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20 minuti intensi e pieni d'emozioni quelli del cortometraggio Sì diretto da Mike Ricci, prodotto dalla scuola di cinema Anna Magnani e dal Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti proiettato in "anteprima" al cinema Terminale di Prato ieri.
Una serata per affrontare il tema delle donazioni di organi in cui si sono incrociate e incontrate in un mix d'effetto realtà diverse, ma tutte in qualche modo coinvolte nella filiera dei trapianti.
Dopo la proiezione dell'intenso film a tenere alto il coinvolgimento della sala è stato l'intervento di Mario, trapiantato di fegato che ha raccontato la sua storia in quello che, negli anni novanta, era un viaggio della speranza verso l'unica possibilità di vita.
Lui come la dottoressa Sara Bagatti coordinatore donazione e trapianti Ausl 4 di Prato nell'intervento successivo si sono soffermati molto sulle famiglie che, con quel loro semplice sì sono diventate, in un momento delicato, moltiplicatori di vita.
Inevitabile in queste occasioni concentrarsi sui numeri che, pur nella loro apparente freddezza, servono a focalizzare il virtuosismo della nostra regione nel settore a livello internazionale; numeri di grande effetto quelli raccontati e spiegati dal Dr. Claudio Giannarini Responsabile Centro Conservazione Cornee "Piero Perelli" Lucca e da Umberto Biagi Presidente regionale Aido. Numeri che però non devono far abbassare la guardia, anzi, devono farci capire che la strada del racconto e della divulgazione a tutti i livelli della società è sempre quella più giusta per portare a una giusta riflessione sul tema.
Ha chiuso infine la serata Massimo Pieraccini, direttore del Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti che ha raccontato della grande eccellenza raggiunta nel mondo dalla sua organizzazione, trait d'union fondamentale fra donatore e trapiantato e non senza emozione, ha coinvolto sul palco, per un'altra testimonianza d'effetto Laura trapiantata di midollo, per cui Massimo Pieraccini ha portato il midollo osseo dal Canada, e che grazie a quello che definisce il "suo mammo" canadese di 26 anni è nata per la seconda volta dopo una grave forma di leucemia.
Una serata piacevole di riflessione ed emozione per sottolineare l'importanza di quel semplice, ma incommensurabile SI'…. Ricco di vita e di speranza.