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Regione Toscana
REGIONE: "DALLA TOSCANA PER UNA SCUOLA DOVE NESSUNO SIA STRANIERO"
L'intervento del vicepresidente di Regione Toscana Stella Targetti a margine di un convegno in corso a Firenze
“Se siamo riusciti a stare insieme fra siciliani e lombardi oltre che fra pistoiesi e pratesi, ciascuno con le proprie differenze, perché non dovrebbe essere possibile, partendo dalla scuola, costruire una nuova identità nazionale basata anche sulla valorizzazione delle diverse identità che ormai formano l’Italia dopo 150 anni di unità interna?”. Se lo chiede Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Istruzione, nel giorno in cui Firenze – su iniziativa di Regione Toscana e Giunti Scuola – ospita un maxi convegno (quasi 1.200 iscritti) con il significativo titolo “A scuola nessuno è straniero“.
A due anni di distanza da una analoga iniziativa e con un significativo riconoscimento (una medaglia all’Italia plurale, 150 anni dopo l’unità) arrivato dal Quirinale su personale interessamento del presidente Giorgio Napolitano, il convegno – precisa Targetti – “non vuole essere occasione celebrativa né retorica: intendiamo invece tenere aperta una seria riflessione, con il coinvolgimento pieno degli insegnanti, su come valorizzare le conquiste sociali e culturali che derivano dall’inevitabile processo di inclusione delle differenze”.
Coordinato dalla pedagogista Graziella Favaro, il convegno è iniziato al Palacongressi di Firenze con cinque contemporanee sessioni tematiche. In ciascuna sono stati presentati casi concreti di buone pratiche condotte in scuole e realtà sociali di un Paese raffigurato, nel logo del convegno, come uno stivale coperto da volti di bambini o adolescenti di evidente origine “straniera”.
Questi gli argomenti trattati nelle sessioni: come l’integrazione può cominciare dai più piccoli, come insegnare la lingua italiana in un contesto multilingue, come gli studenti stranieri nella scuola secondaria si preparano al loro futuro, come la scuola può aiutare in termini di cittadinanza e coesione sociale, come la scuola può intrecciare i saperi in curricula davvero interculturali.
Nel pomeriggio, in sessione plenaria, idee e proposte per una educazione “inclusiva” (saluti introduttivi tutti al femminile: Stella Targetti e Angela Palamone, Carla Ida Salviati e Marina Bertiglia). Oltre a testimonianze di “nuovi cittadini” (giovani, figli di immigrati, nati in Italia) e a uno studio comparato (in ambito europeo, sulle scuole interculturali di seconda generazione), la Regione Toscana ha presentato il suo“piano di gestione delle diversità” inteso come “strumento di concittadinanza nelle scuole”.
E’ stata anche l’occasione, per Regione Toscana, di illustrare alcuni fra i suoi progetti realizzati o in fase di realizzazione per i cosiddetti “Piani di gestione della diversità”, con finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, nelle tre aree sovra-provinciali della Toscana interessando, a oggi, quasi 1.700 operatori della scuola (insegnanti, dirigenti, personale ATA) che arriveranno a quasi 2.200 al termine dei progetti.
Sono stati realizzati moduli formativi tematici e un corso post laurea per dirigenti e docenti. Nell’area Firenze-Prato-Pistoia-Empoli opera un progetto “Uguali ma diversi: UGUADI“) coinvolgendo circa 200 scuole. Una dozzina i soggetti partner (dall’ARCI alle scuole materne cattoliche, dall’Istituto degli Innocenti alle associazioni di immigrati) per ottenere un progetto innovativo nelle modalità di accoglienza, inclusione e apprendimento di bambini stranieri.
Sulla costa toscana (Livorno, Pisa, Lucca, Massa-Carrara) il progetto (“La scuola di tutti“) ha coinvolto oltre 100 scuole per contrastare le varie forme di xenofobia e razzismo riducendo anche, in modo sensibile, l’insuccesso scolastico di alunni stranieri. 14 i partner coinvolti.
Nel resto della Toscana (Arezzo, Siena, Grosseto) il progetto finanziato (“Uguaglianza, diversità, comunità“) coinvolge un centinaio di scuole realizzando attività formative con l’obiettivo di dotare ciascuna scuola di un Piano per la gestione delle diversità. Coinvolti 8 partner: reti di scuole, associazioni di cooperazione internazionale, network formativi.
Fra i riferimenti normativi di Regione Toscana a sostegno delle attività di inclusione scolastica anche una delibera (la n. 530 del 2008, più nota come “delibera di San Rossore“) approvata a conclusione di uno dei meeting estivi organizzati dalla Regione in quella località. La delibera – seguita l’anno successivo dalla legge regionale 29 sull’accoglienza dei cittadini stranieri – fu approvata nell’anno in cui ricorreva il 70° anniversario del decreto che, firmato nel settembre 1938 proprio nella tenuta di San Rossore, portava disposizioni “per la difesa della razza”. Firmarono quel decreto il re Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini.

30/09/2011 12.57
Regione Toscana


 
 


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