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Redazione di Met
A Palazzo Medici Riccardi “Memoria d’Autore”
La mostra delle Case della Memoria per il centenario della Grande Guerra
È visibile fino a domani, a Palazzo Medici Riccardi, la mostra “Memoria d’Autore”, promossa e curata dall’Associazione Nazionale Case della Memoria in occasione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. La mostra, che ripercorre la Grande Guerra attraverso le storie dei Grandi Personaggi del nostro Paese, sarà ospitata fino all’8 dicembre nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi.

L’inaugurazione è stata preceduta dalla presentazione in Sala Giordano della IV Settimana delle Associazioni Culturali, di cui l’evento fa parte, con gli interventi di Benedetta Albanese consigliere della Città Metropolitana, Ivana Ceccherini presidente della delegazione Cesvot di Firenze e Paolo Ermini direttore del “Corriere Fiorentino”. Con loro, Antonia Ida Fontana presidente del Centro Associazioni Culturali Fiorentine che ha spiegato che «la settimana mette le associazioni in vetrina e dà loro modo di mostrarsi alla città. Ma è anche un modo per dire ai cittadini quanto è importante che ognuno di noi collabori e partecipi alla vita associativa di Firenze. E ricordare anche alle associazioni l’importanza di lavorare in sinergia».

Poi la parola Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria e Francesco Cutolo, curatore della mostra. A seguire, il taglio del nastro della mostra nella Sala delle Carrozze con il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani.

«L’idea di questo progetto – ha detto il presidente Rigoli – è legata alla presenza nella nostra rete del Castello Sonnino dove sono conservati documenti di prima mano della Conferenza di Parigi. Ma questa è solo la prima parte di un progetto più ampio che si concluderà nel giugno del prossimo anno proprio al Castello Sonnino per mettere in primo piano il punto di vista dei personaggi che hanno partecipato alla guerra. Siamo felici di presentarlo qui, nel luogo in cui cinque anni fa si tenne la mostra Italia-Ungheria, che diede avvio alla collaborazione con omologhe realtà europee».

«È vero che stiamo assistendo a un imbarbarimento della cultura - ha aggiunto Capaccioli – ma dobbiamo tenere ben presente che abbiamo la possibilità di convogliare il turismo su progetti diversi. Lo scopo della nostra associazione è proprio quello di virare verso il turismo del terzo millennio, fatto di esperienze, di percorsi integrati e fondato sulla valorizzazione di una peculiarità tutta italiana: il patrimonio diffuso sul territorio. E diffuse, a livello capillare, sono anche le associazioni, alle quali credo sia necessario dare forza per permettere loro di proseguire nel proprio lavoro».

«La mostra – ha spiegato Cutolo – si propone di ripercorrere l’esperienza bellica di alcuni personaggi di spicco legati alle Case della Memoria e aprire una riflessione su quello che la guerra ha significato per il nostro Paese. Lo abbiamo fatto concentrandoci su due figure emblematiche: Sonnino che in pratica condusse l’Italia a scendere in guerra D’Annunzio, protagonista di imprese spettacolari. Ma la mostra non vuole essere solo “memoria”, vuole anche essere un modo per analizzare gli effetti della guerra, sui personaggi ma anche sull’intero Paese, offrendo uno spaccato della società dell’epoca».

«Quest’anno ricorrono 100 anni dalla Grande Guerra - ha detto Giani – e iniziative come questa sono importanti perché aiutano a capire come era l’Italia in quel tempo, ci permettono di a ripercorrere tutto ciò che accadde dopo la vittoria frustrata: le manifestazioni di piazza, le tensioni che favorirono l’ascesa del fascismo. Ed è altrettanto importante legare questa analisi a singoli personaggi che hanno segnato il nostro Paese come Sonnino, un toscano di grande spessore, e D’Annunzio che lasciò un segno indelebile nella cultura fiorentina dell’epoca».

L’allestimento della mostra, che apre un programma di manifestazioni che si concluderà nel 2019, si concentra, soprattutto, su due protagonisti di spicco della vita politica e intellettuale italiana, che rivestirono un ruolo decisivo nella drammatica esperienza bellica. Il primo è Sidney Sonnino che fu Ministro degli Esteri del Regno d’Italia, dalla neutralita` fino alla conferenza di pace di Parigi; l’altro è Gabriele D’Annunzio, capofila dell’interventismo, militare pluridecorato e, infine, comandante delle truppe di “irregolari” che, tra il 1919 e il 1920, occuparono la citta` di Fiume.

Attraverso le vicende di queste due figure e di altre personalita` quali Pellegrino Artusi, Piero Bargellini, Sigfrido Bartolini, Raffaele Bendandi, Ivan Bruschi, Ferruccio Busoni, Enrico Caruso, Giorgio De Chirico, Primo Conti, Enzo Ferrari, Antonio Gramsci, Carlo Levi, Indro Montanelli, Maria Montessori, Giorgio Morandi, Marino Moretti, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Augusto Radicati, Filadelfo Simi, Giulio Turci, la mostra offre brevi notizie sulla guerra combattuta dai soldati, sulle condizioni di vita nel fronte interno, sull’assetto internazionale postbellico e sul difficile dopoguerra italiano, caratterizzato da violenta conflittualita` politica e sociale, poverta` e crisi economica. Ma anche su come il conflitto influenzò la vita di artisti, intellettuali e letterati.

La mostra, nata da un’idea di Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, è curata da Francesco Cutolo e organizzata con il contributo della Regione Toscana sul bando "Celebrazioni e Ricorrenze". È stata realizzata con la collaborazione del Centro Studi Sidney Sonnino e della Fondazione Vittoriale degli Italiani e gode del patrocinio del progetto dedicato alla Commemorazione della Prima Guerra Mondiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’evento fa parte della IV Settimana delle Associazioni Culturali in programma a Firenze fino al 9 dicembre.





Associazione Nazionale Case della Memoria

L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 70 case museo in 12 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Dante Alighieri, Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi e Giulio Turci, Filadelfo e Nera Simi, Secondo Casadei, Carlo Levi, Domenico Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Mauro Giuliani, Carlo Mattioli, Michelangelo Buonarroti, Sofia ed Emanuele Cacherano, Michele De Napoli e con il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto Cimitero degli Inglesi) e il Cimitero degli Allori a Firenze.

L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale e partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia. Info: www.casedellamemoria.it

Foto di gruppo

07/12/2018 12.21
Redazione di Met


 
 


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