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Sono fuggiti dalla guerra e dalla violenza con ferite fisiche e traumi psicologici. Sono i rifugiati e i richiedenti asilo. Per loro il Comune di Firenze, insieme ad Arci Toscana, consorzio Coeso, Nosostras, Cerisc, ha attivato uno specifico progetto denominato “Beautiful mind”. Un progetto, finanziato dal fondo europeo per i rifugiati, che si è concretizzato in percorsi di accompagnamento e supporto per rifugiati e richiedenti di protezione internazionale portatori di disagio mentale. Complessivamente si tratta di 80 persone sul territorio regionale di cui 40 dell’area fiorentina. Le donne sono 24, gli uomini 56; la nazionalità più presente è quella somala con 21 persone, seguita dalla quella turca con 14, afgana 8, iraniana 5. Eritrea e Nigeria sono presenti con 4 persone ciascuna, Palestina e Armenia con 3 etc. Tutti gli utenti sono risultati vittime di trauma e mostrano sindromi post-traumatiche. Le 20 persone presenti a Firenze sono ospitate in una struttura dedicata gestita dalla cooperativa “Il Cenacolo” in via Santa Caterina d’Alessandria, dove sono seguite da una equipe multidisciplinare; gli altri 60 utenti sono invece assistiti nelle varie strutture. Per loro sono stati attivati specifici percorsi personalizzati e integrati con la rete dei servizi territoriali con l’obiettivo di arrivare progressivamente all’autonomia. In dettaglio si tratta di misure di supporto e riabilitazione (fisica e psicosociale) definite in modo da attivare una presa in carico integrata. Agli interventi di ambito clinico, si sono aggiunti poi corsi di formazione (tra cui quello di lingua italiana) e orientamento al lavoro e percorsi individualizzati di accompagnamento ai servizi, orientamento legale e assistenza medico-legale.
Al progetto “Beautiful mind” è dedicato un seminario in programma lunedì 28 maggio presso Casa Santa Caterina (via Caterina d’Alessandria 20) a partire dalle 9. Tra gli interventi in programma anche quello dell’assessore al Welfare Stefania Saccardi. “Sono contenta della buona riuscita di questo progetto che rappresenta un tassello fondamentale nella costruzione della filiera dei percorsi di intervento per i rifugiati politici e i richiedenti asilo – commenta l’assessore Saccardi –. Ringrazio le associazioni e le cooperative che hanno contribuito all’esito positivo del progetto che, mi auguro, possa proseguire in modo da valorizzare il percorso esistente e da individuare e sviluppare altre strade”.
Tra i risultati positivi già evidenti, la sperimentazione di un modello operativo di presa in carico integrata del rifugiato e del richiedente asilo sul piano della salute mentale che possa tener conto di una condizione di disagio articolata e complessa. Inoltre, grazie a questo progetto, si è rafforzata la partnership con la Regione che ha inserito nel Piano sanitario e sociale integrato (2012-2015) un esplicito richiamo a tema della garanzia ed equità del diritto di accesso e utilizzato dei servizi sanitari da parte degli immigrati.