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Comune di Firenze
FRAMMENTI DEL TEMPIO DI ISIDE SOTTO IL TRIBUNALE E NUOVE SCOPERTE IN PALAZZO VECCHIO
Dagli scavi emergono nuovi resti di Florentia. Presto la musealizazzione dell'area del Teatro romano
L’antica Florentia, la città romana che sta sotto quella medievale e rinascimentale, riaffiora e tornano alla luce i resti di monumenti, teatri, come quello romano che sta sotto Palazzo Vecchio e di templi, come quello dedicato a Iside che giace sotto il tribunale di piazza San Firenze e del quale sono state trovate alcuni resti di colonne intersiate e di pezzi di frontone risalenti al II secolo d.C. Gli scavi eseguiti dagli archeologi dello studio A.R.eS sotto la direzione scientifica della sovrintendente per i beni archeologici Carlotta Cianferoni sono stati presentati questa mattina dall’assessore alla cultura insieme alla presidente della Cooperativa archeologia Susanna Bianchi che si occupa degli scavi sotto Palazzo Vecchio.
Il tempio è stato trovato mentre venivano effettuati degli scavi per creare una cisterna d’acqua per l’impianto antincendio vicino all’ascensore del tribunale. Si tratta di uno scavo profondo circa 4 metri, largo due metri e mezzo e lungo non più di 5 metri. Da lì sono emersi i resti del tempio di Iside. Sono stati infatti recuperati centinaia di frammenti marmorei di decorazione architettonica vera e propri che comprendono capitelli, frammenti di colonna, basamenti, manufatti pertinenti ed elementi di rivestimento. Secondo quanto descritto dai responsabili degli scavi la notevole quantità di oggetti attesta l’impiego di marmi eterogenei, comprendenti anche marmi bianchi e policromi. Il tempio citato nella storia di Firenze di Davidson probabilmente era stato realizzato subito fuori dalla parte romana della città,vicino al Tribunale nell’angolo sud orientale di Florentia.. “Quella della Firenze romana - ha spiegato l’assessore alla cultura del Comune- che affiora sempre di più alla luce è una ricchezza ulteriore di questa città da far conoscere. Penso soprattutto all’avanzamento degli scavi sotto Palazzo vecchio che entro due anni potranno diventare un vero e proprio percorso turistico che parte dal cortile della Dogana, dagli attuali uffici dell’economato e scende direttamente nei sotterranei”.
Il nuovo percorso è stato offerto proprio da una scoperta delle ultime due settimane sotto Palazzo Vecchio . La burella pavimentata, il vomitorium, prosegue sotto un selciato medievale e riappare, intatta, con la sua volta originaria al di là della muratura che tamponava una porta di una casa medievale, proseguendo ancora in direzione di Piazza della Signoria. “Completare lo scavo di questa burella – hanno spiegato l’assessore alla cultura e la presidente della Cooperativa archeologia Susanna Bianchi- significa avere l’opportunità di riaprire il vomitorium al pubblico, restituendolo alla sua funzione originaria di accesso al teatro”. Secondo l’assessore alla cultura si potrebbe progettare l’ingresso all’area archeologica proprio attraverso il vomitorium per entrare, come i nostri cittadini di duemila anni fa, nel teatro di Florentia.. Come noto sotto l’ala cinquecentesca di Palazzo Vecchio, tra via de’ Gondi e via de’ Leoni sono in corso da alcuni anni i lavori di scavo archeologico per riportare in luce i resti del teatro romano e del successivo tessuto urbano medievale. Da tempo sono stati rinvenuti i resti murari della cavea del teatro, con le sostruzioni delle gradinate dove sedevano gli spettatori, e una porzione dell’orchestra che separava la cavea dal palcoscenico e dalla scena, quest’ultima collocata verosimilmente in corrispondenza dell’attuale via de’ Leoni. Gli spazi tra le sostruzioni, le burellae, sono stati scavati e hanno svelato la storia della demolizione del teatro e del riutilizzo di questi spazi seminterrati nel medioevo, come calcinaie, luoghi di sepoltura, stalletti per animali, prigioni. In molte di esse nel medioevo, quando sopra i resti del teatro erano sorte case e strade (XIII-XIV secolo), erano stati realizzati profondi pozzi per attingere acqua o smaltitoi per le acque reflue e per i liquami. Ma una di queste burellae, con un bel pavimento in lastre di arenaria e in calcestruzzo, si è rivelata essere, un vomitorium, uno dei passaggi che gli spettatori utilizzavano per accedere nella cavea provenendo dalla zona delle terme romane situate in corrispondenza dell’attuale piazza della Signoria. (lb)

28/05/2009 17.55
Comune di Firenze


 
 


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