Sono circa 120 i siti a rischio frane censiti dall’amministrazione provinciale di Firenze nell’ultimo anno, di di cui due terzi a "codice rosso", e servirebbero circa 45 milioni di euro per mitigare il rischio da frana sull’intero territorio fiorentino. L’occasione per ribadire l’importanza dell’argomento è stata la presentazione delle mappe di A.FRA.RIS., acronimo che sta per “Atlante delle FRAne con elevato RISchio”, che sono consultabile attualmente sul sito della Provincia di Firenze all’interno del quadro conoscitivo del PTCP della Provincia di Firenze (Elaborato QC24 indirizzo
http://www.provincia.fi.it/territorio/ptcp/revisione-ptcp/quadro-conoscitivo/
“Una programmazione preventiva sulle frane – spiega l’Assessore provinciale alla Difesa del suolo Renzo Crescioli – consentirebbe di andare ad investire le risorse sulla prevenzione su tutto il territorio. 45 milioni di euro appaiono oggi, stante la situazione attuale degli Enti Locali, una cifra astronomica e inarrivabile. Ma sarebbero ben spesi, soprattutto in considerazione delle risorse che servono alla ricostruzione dopo un evento franoso o di dissesto idrogeologico . Un piano nazionale per la cura del territorio sarebbe un ottimo investimento non solo per la sicurezza e per l'ambiente, ma anche per generare lavoro”.
A.FRA.RIS L’idea di fondo di A.FRA.RIS è quella di individuare, nell’ultimo anno, i dissesti presenti a scala provinciale in grado di produrre situazioni di rischio per persone e manufatti (edifici, viabilità etc), realizzando ed implementando un database “aperto”, aggiornato costantemente in seguito alle varie segnalazioni che sono pervenute e che perverranno dagli enti interessati.
Ognuna delle frane è stata dotata di una "carta d'identità" che ne descrive localizzazione, caratteristiche, impatti su edifici e viabilità e rischiosità.
L'area in cui risulta la maggior concentrazione di fenomeni è l'Alto Mugello. La suddivisione per codici di rischio è:
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Codice ROSSO - situazione critica e di pericolo, priorità massima: è attribuito agli eventi che hanno bisogno di un intervento immediato ed hanno quindi precedenza assoluta anche per eventuali assegnazioni di finanziamenti;
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Codice GIALLO – situazione mediamente critica, presenza di rischio evolutivo e possibile sviluppo a situazione di pericolo: è assegnato ad eventi che devono essere tenuti sotto controllo e risolti nel breve/medio periodo onde evitare pericolose evoluzioni del fenomeno;
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Codice VERDE – situazione con livello basso di criticità, assenza di rischi evolutivi: è attribuito ad eventi e situazioni per cui non vi sono pericoli immediati né di sviluppo a livelli superiori di criticità; gli interventi sono differibili e l’esecuzione può essere realizzata solo dopo aver risolto le situazioni più urgenti;
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Codice BIANCO – situazione non critica, interventi assolutamente non urgenti: è assegnato a quegli eventi e situazioni che (pur in presenza di una segnalazione) sono state già risolte al momento del censimento oppure che non presentano elementi di rischio né possibilità di evoluzione a livelli superiori di criticità.
Nel lavoro non è stato predisposto un livello di pericolosità da frana, in quanto si sarebbero investite risorse su un’attività già ampiamente sviluppata nell’ambito della pianificazione sia di Bacino sia comunale, intensificando invece la parte di valutazione degli effetti dei dissesti sugli elementi posti a rischio, con una valutazione di massima della urgenza degli interventi (codici da bianco a rosso) e delle risorse necessarie per la mitigazione del rischio. Non sono state pertanto valutate le frane che non avevano una diretta o potenziale interferenza con elementi posti a rischio riconducibili all’edificato/antropico soprattutto con riferimento alle abitazioni, strutture pubbliche e viabilità.
Il progetto “A.FRA.RIS” è stato realizzato dal Servizio Geologico della Provincia di Firenze, il cui responsabile è il Dott. Leonardo Ermini, ed è il risultato della collaborazione di tutti gli Uffici potenzialmente interessati della Provincia di Firenze (Protezione Civile, Comparti Idraulici, Viabilità, Grandi Assi Viari), oltre che degli enti locali e dei Consorzi di Bonifica. Nelle fasi propedeutiche e di censimento sono state coinvolte le strutture tecniche delle Autorità di Bacino presenti sul territorio della Provincia.
"Si tratta di uno strumento conoscitivo importante – conclude Crescioli - che sarà di grande utilità per quelle attività che la stessa Provincia ed i Comuni svolgono in tema di interventi di messa in sicurezza, pianificazione urbanistica, attività di protezione civile come la pianificazione di emergenza e la gestione di attività di emergenza"