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Se qualcuno pensa che i giovani d’oggi non abbiano le idee chiare su cosa significano Resistenza, 25 aprile, libertà dovrà ricredersi. Come dovrà ricredersi sulla loro sensibilità e capacità di comunicare questi concetti in modo semplice e diretto, utilizzando a tal fine la parola scritta, il prodotto grafico o multimediale.
Sono stati premiati questa mattina nell’auditorium dell’Istituto “F. Enriques” di Castelfiorentino i vincitori del Concorso “Come vedo il 25 aprile”, promosso dal Comune di Castelfiorentino in collaborazione con l’Istituto Superiore “F. Enriques”, che si proponeva appunto di valorizzare le idee, le capacità espressive, le doti naturali di comunicazione dei giovani, nonché la loro “creatività nella trasmissione dei valori della Resistenza, attraverso una pluralità di linguaggi: da quello narrativo, a quello artistico (grafico, pittorico, multimediale, fotografico), al gastronomico.”
Dopo il saluto del Prof. Giacomo D’Agostino, dirigente scolastico dell’Istituto, sono intervenuti il Sindaco, Laura Cantini, un rappresentante dei giovani ANPI, Lapo Biagini, e il prof. Giovanni Gozzini, ordinario di storia contemporanea dell’Università di Siena. Un intervento – quello di Gozzini – finalizzato a mettere in risalto i mille significati della parola “libertà”. Dopo i relatori, Mario Cioni (ANPI) ha quindi consegnato una tessera dell’associazione ai Prof. Giacomo D’Agostino, Nadia Meacci e Lucia Santini come riconoscimento per il loro impegno nella formazione degli studenti.
Infine, il momento fatidico della premiazione dei vincitori. La commissione di concorso ha reso noto che sono stati presentati 20 lavori realizzati da 47 partecipanti e – dopo aver consegnato a ognuno di loro un ingresso gratuito al Museo di Benozzo Gozzoli - ha proceduto alla premiazione, che consisteva in buoni libro offerti dalla Banca di Credito Cooperativo di Cambiano (consegnati personalmente da un funzionario della Banca, Giuliano Simoncini).
Sono risultati vincitori assoluti del concorso: Vania Tanzini, Angelica Tanzini, Raffaele Maccarone (2° B liceo scientifico). Per la sezione “grafica” si sono aggiudicati il primo posto Francesca Giannì e Francesca Cinelli (classe 2° A liceo scientifico), mentre per la sezione “narrativa” è risultata vincitrice Letizia Cantini (4° B liceo scientifico).

Queste le motivazioni:

Vincitore sezione grafico:
Francesca Giannì e Francesca Cinelli
(classe 2° A del Liceo Scientifico Ist. “F. Enriques”)
“Francesca Giannì e Francesca Cinelli hanno realizzato un manifesto che attraverso un titolo e un fotomontaggio riescono a parlare direttamente al cuore e alla coscienza dei giovani. Il fotomontaggio è formato da alcuni personaggi scontornati da un’opera famosa, “Il Quarto stato” di Pellizza da Volpedo, e – nella parte retrostante – da un corteo giovanile dei giorni nostri: Con questo si intende sottolineare – come precisano gli stessi candidati - che sono state le lotte passate a portarci la nostra libertà. Quella libertà che noi adesso abbiamo il compito di preservare.”

Vincitore sezione narrativa:
Letizia Cantini
(classe 4° B del Liceo Scientifico Ist. “F. Enriques”)
Il testo di Letizia Cantini, semplice e spontaneo, viene premiato per la carica ideale che esprime e per la qualità dei contenuti. In particolare, si sottolinea l’attenzione posta dalla candidata all’importanza del “saper ascoltare” per costruire un futuro di pace e alla libertà di manifestazione del pensiero, riprendendo la celebre frase di Voltaire che recita: “Non sono d’accordo con te ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee”.

Vincitore assoluto:
Vania Tanzini, Angelica Tanzini, Raffaele Maccarone
(classe 2° B Liceo Scientifico Ist. “F. Enriques”)
“Il documento multimediale realizzato da Vania Tanzini, Angelica Tanzini e Raffaele Maccarone ha colpito la Commissione di concorso per la sua capacità di suscitare emozioni. Appropriata la scelta delle immagini, dei testi e della musica, in sintonia con le preferenze di un pubblico giovanile. Il documento prende il via dalla seconda guerra mondiale ed entra nel vivo con i momenti di gioia collegati al momento storico della Liberazione per arrivare – infine - alle tragedie del mondo moderno. Un lungo cammino che è sintetizzato in modo efficace dalla frase “quella liberazione fu purtroppo soltanto la fine di un nuovo inizio”. Nella seconda parte viene evidenziata la tendenza da parte dell’umanità a ricadere negli stessi errori ma senza far perdere del tutto un filo di speranza”.