre dell’opera inaugurale, Orphée et Euridice, diretta sempre dal maestro Daniele Gatti per la regia di Pierre Audi andata in scena il 12 aprile con altre quattro repliche: “Il mio primo concerto sinfonico prevede, oltre all’Orpheus di Liszt, due pezzi come il Lamento d'Arianna e Perséphone, che sono esempi perfetti di quello che è il tema del mito greco. L’idea di avere dei programmi sinfonici che possano, attraverso i temi trattati, ‘sostenere’ il filo conduttore del Festival è davvero fondamentale” - ha affermato a riguardo il maestro Gatti - “Concerti e opere caratterizzati e legati da una particolare tematica, arricchiscono sicuramente la proposta del Maggio”.

Per l’esecuzione del Lamento d'Arianna, la direzione è affidata al maestro del Coro e del Coro di voci bianche Lorenzo Fratini: “Il programma del concerto è davvero interessante; sarà curioso affiancare la musica di Monteverdi, dove il Coro sarà presente in un organico ridotto, con quella di Stravinskij dove il Coro sarà più numeroso e affiancato da quello di voci bianche: seppur separate da oltre tre secoli, fra le due composizioni esiste una forte diade, rappresentata dall’uso della parola che in Monteverdi diventa gesto musicale e in Perséphone diventa fonte d’ispirazione e di atmosfera”. Continuando, il maestro Fratini si è soffermato inoltre sul lavoro svolto insieme al maestro Daniele Gatti: “Lavorare insieme al maestro Gatti è assolutamente una grande soddisfazione, anche gli artisti del Coro sono davvero molto contenti del suo arrivo”.

Il maestro Lorenzo Fratini è diplomato in composizione, composizione polifonica vocale, musica corale e direzione di coro, strumentazione per banda e clarinetto presso i Conservatori di Bologna, Ferrara, Firenze e Milano, il maestro Fratini frequenta corsi di direzione d’orchestra tenuti da Gustav Kuhn, Gianluigi Gelmetti e Piero Bellugi e di direzione di coro con Roberto Gabbiani, Fabio Lombardo, Andrew Lawrence King e Diego Fasolis. Come direttore d’orchestra guida l’Orchestra Regionale Toscana, le orchestre della Radio di Bucarest, del Teatro di Cluj-Napoca, del Teatro Olimpico di Vicenza, del Teatro Verdi di Trieste e del Teatro Comunale di Bologna. Dopo un breve periodo al Carlo Felice di Genova, dal 2004 al 2010 è Maestro del Coro del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e, dal gennaio 2011 al dicembre 2012, del Teatro Comunale di Bologna. Dal gennaio 2013 è Maestro del Coro

del Maggio Musicale Fiorentino.

Due i solisti per l’esecuzione di Perséphone, melologo conclusivo della serata: Sylvie Rohrer è la voce recitante; nata a Berna, si è formata all' “Accademia di recitazione” di Zurigo (ora chiamata “Università delle arti” di Zurigo). Nel 1995 e nel 1996 la rivista Theatre heute l'ha nominata “Miglior giovane attrice”. Nel 1996 ha anche ricevuto il “Boy Gobert Award”. Sylvie Rohrer fa parte dell'ensemble Burgtheater di Vienna dal 1999. Nel 2007 ha ricevuto il “Nestroy Theatre Award” nella categoria Miglior Attrice. Ha avuto partecipazioni al Festival di Salisburgo, al Berliner Ensemble e alla Schauspielhaus di Zurigo. Bernard Richter, che torna sulle scene fiorentine a distanza di pochi mesi dall’ultima esibizione del 24 novembre 2021 con la direzione del maestro Zubin Mehta, è nato a Neuchâtel, Svizzera, e ha studiato canto nella sua città natale prima di trasferirsi al Biel Opera Studio: nel corso della sua carriera si è distinto come un valido interprete sia del repertorio operistico sia di quello sinfonico.


Il Teatro del Maggio ringrazia Terna per il sostegno.


Il programma:


Claudio Monteverdi

Lamento d'Arianna, SV 107

Stando ai resoconti dell’epoca, non vi era casa all’inizio del XVII secolo in cui mancasse una copia del Lamento di Arianna. La scena tanto nota era parte de L’Arianna, la seconda opera di Monteverdi, realizzata a Mantova in occasione dei festeggiamenti nuziali tra Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia nel 1608. Dell’opera, purtroppo andata perduta, si era conservato solo quell’unico brano che da solo, tuttavia, bastò a garantire fama imperitura al suo creatore. La scena del Lamento era stata il momento topico della rappresentazione e Monteverdi stesso la considerava la “più essenzial parte”, tanto che in seguito decise di pubblicarla anche nella versione rielaborata per cinque voci e basso continuo nel Sesto libro de madrigali. Pagina iconica della letteratura musicale del Seicento, il Lamento esprime il tormento di Arianna tradita e abbandonata attraverso audacie armoniche e ripetuti cromatismi, fin dal celeberrimo incipit - “Lasciatemi morire” - modellato su una linea melodica discendente carica di pathos.


Franz Liszt
Orpheus, poema sinfonico n. 4 R.415

Orpheus è il quarto dei dodici poemi sinfonici composti da Liszt nel decennio 1848-1858. La sua nascita è strettamente legata all’Orfeo e Euridice di Gluck che Liszt diresse il 16 febbraio 1854 alla corte di Weimar, dove era kappelmeister. Per quell’occasione scrisse infatti due brani da aggiungere alla partitura: un’ouverture e un postludio finale. La riuscita musicale dell’ouverture fu tale che Liszt, pochi mesi dopo, decise di trasformarla in poema sinfonico e con il titolo di Orpheus lo diede alle stampe nel 1856. Nel poema di Liszt Orfeo è ritratto musicalmente nei suoi tratti peculiari: l’artista per antonomasia che con la dolcezza del suo canto riesce ad ammaliare uomini e animali. Orfeo è il simbolo dell’Arte civilizzatrice che porta bellezza e armonia all’umanità, e in tal guisa la scrittura di Liszt si dipana luminosa con ampie campate melodiche e con una strumentazione cristallina, dove spiccano i lunghi a solo del violino e gli arpeggi delle due arpe che rimandano al suono della lira di Orfeo.


Igor Stravinskij

Perséphone

Nel 1933 la ballerina e coreografa Ida Rubinstein coinvolse Igor Stravinskij in un progetto che voleva unire poesia, danza e musica. Il testo prescelto dalla Rubinstein era di André Gide ed era ispirato all’Inno di Demetra di Omero, che narra la discesa agli Inferi di Persefone e la conseguente nascita delle stagioni. Il frutto del lavoro congiunto dei tre artisti fu Perséphone, melologo in tre scene che debuttò il 30 aprile 1934 a Parigi. In questo particolare tipo di spettacolo - dove il testo poetico, in parte declamato e in parte cantato, è inframmezzato da brani musicali che fungono da commento - è fondamentale il rapporto tra poesia e musica che devono perseguire il medesimo fine in totale armonia. Ma Stravinskij e Gide avevano idee e gusti diversi tanto che il poeta, poco prima del debutto parigino, decise di farsi da parte. Le incomprensioni erano dovute per lo più alla diversa concezione dello spettacolo. Gide riteneva sacrificata la sua poesia nella riduzione di alcuni personaggi del poema a ruoli esclusivamente danzati ma, soprattutto, nel trattamento musicale riservatogli da Stravinskij, che aveva preferito un’intonazione del verso più attenta alla sonorità che al senso, ovvero lontana da ogni intento realistico. Articolata in tre sezioni, Perséphone schiera in campo una ricca compagine vocale - una voce recitante, un tenore, un coro misto e un coro di voci bianche - a cui si affianca una nutrita orchestra dove compare anche il pianoforte.


La locandina:

Claudio Monteverdi

Lamento d'Arianna, SV 107

Da Il Sesto libro de’ Madrigali a cinque voci

per coro a cinque voci e basso continuo

su testo di Ottavio Rinuccini

Prima parte: Lasciatemi morire / Seconda parte: O Teseo, Teseo mio /

Terza parte: Dove, dov’è la fede / Quarta parte: Ahi ch’ei non pur risponde

direttore Lorenzo Fratini

Basso continuo:

violoncello Michele Tazzari

clavicembalo Andrea Perugi


Franz Liszt

Orpheus, poema sinfonico n. 4 R.415

Igor Stravinskij

Perséphone

Mélodrame en trois parties

Poéme de André Gide dall’Inno omerico a Demetra

per voce recitante, tenore, coro, coro di voci bianche e orchestra

Edizione: Boosey & Hawkes, London

Rappresentante per l’Italia: Casa Ricordi, Milano

I Perséphone ravie / II Perséphone aux Enfers / III Perséphone renaissante

-

Direttore Daniele Gatti

Tenore Bernard Richter

Voce recitante Sylvie Rohrer


Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Coro di voci bianche dell'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino


Maestro del Coro e del Coro di voci bianche

Lorenzo Fratini

Maestro preparatore del Coro di voci bianche Sara Matteucci


Prezzi:

Settore D: 25€ - Settore C: 40€ - Settore B: 70€ - Settore A: 100€

Richter Bernard (tenore) (Foto © Kiran West - Fonte Maggio Musicale Fiorentino)

22/04/2022 13.37
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


 
 


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