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Comune di Firenze
INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO, STAMANI LA CERIMONIA DEL SALONE DEI CINQUECENTO IN PALAZZO VECCHIO
Il vicesindaco Nardella: "Dal Comune massima collaborazione e grande sostegno"
Rinnovata collaborazione fra amministrazione comunale e Università "nella consapevolezza del ruolo forte che il nostro ateneo riveste per la vita della città" e impegno per lavorare insieme anche nel campo delle infrastutture e della mobilità, a partire dalla tramvia, dall'accesso ai poli universitari, dalla riqualificazione dell'area intorno alla facoltà di lettere, dal lavoro sugli incubatori. Sono questi i temi del saluto del vicesindaco Dario Nardella all'inaugurazione dell'anno accademicao 2009-2010, che si è solennemente tenuta stamani nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.

"Al rettore Alberto Tesi, ai docenti, agli studenti e ai lavoratori dell’Università degli Studi di Firenze va il più caloroso benvenuto del sindaco di Firenze, oggi impegnato al vertice sul clima di Copenaghen, mio personale e di tutta l’amministrazione comunale - ha esordito Nardella - Al rettore in particolare il ringraziamento per aver deciso di continuare la recente tradizione di tenere questo importante evento inaugurale in Palazzo Vecchio, il palazzo pubblico di Firenze e dei fiorentini, il simbolo del nostro comune e del governo della città. Si tratta di una scelta alla quale noi diamo un alto significato, dato dalla forza del legame che esiste tra l’ateneo fiorentino ed il comune: l’Università, istituzione che per definizione custodisce e trasmette il sapere universale non vive come entità astratta e non rinuncia perciò a calarsi completamente nel contesto territoriale, sociale e culturale nel quale vive, cercando in esso le risorse e gli stimoli per crescere. Questo è il principio intorno al quale un comune importante come il nostro deve costruire una politica pubblica di attenzione e supporto allo sviluppo al suo ateneo di riferimento". "Quella di oggi è una prima volta per molti di noi - ha continuato il vicesindaco - i vostri organi di governo sono stati rinnovati quasi contestualmente alle elezioni amministrative e al radicale rinnovamento della classe politica chiamata alla guida della città. Una coincidenza che può tramutarsi nell’occasione di avviare da subito un lavoro comune di lungo periodo e di portata strategica in molti settori, dall’urbanistica alla mobilità, dalle politiche formative alla promozione culturale della città, dall’innovazione tecnologica allo sviluppo economico e imprenditoriale del territorio. La nostra Università negli ultimi anni ha vissuto un imponente processo di riorganizzazione strutturale attraverso la costruzione di un sistema policentrico che si innerva nella città, composto dai 4 poli ripartiti per aree tematiche e organizzati in quasi 70 dipartimenti nel quale ogni giorno vivono 2.500 ricercatori e studiano 60.000 studenti. E’ una città nella città che richiede attenzione e supporto. A questo scopo la giunta Renzi ha dato dal primo giorno un segnale esplicito, con la presenza, per la prima volta, di un assessore con la delega all’Università e alla ricerca, Elisabetta Cianfanelli, oggi tra noi. Con lei fin dai primi mesi sono stati avviati rapporti frequenti con gli organi dell’ateneo, realizzati progetti e iniziative basati sulle relazioni internazionali tra Firenze ed altre città universitarie, sull’accoglienza agli studenti, sul consolidamento del rapporto tra l’Ateneo e i centri culturali ed economici della città. Questo lavoro servirà infatti anche a portare a sistema i tanti filoni di collaborazione attivati in passato tra le nostre due istituzioni, come è dimostrato dai più di 50 progetti in essere che vedono coinvolti i più vari livelli dell’ateneo senza che vi sia però un quadro di insieme sufficientemente razionalizzato e chiaro". "Il legame tra Università e città assume inoltre un rilievo strategico se valorizzato nell’ambito di un sistema complessivo concepito come una vera e propria 'città dei saperi', con una forte proiezione internazionale e in grado di unire il sapere umanistico e quello scientifico. Se noi pensiamo all’Istituto Universitario Europeo, al SUM, al CNR, alle decine di sedi universitarie americane, tra le più prestigiose degli Stati Uniti, alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, all’Istituto di Storia della Scienza, all’intero sistema di scuole di alta formazione culturale come il Conservatorio di Musica, il Polimoda, l’Accademia di Belle Arti (solo per citarne alcune), tale da configurare, di fatto, nel nostro territorio una sorta di politecnico delle arti, ci rendiamo conto di come Firenze abbia tutti i numeri e la qualità porsi ai vertici di quel modello di società della conoscenza disegnato dall’UE fin dalla Conferenza di Lisbona del 2001. Ovviamente non basta una politica che punti a far vivere un panorama così articolato come un sistema efficiente, nel quel quale i diversi attori possano interagire e collaborare; occorrono misure concrete anche nel campo delle infrastrutture e della mobilità. Per questo, con riferimento a progetti rilevanti come il nuovo sistema tramviario cittadino, il sindaco si è impegnato a creare le condizioni perché il nuovo Polo scientifico di Sesto possa essere raggiunto dalla linea n. 2 della Tramvia che lo collega al centro cittadino. Analogamente sono allo studio misure di facilitazione dell’accesso ai vari poli distribuiti in città, a partire da quello umanistico, cuore pulsante di un centro storico che deve conservare la sua vitalità e il suo dinamismo culturale. Appare anche utile raccogliere l’idea di riaprire un dibattito sulla riqualificazione dell’area circostante la facoltà di Lettere, come era stato avanzato in un progetto di qualche anno addietro relativo alla piazza Brunelleschi e al collegamento con l’ospedale S.Maria Nuova. La nostra collaborazione dovrà infine operare concretamente anche sul fronte della ricerca e del rapporto con lo sviluppo economico, grazie ad un’azione coordinata e condivisa che Comune e Università sono chiamati a realizzare in ambiti come quello della rete degli incubatori dell’area vasta metropolitana e quello dello sviluppo di progetti di collegamento tra sistema della formazione, mondo della ricerca e dell’innovazione tecnologica e sistema delle imprese. In questo settore non dobbiamo trascurare che la Toscana può fare meglio, superando le attuali posizioni nella graduatoria nazionale e aumentando gli investimenti nel campo dell'innovazione tecnologica e della ricerca, che oggi rappresentano l'1.06% delle risorse".

"Tutto questo sarà più semplice, certamente, se avremo al nostro fianco uno Stato che creda davvero nei valori e nei principi della società della conoscenza e dimostri, con i fatti, di considerare come irrinunciabile il ruolo delle sue Università e dei suoi centri di ricerca - ha proseguito Nardella - Anche questa è una visione che ci accomuna e ci rende attori di uno stesso disegno. E’ un obiettivo che dobbiamo perseguire anzitutto guardando alle generazioni future di studenti e ricercatori e che (concedetemi un riferimento personale) vivo con grande passione e partecipazione perché io stesso provengo come voi dall’Università e in questo mondo continuo a coltivare un pezzo significativo della mia crescita professionale e della mia formazione intellettuale. L'amministrazione comunale è consapevole del ruolo della nostra università. E per questo sono qui a rappresentare da parte nostra la massima collaborazione il il più grande sostegno". (ag)

14/12/2009 12.31
Comune di Firenze


 
 


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