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Regione Toscana
Decreto ‘Salva Casa’: Consiglio approva adeguamento normativa regionale
Il nuovo provvedimento approvato con il voto favorevole di Pd, Italia viva e Gruppo misto-Alleanza verdi e sinistra e l’astensione di Fratelli d’Italia e Lega
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la nuova legge di adeguamento della normativa regionale al decreto legge 69 del 2024, convertito dalla legge 105/2024 e recante modifiche alla legge 65 del 2014 (norme per il governo del territorio). Il provvedimento normativo è passato con il voto favorevole di Partito democratico, Italia viva e Gruppo misto-Alleanza verdi e sinistra e l’astensione di Fratelli d’Italia e Lega. Approvato un emendamento del Pd (a firma De Robertis, Benucci e Merlotti) per il perfezionamento del concetto di aree ad elevata pericolosità idraulica o geomorfologica. Respinto un ordine del giorno di Fratelli d’Italia (primo firmatario Capecchi) per prevedere la predisposizione di una congrua struttura fornita di personale a disposizione del Garante dell'informazione e della partecipazione.

È stata la presidente della commissione territorio e Ambiente, Lucia De Robertis (Pd) a illustrare la proposta di legge all’Aula, “finalizzata ad adeguare le norme regionali per il governo del territorio ai principi fondamentali della legislazione statale – in particolare il cosiddetto decreto-legge ‘Salva Casa’ del 2024, e le specifiche linee guida emanate dal Governo ad inizio 2025”. Queste le principali modifiche: “l’adeguamento a quanto disposto dalla normativa statale sulla disciplina del mutamento della destinazione d’uso delle singole unità immobiliari ed il relativo regime amministrativo; l’aggiornamento dell’elenco degli interventi realizzabili in regime di attività edilizia libera; il recepimento della nuova disciplina dello stato legittimo degli immobili e dell’agibilità degli stessi e dell’accertamento di conformità in sanatoria precisando i necessari adempimenti per gli interventi realizzati nelle zone sismiche e nelle zone a bassa sismicità; la revisione normativa sulle tolleranze di costruzione, anche per l’attività edilizia delle amministrazioni pubbliche, precisando i necessari adempimenti per gli interventi realizzati nelle zone sismiche e nelle zone a bassa sismicità; l’adeguamento della disciplina sanzionatoria pecuniaria per gli interventi abusivi, nonché delle nuove disposizioni in materia di regolarizzazione degli interventi edilizi anteriori al 30 gennaio 1977, eseguiti in parziale difformità dal titolo. Ricordiamo ancora: la modifica dei criteri di costituzione e composizione della commissione per il paesaggio, prolungando la durata in carica dei suoi membri e individuando ulteriori figure professionali in grado di svolgere le funzioni di membri delle commissioni; la previsione di un regime transitorio entro il quale i comuni adeguano i propri strumenti di pianificazione urbanistica sulle destinazioni d’uso urbanisticamente rilevanti; la piena efficacia della conferenza di co-pianificazione; la previsione di una deroga per dodici mesi alle restrizioni edilizie, per agevolare i Comuni nella realizzazione degli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti, eseguiti con contestuale aumento di volumetria complessiva”.

La presidente ha quindi richiamato l’emendamento poi approvato e l’inserimento dell’articolo 38, “su richiesta dell’assessore Baccelli, si dispone che l’incarico del Garante regionale dell’informazione e della partecipazione, finora coincidente con la durata della legislatura, scada il centocinquantesimo giorno successivo alla data della prima seduta del nuovo Consiglio regionale. Questo – ha spiegato la presidente – per consentire continuità ai lavori del Garante”.

Secondo il portavoce dell’opposizione Alessandro Capecchi (FdI), “dispiace l’assenza della giunta rispetto a una discussione delicata e complessa come questa. La vicenda è abbastanza surreale: si tratta dell’adeguamento al cosiddetto ‘decreto salvacasa’ di Salvini che è andato incontro a tantissime richieste, per un mercato immobiliare che risentiva della eccessiva rigidità di varie norme. La Regione ci ha messo un anno e più, nel frattempo tantissime pratiche sono state interpretate in materia difforme. In larga parte sono scelte obbligate, in alcuni casi la Regione è andata anche oltre, ma si rischia di inficiare una buona norma, inserendo due norme che probabilmente genereranno impugnativa da parte del Governo. La conseguenza sarà che avremo altri mesi di incertezza e confusione. Si è voluto rimarcare il modello toscano, soprattutto per gli strumenti della pianificazione”. Quanto alla norma relativa al Garante per l’informazione e la partecipazione, ha aggiunto Capecchi, “è stata inserita all’insaputa dello stesso Garante, che avrebbe invece bisogno di un’adeguata struttura di supporto. E che la programmazione fosse fatta all’inizio della legislatura e non gli ultimi dieci giorni”.

30/07/2025 12.46
Regione Toscana


 
 


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