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Anci Toscana
Risorse idriche sorgive, è tempo di riconoscere il ruolo dei Comuni
Audizione AnciToscana in Regione per chiedere misure compensative per i produttori
E’ tempo di riconoscere il ruolo essenziale dei Comuni montani che forniscono acqua sorgiva ai territori a valle e alle città, con misure compensative e norme specifiche: non solo per salvaguardare le comunità produttrici, ma anche per tutelare una inestimabile ricchezza naturale e ambientale. E’ questa la posizione che Anci Toscana ha portato all'attenzione della Regione nei giorni scorsi, durante la seduta della Commissione per le Aree Interne del Consiglio Regionale a cui hanno partecipato i sindaci di Santa Fiora Federico Balocchi e di San Romano in Garfagnana Raffaella Mariani.

Le aree sorgive sono sottoposte a moltissimi vincoli che, come ha spiegato Balocchi, frenano fortemente lo sviluppo delle aree in cui si trovano: dagli obblighi di carattere urbanistico, paesaggistico e idrogeologico, allo sfruttamento limitato delle acque nel settore agricolo. “Le risorse economiche che chiediamo possono essere raccolte attraverso un prelievo aggiuntivo sulla tariffa dell’acqua, che per l'utente finale avrebbe un carattere poco più che simbolico, ma sarebbe di enorme utilità per le comunità beneficiarie - spiega il sindaco - Risorse che dovranno essere destinate specificatamente a migliorare i servizi e valorizzare i territori” anche con uno specifico fondo.

Quella di Anci Toscana è una proposta saldamente ancorata alla legge nazionale in materia di green economy e di contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali. “L’articolo 70 della legge - precisa la sindaca Mariani - introduce la delega al Governo per l’introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici ed ambientali di cui siano beneficiari finali i Comuni, le loro Unioni, le Aree protette”. E dunque, in attesa del legislatore nazionale, le Regioni possono avviare politiche virtuose nel rispetto dei principi fissati dalla normativa: “La tutela e la regimazione delle acque superficiali producono anche benefici effetti a contrasto del dissesto idrogeologico e del rischio idraulico, così elevati nelle aree montane ma molto pericolosi per quelle urbanizzate, come testimoniano i recenti eventi alluvionali. Confrontare i costi della difesa del suolo e della ricostruzione, con quelli da impiegare nel preservare e incentivare la risorsa, farà senz’altro valutare quanto sia importante investire nella prevenzione e in progetti innovativi. I tempi sono maturi e il cambiamento climatico può essere un acceleratore per il processo normativo.

Per Anci Toscana e per i sindaci è anche tempo di garantire nel concreto quel principio di solidarietà tra i Comuni spesso invocato. “Il presidio delle zone montane, con le ormai conosciute difficoltà per i residenti in termini di minore occupazione e limitati servizi, assicura a tutti acqua pulita, aria più respirabile, approvvigionamento alimentare e molto altro ancora. Chiediamo a questo punto che questi servizi siano riconosciuti e che le limitazioni sofferte siano compensate”.

Ricordiamo che Anci Toscana, attraverso Anci Toscana Montagna e grazie alla collaborazione con la Regione le Università di Pisa e di Firenze, è da tempo impegnata nella realizzazione di un percorso di ricerca sul tema dei servizi ecosistemici su tre Unioni di Comuni, anche sulla scorta delle indicazioni emerse durante gli Stati Generali della Montagna del 2021.

13/06/2022 9.19
Anci Toscana


 
 


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