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Comune di Fucecchio
DISABILI A SCUOLA, DIRITTI CALPESTATI
Presa di posizione di Marino Lupi, Presidente Autismo Toscana Onlus
Un insegnante ogni due disabili, questo è purtroppo lo scenario che risulta evidente all'osservazione della situazione scolastica attuale. Nella provincia di Firenze ci sono quest'anno 2395 alunni portatori di handicap con 1168 insegnanti: un docente ogni 2,05 studenti. E questa proporzione è purtroppo diffusa ovunque.

Perché succede questo? Ci raccontano che lo Stato non è più in grado di sostenere i costi di queste misure per i cittadini. Ma com'è possibile che oggi manchi il denaro necessario a salvaguardare e garantire al tempo stesso queste conquiste, a salvaguardare e garantire un diritto primario come quello dello studio o a salvaguardare e garantire il diritto all'inclusione sociale?

Le soluzioni adottate a questo problema sono profondamente ingiuste, oltre che illegali. Infatti la soluzione più gettonata è la richiesta alle famiglie di far seguire al bambino un orario ridotto.

Come è possibile che si possa chiedere ad un bambino o a un ragazzo di rinunciare ad un proprio diritto? Su che basi?

Vorrei ricordare che il sostegno così com'è strutturato nel nostro ordinamento non è al bambino ma alla classe. Se noi chiediamo al bambino di fare un orario ridotto, ovvero di stare a casa quando i suoi compagni sono a scuola, isoliamo il problema e lo lasciamo alla famiglia e al disabile. Ma la legge ci dice che dobbiamo fare altre cose. Ci dice che il bambino deve stare in classe, in una classe integrata dal sostegno e quando non c’è il sostegno il bambino ha diritto di rimanere in classe. Né più ne meno come gli altri. Così facendo il problema, come è giusto che sia diventa della comunità.

Le soluzioni adottate sviluppano l'indifferenza verso un problema di un altro: "che ci posso fare, non è colpa mia". Il problema è di tutti, è della comunità. Il bambino ha diritto a stare in classe, ci deve stare e tutti insieme dobbiamo provare a risolvere la situazione.

I dirigenti poi non possono chiedere ad un bambino di fare un orario ridotto, perché ledono i suoi diritti, perché trasgrediscono la legge e perché con una giustificazione contabile vengono meno alla propria responsabilità di persona, di essere umano prima che di dirigente. Senza contare che non è eticamente tollerabile mettere i genitori, che si trovano in una condizione di grande fragilità, di fronte ad una proposta (quella dell’orario ridotto) che viene dall'autorità e alla quale, chi può, si oppone con fatica e con il senso di lacerazione che viene dal timore di danneggiare il proprio figlio.

Il percorso da seguire è quello del progetto personalizzato, per le ore di sostegno e per la permanenza in classe. Se non lo facciamo si trasgredisce la legge.
E che si trasgredisca alla legge lo dimostra il fatto che le famiglie che si sono rivolte al tribunale per far valere i propri diritti hanno sempre vinto. Sempre.

Insisto nel dire che non possiamo lasciare questa battaglia di civiltà solo ai portatori di interesse. Dobbiamo costringere le famiglie dei disabili a ricorrere al tribunale per ottenere un diritto primario?

Non possiamo permettere che questa situazione si svolga nell'indifferenza generale. L'indifferenza è il peggiore di tutti gli atteggiamenti.
Dobbiamo tutti insieme combattere per questa conquista di civiltà, non nella difesa o contro uno schieramento politico, ma nella difesa di un diritto sacrosanto, diritto conquistato con fatica e per cui vale la pena combattere.
La violazione di questo diritto, non importa per mano di chi, deve provocare la nostra protesta e la nostra indignazione.

Invito le forze politiche le associazioni e tutti i cittadini alla difesa di questo diritto. La difesa dei diritti di ogni singolo ragazzo vale la battaglia.

Alziamo tutti insieme il livello di attenzione su questa problematica per vivere in una società migliore che sappia farsi carico delle difficoltà di ciascuno di noi.

Marino Lupi
Presidente Autismo Toscana Onlus

17/10/2011 13.38
Comune di Fucecchio


 
 


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