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Regione Toscana
PARTECIPAZIONE: MANNESCHI E ANTICHI, MIGLIORARE LEGGE REGIONALE
Presidente e vicepresidente della commissione Affari istituzionali concordi a conclusione del seminario sui risultati dell’applicazione della legge sulla partecipazione in Toscana. “Giusto confermarla, ma necessarie alcune modifiche”. Gli interventi di Giuseppe Del Carlo (Udc) e Marta Gazzarri (Idv)
“L’opinione sostanziale che è emersa da questa giornata di riflessione è che la legge sulla partecipazione vada confermata con l’apporto di alcune modifiche. E tenendo conto di ciò che non ha funzionato. Mi auguro che questo sia possibile con la convergenza di tutti i gruppi del Consiglio regionale”. Lo ha affermato il presidente della commissione Affari istituzionali, Marco Manneschi (Idv), concludendo i lavori del seminario con il quale la commissione regionale ha voluto valutare i risultati dell’applicazione della legge 69/2007 sulla partecipazione. Secondo Manneschi, “il percorso partecipativo è una strada obbligata” per la definizione di politiche sappiano rispondere alle problematiche complesse e ai bisogni dei territori e dell’intera comunità regionale”. Il monitoraggio, ha aggiunto, “non è finito oggi e speriamo arrivino anche altri suggerimenti”. Appare quindi scontato, che si andrà a una conferma della legge, la cui scadenza era fissata a fine anno.

A confermare questa indicazione anche le parole del vicepresidente della prima commissione, Alessandro Antichi (Pdl): “Pur avendo contribuito a scriverla, mi ero astenuto al momento del voto sulla legge, perché secondo me mancavano gli elementi di un atto di coraggio che facessero cambiare sostanzialmente le politiche pubbliche in Toscana. Ma del processo partecipativo sono convinto e condivido molte delle proposte emerse per una sua modifica”.

Dai gruppi di lavoro chiamati ad esprimere una valutazione sulla legge e sugli effetti che ha prodotto è emersa, tra l’altro, la necessità di individuare criteri stringenti per la rappresentatività del campione chiamato a dare il suo contributo nel corso del processo partecipativo, di rafforzare gli indirizzi della legge, di prevedere l’obbligatorietà del dibattito pubblico, di dare continuità ai processi formativi e informativi, di rendere più vincolanti gli esiti del progetto.

Secondo Giuseppe Del Carlo (Udc), “la legge doveva, oltre che favorire i processi di partecipazione, abbreviare i tempi di scelta su alcuni temi fondamentali. Questo, però, non è avvenuto. Come non è avvenuto che si siano affrontati temi decisivi relativi a grande opere o, ad esempio, allo smaltimento dei rifiuti. Serve quindi modificare la legge per andare in questa direzione”.

Marta Gazzarri (Idv) ha osservato: “La cultura della partecipazione, purtroppo, non si è del tutto affermata prima di tutto nella politica, perché è giusto che la domanda arrivi dal basso ma è altrettanto giusto che le amministrazioni e la politica sollecitino la partecipazione su una serie di progetti. In entrambi i casi serve trovare la giusta sintesi tra diritti e interessi in gioco, per trovare una soluzione condivisa”. (lm)




11/06/2012 19.35
Regione Toscana


 
 


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