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Nuove sinergie da attivare sul patrimonio storico-artistico di rispettiva competenza presente a Firenze, mirate ad una sua maggiore valorizzazione e la costituzione di appositi tavoli tecnici per definire le modalità, i termini e i referenti per la realizzazione delle attività. Sono questi i cardini del protocollo d’intesa sottoscritto oggi in Palazzo Vecchio fra il Comune di Firenze, rappresentato dall’assessore al patrimonio Claudio Fantoni e la Direzione centrale per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, rappresentata dal Prefetto Lucia Di Maro.
“Alla base di questo accordo – ha sottolineato l’assessore Fantoni – c’è la volontà di sviluppare una fattiva ed utile sinergia fra l’Amministrazione Comunale e il Fondo Edifici di Culto. Il Comune di Firenze ha sempre posto grande attenzione e, in diversi casi, investito importanti risorse nella valorizzazione, ad esempio, delle chiese di Santa Croce, Santa Maria Novella, Santissima Annunziata, il Carmine, San Firenze, Santo Spirito, Santa Maria Maggiore, San Gaggio, San Marco, San Paolino di proprietà del Fondo. Continueremo nel perseguire questa priorità, per quello che riguarda le nostre competenze, perché questi luoghi costituiscono un grande valore identitario, storico–artistico e culturale da valorizzare potenziandone visibilità e fruibilità per i cittadini fiorentini e per i turisti che qui provengono da tutto il mondo”.
“Il protocollo siglato – ha spiegato il Prefetto Di Maro – rappresenta un importante risultato per quell’attività di valorizzazione del proprio patrimonio che il Fondo sta portando avanti da alcuni anni e che costituisce uno dei suoi fini istituzionali, insieme con il restauro, la conservazione e la tutela. Le chiese di Firenze, in particolare Santa Maria Novella e Santa Croce, sono per la loro storia e il loro valore artistico e religioso, tra le più significative proprietà del Fondo, che annovera circa 750 sacri edifici ubicati in tutta Italia. L’accordo di oggi con il Comune di Firenze è senz’altro un valido esempio di collaborazione tra Istituzioni centrali e locali a salvaguardia del patrimonio storico-artistico del nostro Paese”.(fd)